Non solo autunno in barbagia, la Sardegna offre da quest’anno una rete di eventi e manifestazioni in un territorio legato alla coltura del grano e delle tradizioni. Ha aperto la rassegna Saboris antigas il comune di Siurgus Donigala sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre con esposizioni, convegni, dimostrazioni sulla lavorazione di pane e formaggi per le vie del paese. Sabato 7 e domenica 8 tocca ai comuni di Selegas e Suelli proseguire nel percorso dei sentieri del grano nato inizialmente per la salvaguardia architettonica dei centri abitati e per il recupero dei vecchi fabbricati trova quest’anno un’ulteriore motivo di attività occupandosi degli aspetti enogatronomici, della cultura, fede e storia. Questo fine settimana a Suelli sarà possibile visitare le mostre e i laboratori della Ceramica, l’esposizione armi antiche, “Is Cruzzonis”: abiti e maschere , artigianato artistico, giocattoli e il mercatino di Natale dei bambini giogus antigas. E ancora sculture in pietra, artigiani del legno e del ferro, fiera agroalimentare, degustazione torrone e giri turistici in carrozza con la possibilità di soggiornare. Sempre nel mese di dicembre sono previste iniziative a Gergei, Nurri, Mandas e Gesico. La Trexenta, uno dei maggiori granai dell’isola, luogo per eccellenza della monocoltura cerealicola, si presenta nell’immagine cartografica fissata dal La Marmora al 1839 come sistema formato da nove centri disposti attorno al cuore agricolo dell’area, ed una fascia più esterna, costituita da sei centri (nella quale l’appartenenza alla regione storica si fa incerta al limite del Parteolla, Gerrei, Siurgus, Marmilla). E’ in questo breve quadro storico che lambisce il sarcidano che nasce il consorzio Sentieri del grano, con lo scopo di unire i comuni che hanno fatto dell’economia agropastorale la principale fonte di reddito. Non solo, il recupero delle antiche strade, delle case e delle cortes, degli edifici pubblici, hanno permesso in questi anni il miglioramento urbano e architettonico dei centri abitati con un beneficio anche in chiave turistica. Infine al centro della valorizzazione dei prodotti agricoli c’è il grano in tutte le sue trasformazioni, dalla riscoperta e coltivazione del grano capelli, sino all’utilizzo per la produzione di pane preparato con il lievito madre e cotto nel forno a legna, le paste fresche tipiche del territorio come i malloreddus e i ravioli sino ai dolci.