“Dopo le baby pensioni e gli scandali per l’uso dei fondi ai gruppi, la casta regionale aumenta i suoi privilegi, giustificandoli in nome dell’Autonomia. Con una Leggina bipartisan oggi si può essere contemporaneamente alla guida di Comuni e sedere in Consiglio Regionale, concedendosi con ciò il dono dell’ubiquità e salvando con una Legge ad personas ‘8 amici’ con il doppio incarico incompatibile”. Lo ha affermato l’ex-consigliera regionale Claudia Zuncheddu, segretaria del movimento Sardigna Libera, in riferimento alla legge regionale statutaria approvata dal Consiglio regionale della Sardegna lo scorso 28 maggio.

 

“Ancora una volta – afferma Zuncheddu – la casta fa quadrato e sul privilegio convergono i voti del centro destra e del centro sinistra con sardisti, sovranisti e indipendentisti compresi. Tutti d’accordo per il nuovo privilegio ad esclusione dei Riformatori, che si astengono senza avere il coraggio di votare contro”.

 

“La responsabilità e il ruolo di un sindaco, nella complessa gestione della propria comunità, richiede un impegno totale a prescindere dal numero dei cittadini che la compongono. Ciò dovrebbe decretare la naturale incompatibilità con altri ruoli politici altrettanto importanti e siti in sedi spesso assai distanti che non permettono al consigliere regionale il dono dell’ubiquità”.

 

“La classe politica sarda – conclude Zuncheddu –  ancora una volta si avvale dello Statuto Speciale, non per contrastare le Leggi dello Stato italiano discriminanti e vessatrici per noi sardi, ma come foglia di fico per coprire le proprie vergogne”.