Dal mare alla montagna, dai boschi agli itinerari urbani e di campagna, la Sardegna offre una straordinaria varietà di percorsi per passeggiate a piedi e in bici ed escursioni. Il turismo attivo si snoda da camminate agevoli fino alle attività per escursionisti e sportivi esperti e attrezzati: un panorama di attività all’aperto praticamente inesauribile, favorito dal clima mite, dalla bellezza del territorio, da zone a bassissima antropizzazione.

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Il cammino 100 torri

Per quanto riguarda gli itinerari escursionistici, in base alla difficoltà nella percorrenza il Club Alpino Italiano propone una classificazione in T (turistico), per percorsi brevi, semplici, senza problemi di orientamento o grandi dislivelli che possono essere affrontati anche senza particolare preparazione fisica; E (escursionistico), che richiedono un certo allenamento alla camminata su terreni diversi e abbigliamento adeguato, in genere su percorsi segnati ma con attenzione all’orientamento e caratterizzati da un dislivello tra 500 e 1000 metri; EE (escursionisti esperti), su itinerari non sempre segnati su terreni impervi, scoscesi, difficili e con dislivelli importanti, che richiedono allenamento, eqquipaggiamento, attrezzature adeguate, conoscenza della montagna. Il livello più alto è quello EEA (escursionisti esperti con attrezzatura alpinistica) attraverso sentieri attrezzati o vie ferrate; chi si approccia a questi percorsi deve avere con sé dispositivi di autoassicurazione come corde, imbragature, caschi, scarpe e abbigliamento adeguato) e conoscere le tecniche alpinistiche.

Amatissimi, nell’Isola, i percorsi attraverso la Sardegna segreta e impervia.

Uno dei trekking più famosi è il Selvaggio Blu, considerato tra i più impegnativi in tutta Europa: è un viaggio di cinque giorni lungo cinquanta chilomentri che parte da Santa Maria Navarrese e arriva nella suggestiva costa di Baunei, a Cala Sisine.

Imperdibile per gli amanti della montagna l’escursione sul Gennargentu verso Punta La Marmora, che con i suoi 1834 metri è la vetta più alta della regione. Qui la vista corre fino al mare attraverso un panorama di rocce e arbusti, e si possono ammirare mufloni e aquile reali. Nelle giornate più terse, dalla cima si scorgono i monti della Corsica e i colli cagliaritani.

Per restare nel centro dell’Isola c’è la grande traversata del Supramonte, cinquanta chilometri su un dislivello di 1700 metri percorribili in quattro giorni; si cammina lungo le antiche strade dei pastori, e partendo da Arcu Correboi, in territorio di Fonni, si aggiunge Oliena e la suggestiva sorgente di Su Gologone.

Frequentati dagli escursionisti e arrampicatori di tutta Europa i Tacchi dell’Ogliastra, altopiani calcarei attorno a Ulassai, Jerzu e Osini delimitati da pareti verticali, immersi in una natura quasi fiabesca tra laghetti, boschi e siti archeologici; il monumento naturalistico più famoso e più alto della zona è Perd’e Liana, nel territorio di Gairo Sant’Elena: una torre calcarea di quasi 1300 metri modellata dall’erosione di pioggia e vento in milioni di anni.

Nell’elenco degli itinerari trekking più suggestivi dell’Isola non si possono dimenticare quelli attraverso le Baronie (con i paesaggi lunari del Monte Albo), le Barbagie di Seulo e Sarcidano, la Nurra, il Monte Arci, l’Iglesiente e il Sulcis.

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Il cammino 100 torri

Novità recente negli itinerari del trekking è il Cammino 100 Torri ideato dal cagliaritano Nicola Melis: sono 1284 chilometri, è organizzato per tappe tenendo sempre presenti le torri lungo le coste sarde. Il viaggio parte da Cagliari, ma essendo un percorso circolare ci si può muovere anche da altre località costiere; per partecipare è indispensabile avere con sé il “passaporto del camminatore” e la guida al Cammino 100 Torri.

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Cicloturismo in Sardegna

Non solo camminate e trekking: negli ultimi anni si è affermato con forza il cicloturismo, un’attività da tempo diffusa in Sardegna grazie al clima mite, a una rete stradale extraurbana poco trafficata e una grande varietà di paesaggi, ma è di recente che si sta organizzando con proposte ben definite. Nel 2017 la Regione Sardegna ha stanziato un primo finanziamento per la realizzazione della Rete ciclabile della Sardegna, 2700 chilometri di percorsi tra vecchie strade ferroviarie, piste ciclabili e vie stradali secondarie che toccano 256 comuni per 52 itinerari. Di recente poi è nata l’associazione Sardegna Cicloturismo con l’obiettivo di mettere insieme guide, tour operator e operatori vari della bici. I ventimila cicloturisti che ogni anno percorrono l’Isola in bicicletta non cercano semplici passeggiate ma esperienze ricche e articolate. Alcuni si muovono in autonomia, altri seguono guide e operatori che fino a poco tempo fa erano semplici accompagnatori, oggi forniscono servizi come alloggi e noleggio delle bici, itinerari, logistica.

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Gruppo di cicloturisti fa tappa a Tratalias

Come ricorda Enrico Casini, presidente dell’associazione Sardegna Cicloturisimo, i percorsi più belli e suggestivi dal punto di vista paesaggistico, panoramico e della percorrenza sono la Alghero – Bosa e la panoramica di Teulada – Chia, che soprattutto nelle giornate di sole offre colori e visioni mozzafiato. Tra le mete più ambite ci sono anche la Gallura, in particolare la Costa Smeralda e la Madalena. E poi tutte le strade che portano in Barbagia, Mandrolisai, Medio Campidano, le Baronie, l’Ogliastra.

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Cicloturismo in Sardegna

A piedi o in bici, lungo percorsi complicati o su sentieri agevoli, sul mare o nelle montagne più impervie, la Sardegna sta diventando sempre più meta di un turismo attivo con viaggiatori, camminatori e sportivi che cercano un contatto sempre più stretto con il paesaggio e la natura.

Francesca Mulas

 

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