Castanea Sativa – M. – Famiglia Fagaceae.

A Nuoro, Fonni, Desulo: Castanza.

A Olzai: hastanza.

A Oliena: hastangia.

A Sassari: Castagna.

Nel Campidano: Castangia.

 

È arrivato l’autunno! L’autunno è morbido, tiepido, tenue, soffuso. Avvolge, coccola, rilassa….

 

L’autunno arriva dopo l’estate,come il riposo dopo una corsa,come il silenzio dopo il rumore. E’ la stagione del rallentamento e dell’elaborazione. Si desidera raccogliersi con gli affetti più cari e godersi i riti quotidiani .Il profumo più intenso legato a questo periodo è quello che si sente nelle strade dove i caldarrostai preparano le castagne arrosto. Irresistibile e necessario assaggiarle appena sfornate.

 

Conosciamo meglio l’origine di questa delizia: il castagno è una pianta antichissima presente allo stato spontaneo nella zona mediterranea fin dai tempi preistorici. È coltivata in diverse località tra i seicento e novecento metri di altitudine e soprattutto nel Gennargentu trova il suo habitat ideale.

 

È un albero maestoso dal legno duro. Fino ai vent’anni la sua scorza di mantiene liscia poi , col passare del tempo, si fessura in verticale sempre più profondamente. La longevità è connessa ad una estrema lentezza nella crescita: necessita di terreni non calcarei, profondi e ben drenati e raggiunge il massimo splendore intorno ai 50 anni, con un’altezza che varia dai 15 ai 35 metri. Per assaporarne i primi frutti si deve attendere circa 20 anni. Del castagno si utilizza tutto:

 

il legno (duro, flessibile, leggero, facilmente lavorabile e molto resistente all’umidità)

la corteccia (ricchissima di tannino e fornisce gli estratti tannici più pregiati)

le foglie (vera droga della pianta,utilissime in fitoterapia)

il terriccio (frequentemente l’interno dei tronchi infracidisce trasformandosi in un’ottima composta ricercatissima in giardinaggio).

 

È importante conoscere le proprietà terapeutiche delle foglie: utili per combattere le tossi stizzose, asmatiche e convulsive da irritazione bronchiale.

Infuso di una manciata in un litro d’acqua bollente. Far riposare in infusione per 15-20 minuti. Filtrare, dolcificare a piacere, meglio se con miele di buona qualità, bere durante la giornata lontano dai pasti.

Per chi non ha la possibilità o il tempo di preparare questa tisana la può assumere in tintura madre nella misura di 40 gocce 2-3 volte al giorno,sempre lontano dai pasti.

 

Molto utile è anche il macerato glicerico dei germogli del castagno. Ha,fra le indicazioni terapeutiche, la proprietà drenante elettiva dei vasi linfatici degli arti inferiori. Aiuta ad eliminare il senso di  pesantezza nelle gambe e combatte la cellulite. Da assumere 30 gocce mattina e sera, con un po’ d’acqua, per almeno un mese.

 

Cogliete le infiorescenze in primavera, appena si saranno schiuse fatele essiccare all’ombra e utilizzatele in decotto in caso di diarrea (essendo ricche di tannino,sono molto astringenti).

 

Frutto autunno-invernale del castagno è la castagna.Deve essere consumata ben matura e cotta. Si può farne un piatto forte . Questo prezioso frutto è un alimento di prim’ordine nutriente quasi come il frumento al quale è assimilabile nei componenti: la castagna è ricca di sostanze amidacee (glucidi), di sostanze azotate (protidi), di sostanze grasse (lipidi), di sali minerali (potassio, fosforo, zolfo, magnesio, cloro, calcio, ferro, sodio),di molte vitamine (B1-B2_PP e soprattutto C) che resistono alla cottura se non si toglie la buccia e di piccole quantità di cellulosa e di ceneri.

 

La castagna dunque può essere paragonata a un pane o a un dolce che la natura ci offre, già pronto, da mangiare. È remineralizzante, tonico-muscolare, nervino e venoso, antianemico, stomachico e antisettico. È particolarmente gradito ai bambini cui può essere fornito lessato e passato al setaccio per far cessare la diarrea cui i piccoli vanno soggetti. Anche agli adulti piacciono le castagne ma alcuni lamentano il formarsi di gas intestinali dopo averle mangiate:si può ovviare a questo inconveniente cuocendole insieme a un cucchiaino di semi di finocchio.

 

Sono state per millenni un cibo provvidenziale per i paesi di montagna che non  disponevano neppure dei cereali più umili. Prima dell’introduzione della patata, questo frutto ha rappresentato la risorsa alimentare essenziale dei paesi poveri sostituendo il pane e spesso anche la carne.I castagneti erano utili anche per l’allevamento dei suini.

 

Da ricordare che le castagne sono controindicate per i diabetici in quanto ricche di amidi e di zuccheri.