A Su Nuraghe di Biella, per dieci incontri, con cadenza settimanale, bambini e adolescenti di età compresa tra 5 e 16 anni hanno vissuto quella operazione di imprinting dell’apprendimento delle tradizioni e della cultura dell’Isola, secondo modelli educativi positivamente sperimentati ed adottati nei paesi anglosassoni.

 

Negli Stati Uniti, il cosiddetto “gioco del teatro” viene normalmente utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado per mettere in scena episodi legati alla guerra d’Indipendenza: il risultato, nel corso delle generazioni, è un forte radicamento del senso patriottico, che unisce il popolo americano al di là dalle peculiarità dei singoli stati.

 

In Inghilterra, fin dalle scuole primarie, si affrontano le “fiabe” di Shakespeare e il risultato è che, nella sola città di Londra, in ogni giorno dell’anno, vi sono più di cento spettacoli in cartellone.

 

Il mantenimento delle tradizioni, la loro conoscenza e diffusione è uno degli scopi principali della nostra comunità insieme a far partecipare le nuove generazioni alla rappresentazione di fatti della storia dell’isola. In questo caso, il lavoro di rappresentazione manterrà e accrescerà nel tempo anche quel senso d’appartenenza e di idea di libertà, che l’istituzione de “Sa Die de sa Sardigna” vuole promuovere.

 

Nello spettacolo, svoltosi nella sala della biblioteca di Su Nuraghe, in ricordo dei fatti del 28 aprile 1794, sono stati utilizzati costumi ed elementi sardi, così come parole ed espressioni in “Limba”, in lingua, presenti nella sceneggiatura liberamente tratta da testi di Pietro Maurandi, ponte ideologico e culturale tra uno dei maggiori intellettuali dell’isola e i bambini del circolo Su Nuraghe, attivo in quel Piemonte protagonista di quei fatti di fine Settecento.

 

Pietro Maurandi, infatti, ha insegnato Storia del Pensiero Economico nelle Università di Cagliari e di Sassari, pubblicando saggi e monografie, in particolare ha curato la pubblicazione delle Memorie della Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari e delle opere di Giuseppe Todde, occupandosi di Storia della Sardegna, in particolare della Sardegna spagnola.

 

Al suo primo romanzo, “Hombres y dinero”, si è ispirato il giovane attore e regista Mirko Cherchi per scrivere i testi e mettere in scena “Libertade, Libertad, Libertà”, raccontando secoli di vessazioni a cui i Sardi sono stati costretti: antefatti emblematici che, quasi in fotocopia, si ripeteranno sul finire del Settecento con i fatti alla base dell’istituzione di “Sa Die de sa Sardigna”.