“La militarizzazione del nostro territorio, e le conseguenti limitazioni imposte da Roma sulle coste e sui nostri mari, impediscono di fatto all’Isola lo sviluppo di una seria destagionalizzazione dei flussi, per non parlare degli innumerevoli danni che tali interdizioni provocano al settore della pesca nell’Isola”. Lo ha affermato la consigliera regionale indipendentista di SardignaLiberaClaudia Zuncheddu, dopo la repentina anticipazione delle esercitazioni di fuoco imposte dalla Capitaneria di Porto presso il poligono di Teulada.

 

“Le ordinanze della Capitaneria di Porto che, con una procedura d’urgenza, impongono le interdizioni nell’area – spiega Zuncheddu – appaiono del tutto incongruenti: in una ordinanza datata 17 settembre le esercitazioni vengono anticipate al 23 settembre, ma nella successiva ordinanza n° 184/2013 le interdizioni dell’area al transito, alla sosta e alla pesca, nonché all’attività di immersione, diporto e balneazione vengono fatte partire soltanto dal 25 settembre”.

 

“L’art. 332 del d.lgs. 66/2010 dispone che, anche di fronte alle procedure d’urgenza, le popolazioni vengano comunque adeguatamente informate dalle autorità competenti. Non ci risulta – continua Zuncheddu – che tale disposizione sia stata rispettata: la mancanza di trasparenza è ormai ‘di casa’ quando si tratta di esercitazioni militari, basti guardare ai timori suscitati dal boato ‘sonico’, provocato da due velivoli, udito questa mattina in tutto l’oristanese e giustificato, sempre a posteriori e senza alcuna preventiva informazione alle popolazioni, come una missione ‘regolarmente programmata e autorizzata’”.

 

“Inoltre – conclude Zuncheddu – nonostante le nostre numerose sollecitazioni alle autorità competenti, a tutt’oggi non sappiamo quali siano le misure adottare per tutelare la popolazione in prossimità delle sedi di esercitazione e i relativi piani di evacuazione obbligatori per legge. Tutte palesi violazioni dei principi di precauzione e di prevenzione sanciti dal diritto internazionale”.