Alghero (localmente l’Alghé) (città della provincia di Sassari). Il toponimo deriva, attraverso la forma mediata catalana l’Alguer, dalla forma medioevale e anche odierna logudorese s’Alighera. Questa significa “il Luogo di alghe” e deriva dal sardo alga, áliga “alga”, a sua volta dal latino alga, ma col suffisso italiano –èra. Ancora settant’anni fa la spiaggia di San Giovanni di Alghero, poco prima dell’odierno Lido era caratterizzata da grandi cumuli di alghe.

 

Le più antiche attestazioni della forma propriamente sarda del toponimo si trovano negli Statuti della Repubblica di Sassari (67v) Salighera e nel quattrocentesco Codice di Sorres: S’Alighera.

 

Il centro abitato di Alghero non è molto antico, dato che sembra sia stato fondato dai Doria nel 1102; in effetti esso ha sostituito un precedente centro abitato ricordato dal romano Itinerarium Provinciarum o “Itinerario di Antonino” (83, 7) e situato nelle sue vicinanze: Carbia, ora Calvia, probabilmente abbandonato dagli abitanti a causa delle continue e feroci incursioni dei pirati saraceni (vedi).

 

È cosa abbastanza nota che ad Alghero si parla un dialetto della lingua catalana, adoperato dai coloni catalani importativi dal re aragonese Pietro III il Cerimonioso nel 1354.

 

Dopo questa data, impostosi ormai il dominio aragonese sulla Sardegna, la città di Alghero risulta citata numerose volte nei documenti sardi. Ciò anche per effetto di essere il suo porto quello più adatto per i contatti fra la Sardegna e la penisola iberica.