In un periodo di grandi sfide per il settore agricolo sardo, la scelta del prossimo assessore all’agricoltura si rivela un incarico di estrema rilevanza. Le voci emerse durante la riunione all’Hotel Mistral ad Oristano sottolineano l’urgenza di un approccio che superi la pura logica politica, orientandosi verso una visione più ampia e inclusiva in un contesto caratterizzato da complesse dinamiche sia a livello locale che europeo.
Recentemente, a Tramatza, si è svolta un’assemblea generale del movimento dei trattori, radunando oltre 400 persone. Il movimento, che da fine gennaio protesta per rivendicare un miglioramento della condizione dei lavoratori delle campagne, ha lanciato un appello alla neo governatrice Alessandra Todde per la nomina di un “assessore competente capace di ascoltare i territori e i lavoratori delle campagne”, mettendo in luce le problematiche chiave come le criticità della Pac 2023/2027 e le questioni relative agli aiuti sull’ovicaprino e sui bovini.
Mentre le proteste contro le politiche ambientali dell’UE fanno sentire la loro eco in tutto il territorio, emergono due tipologie distinte di candidature. Da un lato, ci sono figure eminentemente politiche come Carla Madau, ex sindaco di Pula; Laura Caddeo, membro di “Uniti per Todde”; Paola Casula, proposta da Alleanza Verdi Sinistra; Daniele Cocco, anch’esso proposto da Alleanza Verdi Sinistra; e Alessandro Solinas, esponente attivo del Movimento 5 Stelle, le cui esperienze amministrative sono radicate nelle dinamiche istituzionali e partitiche. Questi candidati potrebbero portare un approccio consolidato e una comprensione profonda delle strutture politiche.
Dall’altro lato, vi sono profili strettamente legati al settore agricolo, quali Tore Piana, agronomo e presidente del centro studi agricolo; e Fabio Pisu, allevatore e agrotecnico del movimento pastori, che offrono una profonda conoscenza tecnica e un’esperienza diretta sul campo. In questa lista di candidati di spicco si annovera Michele Virdis, ex vicesindaco di Sarule e imprenditore agricolo, nonché rappresentante dei bovari e dei canapicoltori, con una doppia laurea in agraria e veterinaria.
In questo scenario, la complessità e l’urgenza delle questioni in gioco pongono l’accento sull’importanza di una scelta ponderata, che tenga conto non solo delle competenze politiche ma anche di una profonda comprensione del settore agricolo. La decisione dovrà equilibrare le esperienze amministrative con un’approfondita conoscenza delle realtà agricole, affinché le politiche attuate possano realmente favorire uno sviluppo sostenibile e rispondere efficacemente alle esigenze dei produttori e dell’ambiente.
Con la Sardegna a un bivio cruciale, il prossimo assessore all’agricoltura dovrà affrontare sfide non indifferenti, tra cui la negoziazione di politiche complesse a livello regionale e europeo, e l’equilibrio tra la tutela delle tradizioni e l’innovazione. La scelta finale, che sia un volto noto della politica o un esperto del settore, segnerà in modo significativo il futuro dell’agricoltura sarda e, di conseguenza, dell’intera regione.
Cesare Lobina
Foto: https://agricommerciogardencenter.edagricole.it/featured/agricoltura-mezzi-tecnici-cambia-la-scelta/