Che il cibo alimenti la malattia, di qualunque male si tratti, era convinzione assai diffusa nei tempi passati, vicini e lontani. Né bisognerebbe trascurare il comportamento degli animali, che digiunano quando sono malati. L’aveva annotato lo stesso canonico Giovanni Spano, nella sua raccolta di detti proverbiali. Sull’utilità del digiuno come via di salute, del resto, esiste una bibliografia sempre più copiosa. E la ”moda” del dimagrimento, spesso pregiudiziale, la incrementa vieppiù. Come in tutte le mode, anche in questa del tempo nostro si verificano eccessi. Invano illustri scienziati dell’alimentazione ricordano che ciascuno può essere il miglior dietologo di se stesso e dunque, nella maggior parte dei casi, basta ridurre la quantità del cibo per riacquistare un peso e una salute compatibili. Nessuno li ascolta, o quasi. La struttura formale di questa massima antica è del tutto priva di ornamenti: le cinque parole che la compongono hanno l’andamento del verso ottonario, ma nulla più.