La manifestazione, dedicata alla poesia dell’improvvisazione, giunta quest’anno alla nona edizione, organizzata dalla Pro loco, ha confermato il buon livello dei cantadores partecipanti al concorso. “Sa Gara” è una forma di poesia estemporanea di tradizione orale tipica dell’area logudorese, svolta prevalentemente sui palchi delle piazze in occasione di festeggiamenti civili e religiosi. La gara prende inizio con la parte detta “Esordiu”. In questa prima sezione, che dura circa mezz’ora, i poeti, presenti sempre sul palco nel numero di due o tre per gara, intonano le prime ottave di ringraziamento e di saluti verso il paese e stabiliscono, in modo naturale, un argomento a proprio piacimento, in genere su un fatto d’attualità o relativo al contesto. In questo modo hanno modo di scaldarsi e prendere confidenza con il pubblico. Dopo l’esordio i cantadores hanno una pausa per prepararsi alla seconda parte della gara, la più importante, chiamata “Temas”. Durante la pausa gli organizzatori della festa preparano dei biglietti con su scritto i temi su cui i poeti dovranno affrontarsi. E i poeti stessi sorteggeranno il tema da difendere pescando con la mano dentro il berretto usato come contenitore dagli organizzatori. In questo modo potranno prepararsi mentalmente qualche istante sull’argomento avuto in sorte. I temi sono sempre argomenti in contrapposizione e complementari tra loro, in modo da permettere lo sviluppo del tema, scontro che può arrivare a durare anche un’ora. I temi sono due: il primo è generalmente un tema serio come, per esempio, l’arte e la natura. Il secondo, più leggero e breve rispetto al primo, tende a ricercare più l’ilarità del pubblico che a creare l’opposizione delle parti necessaria invece al primo tema. Ogni poeta per quanto difficile o sgradevole possa trovare il tema sorteggiato, ha il compito di argomentarlo mostrando i punti forti con vera maestria e giochi dialettici, allo scopo di farlo apparire il migliore. Al contempo deve trovare sempre nuovi concetti per far proseguire la gara e attaccare l’argomento dell’avversario. . La prima giornata di Sa Gara a Nurachi si è aperta con la rievocazione dei fatti storici che hanno portato la Regione Sarda a istituire la festività di “Sa die de sa Sardigna”. La sfida tra i primi tre concorrenti è stata preceduta da un’esibizione dei poeti professionisti Mureddu, Ladu, Farina e Donaera che hanno entusiasmato il pubblico. Subito dopo, con la direzione di Fernando Pisu e accompagnati da “Su Cuncordu Sedilesu”, sul palco sono saliti Bobore Marceddu di Oniferi, Giulio Pau di Nulvi e Tore Senes di Bonorva, che hanno dato vita a una gara intensa e interessante. L’edizione è stata vinta dal bonorvese Tore Senes. Luciano Piras, presidente della Pro loco, è soddisfatto: «La preparazione dei poeti che partecipano al concorso è cresciuta negli anni». La manifestazione nurachese è diventata un appuntamento molto atteso dai tanti appassionati del genere e sta contribuendo in maniera significativa a tenere viva una tradizione che stava rischiando di andare perduta
Tutte le sezioni, oltre a essere improvvisati devono sottostare a delle rigide regole: il metro utilizzato è l’endecasillabo con versi in ottonari, in cui i primi sei versi sono a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata. La lingua utilizzata è il sardo nell’esclusiva variante, come è comprensibile, logudorese. Non viene recitata ma cantata e ogni poeta ha la sua originale melodia. Ad accompagnare i versi si trova un coro formato da tre voci, tre voci molto comuni in Sardegna, ovvero la struttura del coro del ‘Cantu a Tenore’ forma tradizionale di canto polifonico, senza la parte del solista che viene sostanzialmente sostituito dal poeta. Anche i tempi sono più o meno stabiliti, ogni gara durerà circa due ore e mezza.
L’ultima parte inizia con le “Duinas”, ovvero l’ottava divisa in distici cantati alternativamente dai poeti, in cui l’argomento libero continua a essere scherzoso, in genere riferito alla gara o al contesto, e si deve improvvisare secondo le rime offerta dal distico precedente dell’altro cantadore. Dopo si passa alle “Battorinas”, strofe di quattro versi più la ripetizione esatta del primo (in tutto cinque versi). L’ultima parola del primo verso, e quindi anche dell’ultima, si modifica in parole già stabilite offrendo diverse possibilità di rima.
Il finale si realizza con un sonetto, composizione in onore del Santo a cui è dedicata la festa. Il sonetto sostituisce già dalla fine degli ani ’70 una composizione più complessa, detta ‘moda’, poi caduta in disuso.
Prima serata – Sa Gara, Nurachi, 27 aprile 2014
Presentazione della manifestazione e celebrazione de “Sa Die de sa Sardigna” con esibizione poetica dei cantadores Celestino Mureddu, Peppino Donaera e Salvatore Ladu. Prima serata eliminatoria con i concorrenti Bobore Marceddu di Oniferi, Giulio Pau di Nulvi e Tore Senes di Bonorva. Vincitore dell’eliminatoria Tore Senes.
Presentatore della serata Fernando Pisu
Tutte le gare sono state accompagnate da Su Cuncordu Sedilesu
Seconda serata – Sa Gara, Nurachi, 04 maggio 2014
Seconda serata eliminatoria con i concorrenti Antonio Mula, Gino Melis e Mario Nieddu. Vincitore della serata Mario Nieddu
Presentatore della serata Fernando Pisu
Tutte le gare sono state accompagnate da Su Cuncordu Sedilesu
Terza serata – Sa Gara, Nurachi, 11 maggio 2014
Terza serata eliminatoria con i poeti Pietro Marruncheddu, Mario Catgiu, Pietro Sechi. Vincitore della serata Pietro Marruncheddu
Presentatore della serata Fernando Pisu
Tutte le gare sono state accompagnate da Su Cuncordu Sedilesu
Quarta serata – Sa Gara, Nurachi, 18 maggio 2014
Serata finale. Gara tra i poeti Tore Senes, Mario Nieddu, Pietro Marruncheddu. Vincitore della finale Mario Nieddu
Presentatore della serata Fernando Pisu
Tutte le gare sono state accompagnate da Su Cuncordu Sedilesu
Quinta serata – Sa Gara, Nurachi, 25 maggio 2014
Gara con i poeti professionisti Celestino Mureddu, Peppino Donaera e il vincitore dell’edizione 2014 del concorso, Mario Nieddu.
Presentatore della serata Fernando Pisu
Tutte le gare sono state accompagnate da Su Cuncordu Sedilesu