Venerdì 24 luglio è stata inaugurata la 54° edizione della fiera del tappeto di Mogoro, taglio del nastro con l’assessore regionale dell’Artigianato, commercio e turismoFrancesco Morandi, e l’ex direttrice del Museo Man di Nuoro e del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e RoveretoCristiana Collu. Oltre 70 le aziende presenti che sino al 31agosto accoglieranno i visitatori negli spazi espositivi della fiera tra lavorazioni che vanno dal tessile e legno sino alla ceramica, ferro, vetro, coltelli e gioielli.  L’arte tessile mogorese è nota ai più soprattutto per gli arazzi e i tappeti. Ma la storia dei tessuti di Mogoro annovera anche “is coberibangus” (i copricassa), “is bettuas” (le bisacce), “is cannaccas”(i collari per buoi e cavalli), “is cillôis”e “is fanigas” (le coperte da letto), le tende e gli asciugamani. Alla Fiera si possono vedere anche alcuni, mirabili, esempi di ceramiche artistiche (vasi, piatti, raffigurazioni animali): la maestria degli artigiani è tutta nella levità del tocco, nella leggerezza cromatica, nella perfezione delle forme e dei lineamenti. “Vogliamo ringraziare tutti,  ma soprattutto le artigiane e artigiani della Sardegna che in questo mezzo secolo hanno consentito di tenere viva la rassegna di Mogoro- ha detto il sindaco Sandro Broccia- E’ un riconoscimento a quell’artigianato d’eccellenza che tramanda una cultura millenaria capace di contaminare saperi e linguaggi attraverso l’innovazione ed espressione e che rendono più ricca la nostra terra”. Durante la rassegna potranno essere degustati i pregiati vini della cantina sociale “Il Nuraghe” di Mogoro e le produzioni alimentari della terra e del mare della Blue Marlin. Infine, da agosto sarà possibile visitare la Fiera del tappeto anche virtualmente, grazie al servizio di Street View Interni di Google Maps, un virtual tour a 360 gradi. Intanto mercoledì 29 negli spazi della fiera sono ritornate alla luce le poesie del poeta mogorese Eugenio Orrù  grazie alla volontà e al lavoro  dei nipoti che in tutti questi anni hanno continuato a svolgere ricerche e impegnarsi per fare in modo che il progetto del poeta fosse finalmente ultimato.  Eugenio Orrù, che era nato nel 1882 ed è scomparso nel 1971, ha trascorso tutta la vita nel suo paese, Mogoro, al quale era molto affezionato. Se ne era allontanato soltanto perché chiamato alla Grande Guerra, un’esperienza che considerava molto importante.  Di mestiere praticava “s’arti” del muratore e il resto del tempo lo dedicava alla famiglia e soprattutto alla poesia. Sa Campana Noa raccoglie i versi di una vita ed è stato progettato in origine dallo stesso autore, il quale praticava anche la poesia orale ma che fortunatamente registrò tutte le sue opere anche in forma scritta. Questa pubblicazione, curata dai nipoti a più di quarant’anni dalla sua morte, vuole raccontare attraverso i suoi versi in sardo campidanese l’universo poetico del poeta, suoi sentimenti, le sue esperienze, la sua passione religiosa ma soprattutto racconta le cronache del paese, piccoli e grandi avvenimenti che gli accadeva di registrare lungo la vita quotidiana di Mogoro. La 54° edizione della Fiera ospiterà uno stand curato dall’Unione dei Comuni Parte Montis per far conoscere un pezzo di Sardegna ricco di storia e cultura, di importanti risorse naturalistiche e architettoniche dei Comuni di Masullas, Gonnostramatza, Pompu, Siris e Mogoro. Sarà presente la Bottega Libraria curata dall’Associazione Culturale Pro Loco Mogoro in cui trovare il meglio delle letteratura sarda e italiana, poesia, fotografia, suggerimenti per idee di viaggio in Sardegna, la cucina tradizionale nostrana e tanti altri spunti interessanti di lettura. Tra le novità di quest’anno anche l’introduzione delle Botteghe Culturali della Fiera, ne è un interessante esempio lo spazio curato dall’Associazione Culturale Su Sticau in cui arazzi, bèrtule, costumi tradizionali e tessuti antichi saranno esposti in una suggestiva passeggiata nel passato e nella tradizione che condurrà il visitatore alla scoperta di un patrimonio culturale di inestimabile valore.