Lo scorso fine settimana, si è svolto ad Oristano il convegno nazionale “Deus cumprendet su sardu: faedda·ddu”/Dio capisce il sardo: parlalo, parlagli”. “Pregare in sardu in Sardigna e foras dae s’Ìsula”/Pregare in sardo in Sardegna e fuori dall’Isola”.

 

L’incontro è stato organizzato dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, con la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, l’Istituto di Scienze Religiose di Oristano, la Provincia e il Comune di Oristano, unitamente alla Fondazione “Sardinia” di Cagliari, il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e il patrocinio dell’Arcidiocesi di Oristano, della Diocesi di Biella, della Città di Biella, della Federazione Associazioni Sarde Italia.

 

Tra i messaggi di saluto, quello di Papa Francesco – a firma del Segretario di Stato di Sua Santità, cardinale Pietro Parolin – e quelli del vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, e del padrone di casa, l’arcivescovo metropolita di Oristano, mons. Ignazio Sanna.

 

Terzo convegno su “Limba mama/Lingua madre” che parte da Biella. Confronto tra esperienze linguistiche che si incontrano con il lavoro della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, in relazione alla traduzione dei testi sacri, l’Istituto di Scienze Religiose, l’attività di “gremi” e confraternite e quella degli uffici linguistici regionali, segnatamente sui riti del matrimonio civile in Limba e gli aspetti giuridici ad esso connessi.

 

Alla giornata di studio (sabato 15 novembre), aperta con i saluti istituzionali di Regione Sardegna, Provincia e Comune di Oristano, Fondazione Sardinia, il giorno successivo (domenica 16 novembre), a Narbolia, è seguita la celebrazione della Missa in limba sarda, nell’anniversario della consacrazione della parrocchiale intitolata a Reparata, Santa patrona, vergine e martire in Palestina, nel III secolo.

 

Nella chiesa gremita, il rito divino, autorizzato “ad experimentum” dall’Arcivescovo arborense, presieduto da don Antonio Pinna, è stato concelebrato da don Roberto Caria, parroco di Narbolia, e da don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe di Biella.

 

Tutta la Messa in sardo, musicata da don Graziano Orro, con testi secondo la nuova liturgia, cantati e recitati dall’intera assemblea, coi bambini del catechismo e della prima comunione in prima fila a leggere e pregare in limba mama con adulti e anziani. Poi, su ballu de sa essida, su ballu de cresia, sul sagrato, occompagnati da “Su tenore abbasantesu”, prima del ricco rinfresco negli attigui saloni dell’oratorio: festa semplice e genuina, con giovane e vecchia vernaccia locale, cibi “moderni” e dolci della tradizione preparati e offerti dalla generosità di parrocchiani entusiasti.