Raccolte in questi giorni nelle campagne o allevate, cucinate con la fregola sarda al sugo, gratinate o con le innumerevoli varianti che in questi anni Gesico ha creato. Non si ferma la sagra della lumaca che giunge alle 23° edizione, nel centro della trexenta in concomitanza con la festa religiosa di Sant’Amatore. Si inizia sabato 17 ottobre con l’apertura di Gesagricola, fiera agricola e zootecnica e dei laboratori del gusto, della arti e dei mestieri presso la scuole elementari. A Casa Dessì sarà possibile visitare la mostra “Allenus” dell’artista Federico Zara. Alle ore 10,30: “IdeaS”. proposte, progetti ed idee alle amministrazioni pubbliche a sostegno dello sviluppo del territorio. Sempre a Casa Dessì alle ore 12,00 la conferenza di presentazione di “Saboris Antigus” a cura del Consorzio dei Sentieri del Grano.

 

Alle 16,30 l’inaugurazione  della “23^SAGRA DELLA LUMACA” degustazione gratuita specialità a base lumache, fino ad esaurimento scorte. Dalle ore 18,00 fino alle ore 24,00 musica itinerante “Passillendi e ballendi. Tutto si svolgerà anche nella giornata di domenica tra Via Umberto I e Via Sant’Amatore, dove bancarelle accoglieranno i visitatori per la festa che segna l’inizio della nuova annata agraria. Ma la lumaca non è solo un gustoso piatto della tradizione ricco di proteine, è notizia di quest’anno che la bava della lumaca potrebbe essere un importante componente dei cosmetici. Spostando il focus sulla bava delle lumache, si apre un mondo che ha fatto breccia nel cuore della cosmesi con quel gel dalle preziose proprietà curative impiegato per la cura e la rigenerazione della pelle. Questa sostanza altro non è che una sorta di scudo protettivo prodotto dallo stesso animale al fine di muoversi e scivolare sulle superfici proteggendosi dalle aggressioni dell’ambiente esterno: a quanto pare non si tratta di una vera e propria novità in quanto, già nell’antica Grecia, Ippocrate si serviva del potere di questi esseri per combattere le infiammazioni della pelle. Il successo avvenne però intorno agli anni ’80 quando, in Cile, la famiglia Bascuna si rese conto che, coloro che maneggiavano questi animali destinati al mercato alimentare, avevano una pelle soffice, una rivelazione che suscitò l’interesse di studiosi e ricercatori di ogni dove che ne hanno analizzato e verificato i miracolosi effetti tanto da rendere questa secrezione una componente preziosa di creme e gel che, applicazione dopo applicazione, rendono la pelle tonica regalandole un aspetto fresco. Un ulteriore elemento per incentivare l’allevamento delle lumache che in questi anni ha attirato diversi giovani non rassegnati all’idea di lasciare la Sardegna e la terra che da secoli ha dato sostentamento alle loro famiglie. Ma i consigli per la tutela della biodiversità sono chiari quando si tratta di raccolta: si deve evitare il prelievo nelle giornate immediatamente successive alle prime piogge poiché le chiocciole, quando escono dall’incavo del terreno in cui hanno dormito per diversi mesi, si nutrono avidamente per tre o più giorni e una volta sazie si predispongono per l’accoppiamento, che avverrà nell’arco dei due o tre giorni successivi.

 

La deposizione avviene dopo 10-12 giorni di gestazione dall’avvenuto congiungimento, delegando poi al terreno la schiusa delle uova: La comparsa delle lumache alle prime piogge  non deve ingannare i raccoglitori più assidui, invogliandoli a rastrellare tutto ciò che trovano sul loro cammino. Per consentire alle chiocciole di effettuare almeno due deposizioni nella stagione autunnale è bene che la prima raccolta avvenga dopo il venticinquesimo giorno dalle prime abbondanti piogge. Gesico non è solo la capitale sarda delle lumache, si potrà visitare  la chiesa romanica di Sant’Amatore, risalente al XII secolo che ospita al suo interno un sarcofago marmoreo di età romana ed una teca in argento contenente le reliquie del Santo. Merita una visita la chiesa di Santa Maria d’Itria, risalente al periodo romanico-pisano (XIII secolo), nei cui fianchi, facciata ed abside corre una teoria di archetti pensili. In stile gotico-catalano è invece la chiesa parrocchiale di Santa Giusta, costruita nella metà del XVI secolo e contenente altari barocchi in marmo policromo ed un crocifisso ligneo del XVI secolo. Non mancano insediamenti nuragici, come il nuraghe di Sitziddiri e i complessi nuragici di San Sebastiano e Accasa; nel monte San Mauro sono state rinvenute migliaia di frecce e silice di età preistorica. Antico e moderno convivono felicemente in questo paese, le cui abitazioni sono vivacizzate dai colorati murales realizzati dai maggiori artisti della Sardegna.