Si rinnova come ogni anno l’appuntamento che coinvolge l’intera comunità di Suelli per i festeggiamenti in onore di San Giorgio Vescovo. Dal 6 al 10 giungo il comitato con il patrocinio del comune ha organizzato nel solco della tradizione i festeggiamenti religiosi e civili. Si parte venerdi 6 con la partenza dei “carri” che dal centro del paese arriveranno in località “murdegu in tres bias” per reperire la legna che servirà ad alimentare il falò della domenica. Seguirà la cena tradizione. Il rientro a Suelli è previsto sabato mattina. E’ la domenica il giorno in cui entrano nel vivo le celebrazioni religiose, la prima uscita del simulacro del Santo, custodito durante l’anno presso il santuario, con una breve processione all’imbrunire, momento intimo e suggestivo vissuto intensamente dai suellesi. Il primo lunedi dopo pentecoste è la data ufficiale della festa suellese, ogni anno una data diversa, un comitato organizzatore differente ma la stessa tradizione che si ripete con una straordinaria partecipazione non solo da parte dei suellesi ma anche di tutti i fedeli che venerano il santo in tutta l’isola. Una processione con i colori della Sardegna, i gruppi folk, i cavalieri, il suono delle launeddas cadenzato dalla recita del rosario. Voci di donne e uomini in preghiera si alternano sui passi per le vie del paese. Petali di fiori dalle finestre, teli bianchi sotto un cielo colorato dalle classiche bandierine. La sera spazio allo spettacolo di Fausto Leali mentre si sussegue la visita all’ex cattedrale dove il simulacro del santo rimarrà sino alla domenica successiva quando la popolazione lo accompagnerà nella sua nicchia in un retablo ligneo all’interno del santuario dove sono conservate dal tempo e dalla tradizione le spoglie del santo vescovo. Una tradizione nata quando il giovane vescovo fu proclamato santo per volontà popolare ancora in vita. San Giorgio nacque tra l’ XI e il XII sec. nel regno di Calari con capoluogo Sant’Igia (attuale quartiere di Stampace – Cagliari) da Lucifero e Vivenzia, servi della gleba di una nobildonna di nome Greca di Surapen dalla quale fu dichiarato libero per poter accedere allo stato clericale, in quanto già da bambino si dimostrò penitente e pieno di virtù. Fu avviato allo studio delle lettere, divenne esperto di latino e greco e a soli 22 anni fu consacrato Vescovo della Barbagia con sede a Suelli. E proprio in virtù dell’estensione di quella diocesi che portava il vescovo da Suelli all’Ogliastra e Barbagia sta nascendo un percorso turistico-religioso inserito negli itinerari dello spirito della Regione Sardegna con lo scopo di unire la fede con la cultura, le tradizioni e il paesaggio.