”Ad est del Monte Ferru, in una spaccatura della montagna e non, come a volte si asserisce, nel cratere medesimo, si trova il villaggio di Santu Lussurgiu, edificato ad anfiteatro e pressoché invisibile fino alle immediate vicinanze della fenditura del monte. Questo villaggio gode di un certa agiatezza, risultato della laboriosità di questi montanari”.

 

 

Così scriveva lo studioso Max Leopold Wagner ai primi del ’900 nel suo diario di viaggio della Sardegna, regalandoci una semplice ma valida descrizione di questo suggestivo paesino del Montiferru: Santulussurgiu. Ancora oggi per chi vi si reca l’impressione iniziale è la medesima, data dalla sorpresa di scoprire, subito dopo l’ultimo tratto di strada, un inaspettato paese ricco di boschi e di scorci caratteristici, che colpisce l’attenzione dei visitatori per la particolarità della sua posizione e delle sue abitazioni, sparse lungo i saliscendi della montagna.

 

Penetrando nel cuore di Santu Lussurgiu e osservandone il centro storico, uno tra i più tipici e suggestivi della Sardegna, si ha inoltre la sensazione che il tempo sia rimasto immobile e che la memoria del passato non sia stata affatto violata ma viva ancora negli usi, nei costumi e nelle antiche dimore ben conservate dei suoi abitanti. In questo scenario conservativo e rurale, tra vie tortuose e acciottolate e abitazioni dai muri in pietra a vista, sorge l’albergo diffuso Sas Benas, un modo nuovo ed interessante di proporre turismo, basato su una tipologia di ospitalità alternativa a quella classica.

 

Il complesso alberghiero, costituito da tre antiche residenze padronali accuratamente ristrutturate e da una quarta costruzione nella quale sono situate la reception e il ristorante, si propone di offrire al turista intellettualmente curioso l’opportunità di soggiornare presso strutture tipiche locali assaporando il fascino di sentirsi non più straniero né tanto meno ospite, ma abitante reale di questi luoghi, in sintonia e familiarità con l’ambiente lussurgese. Una delle caratteristiche che contraddistingue lo stile di Sas benas è infatti il richiamo alla cultura tradizionale e ad una forma di vacanza diversa, legata al godimento totale delle bellezze del paese da un punto di vista naturalistico ma anche museale, artigianale ed enogastronomico. Il nome stesso dell’albergo rispecchia questa filosofia.

 

Sas Benas – spiega Diego Antonio Are, insegnante e noto esperto di musica, socio di questa attività – ha un significato bivalente. Vuole ricordare l’arcaico strumento musicale sardo, costituito da una o più canne mature e stagionate, ma anche le vene, così chiamate in lingua locale, intese però nel significato più ampio di condotti sotterranei acquiferi, di cui il territorio è estremamente ricco”. Musica e ambiente rese intimamente in un unico termine. “Santu Lussurgiu ospita da diversi anni alcune importanti manifestazioni e seminari sulla musica antica medioevale,rinascimentale e barocca- prosegue Antonio Are – che coinvolgono un discreto numero di persone. In passato, per poter accogliere coloro che partecipavano a questi incontri, si faceva ricorso all’utilizzo di alcune abitazioni del paese appartenenti a singoli privati. Da questo modello spontaneo di ospitalità ha cominciato a prendere vita l’idea dell’albergo diffuso, con l’intento di fondere l’interesse e la valorizzazione del territorio di Santu Lussurgiu e delle sue innumerevoli attrattive con la passione per la musica. Per sostenere questo progetto sono stati inoltre acquistati cinque pianoforti e due clavicembali, che fanno bella mostra di sé in alcuni ambienti delle antiche residenze adibite ad albergo”.

 

Il soggiorno proposto presso le strutture di Sas Benas suscita curiosità e interesse da parte di molti turisti, provenienti da più parti della Sardegna, ma anche di un discreto numero di persone straniere, maggiormente attratte dalle innumerevoli risorse territoriali soprattutto in periodi caratteristici dell’anno, quali il Carnevale e la Pasqua, in cui le tradizioni del paese sono maggiormente fruibili e se ne può gustare appieno l’incanto.

 

Le tre antiche abitazioni che ospitano i clienti sono dislocate in zone diversificate del centro storico di Santu Lussurgiu e distano dal corpo centrale non più di duecento metri. La ristrutturazione che hanno subito, svolta nel totale rispetto dei materiali utilizzati in passato, ha ridonato splendore sia alle facciate, caratterizzate da un grande uso del basalto grigio, che agli ambienti interni nei quali si è mantenuta una linea tradizionale anche nella scelta del mobilio, che predilige l’uso del legno. Ciò che si avverte nel soggiornare in queste dimore è la sensazione forte di potersi riappropriare di un mondo rurale ancora percepibile, rivalorizzato con grande naturalità.

 

Uno dei punti di forza dell’albergo diffuso è la cucina. Il cibo ha sempre posseduto una fondamentale valenza nella storia degli uomini per la sua capacità di comunicare molto delle persone che lo hanno manipolato e del territorio in cui è stato prodotto. Esso parla infatti con immediatezza ai sensi dell’assaggiatore e crea un legame particolare tra uomo e ambiente, tale che una pietanza realizzata con l’uso di prodotti locali ha un sapore diverso se degustata nei luoghi dai quali ha avuto origine. Dal mondo agro-pastorale, molto attivo a Santu Lussurgiu, giungono gli straordinari derivati della macellazione dei maiali, che vivono al pascolo brado, le carni del bue rosso, famose in tutta l’isola, e un gran numero di latticini, in particolar modo i formaggi, molto noti e apprezzati.

 

Il ristorante di Sas Benas non propone ai suoi ospiti quelli che vengono etichettati come menù classici sardi ma, sulla base di quanto offre il territorio da un punto di vista enogastronomico, ha inventato un modo proprio di cucinare, fatto di sapori e saperi locali, gustoso e genuino. L’intento è quello di valorizzare le risorse della luogo ed in particolare promuovere i cibi tipici che caratterizzano il paese, offrendo ai clienti un servizio elevato e soddisfacente. “Gli ospiti di Sas Benas apprezzano moltissimo le nostre proposte culinarie- racconta Antonio Are- e tornano spesso a trovarci conciliando la degustazione dei prodotti con il piacere di una passeggiata in un ambiente naturale e sano, dove poter respirare aria pura e mettere momentaneamente da parte i ritmi frenetici della settimana lavorativa e il frastuono cittadino”.

 

Le tante adesioni a favore di questa nuova esperienza ne confermano il successo, dato dall’impegno e dalle forti motivazioni di coloro che hanno creduto in questo progetto, ideandolo e portandolo avanti con entusiasmo e professionalità. La linea adottata per la realizzazione di Sas Benas contribuisce inoltre a promuovere culturalmente quella tendenza attuale alla rifunzionalizzazione e al riuso abitativo di antiche dimore, diffusasi in diverse zone dell’isola.

 

L’esistenza di questa tipologia di albergo restituisce infatti dignità e valore allo splendido centro storico di Santu Lussurgiu, spopolatosi negli ultimi anni, facendone un piccolo museo a cielo aperto da ammirare ma soprattutto da vivere. Infine allarga gli orizzonti sulle innumerevoli possibilità che la Sardegna è in grado di offrire ai suoi villeggianti e visitatori, scommettendo non su un turismo stereotipato, fatto esclusivamente di spiagge e di sole, ma su un turismo dinamico, colto e curioso, capace di descrivere e valorizzare la nostra storia e i suoi infiniti prodotti culturali.