sadali. cascata più mulino in pietraNarra un’antica e misteriosa leggenda la favolosa storia di un capraro proveniente da un paese sconosciuto in un tempo lontano che, scoperto un luogo ricco di acque, protetto dal gelo e soleggiato, decise di stanziarvisi con il suo gregge. Felice del luogo eletto a nuova dimora, invitò subito parenti ed amici ad unirsi a lui, dando vita ad una nuova comunità il cui nome, secondo quanto da epoche mitiche è stato tramandato, fu rubato a s’aili, la capanna dei capretti. Un’altra teoria vede derivare il nome Sadili dalla probabile presenza in questi luoghi della popolazione degli Iliensi, gli antichi troiani giunti nell’Isola dopo la distruzione della loro potente città. Sadali, quel paese generoso di fonti e di cascate, riposa ancora placidamente disteso ai margini dell’omonimo tacco, custode secolare di un immaginario varco che conduce nel cuore della Barbagia di Seulo dando un primo benvenuto a quanti desiderano assaporare le bellezze ambientali delle zone montane. I versi delicati e teneri che Paolo Meloni, quale poeta genuino e figlio devoto, ha riservato con freschezza e trasporto alla sua Sadali amada, traducono con immediatezza in immagini nitide, quasi fotografiche, il volto antico di un paese dai mutevoli profili naturali:

 

 

De sa Barbagia nostra, terra forti,

sesi sa porta, o bidda sadilesa.

In Flumendosa benis dividia

de su Gerrei, de su Sarcidanu:

Esterzili ti fait sentinella

a mangianeddu a bessida ’e soli,

Seui cun Seulu, a bentu fridu,

non ti làssanta biri a Gennargentu.

Perdas e boscus funti s’errichesa

cun abbas cristallinas de funtana.

In s’ierru spollada ses, e sola:

in beranu, in istadi e in atongiu

ses bestìa de frascas e coronas.

Famosa ses po grutas e frutas sanas:

ancora ses fraterna e ospitali,

pòbara ma errica de bonesa

coment’e pagus biddas in sa zona.

 

 

Situato a 750 metri d’altitudine, Sadali possiede un territorio di cinquemila ettari, comprendente tipologie di paesaggio che spaziano dall’altopiano sino alle zone montuose e possiedono una grande varietà di ambienti naturali, ricchi di boschi di lecci, sugherete, roverelle ed ampie distese di macchia mediterranea. Le particolari condizioni idrogeologiche di questa zona hanno cesellato le rocce carbonatiche conferendogli forme e gradazioni di colori molto suggestive.

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Le manifestazioni naturali sono infatti interamente caratterizzate dal gioco secolare dell’acqua, elemento vitale che nel suo scorrere, facendosi strada sottoterra, lascia tracce indelebili del suo passaggio concludendo con potenza e maestosità questo percorso nello spettacolo finale delle cascate. Nella sezione dedicata alla geologia, nella terza parte del suo viaggio in Sardegna nel 1863, Alberto La Marmora descrive il territorio di Sadali, segnalando che si tratta ”di un unico deposito di calcare magnesico”, disposto in ”altipiani, talora isolati e spezzati”, che assumono ”forme bizzarre di castelli, di fortezze, di torri, di funghi che hanno nell’isola il nome di Tacchi o Toneri, secondo le regioni, e quasi sempre sono separati tra loro da carpacci profondi”.

 

Nel 1868, inoltre, menzionava questa zona ”per le sue grotte naturali, scavate nella dolomia giurassica”. Sa Ucca Manna, Su Stampu de Su Turnu, divenuto monumento dell’Unesco, la grotta de Is Janas, quella de Is Muscas e de Margiani Ghiani sono una piccola rappresentanza della straordinaria ricchezza speleologica del paese, contraddistinto da un numero elevato di caverne, meta di escursioni da parte di studiosi ed appassionati. Giungendo all’ingresso di Sadali, la vista della linea ferrata e della caratteristica stazione ci riportano ad un passato rimasto indenne e raccontano al visitatore stralci di un viaggio suggestivo e romantico che, snodandosi lungo sentieri impervi dagli scenari incantevoli ed incontaminati, lascia importanti tracce di sé anche in questo Comune.

 

Il percorso immutato che il Trenino Verde compie dalla fine dell’800, si innesta nel paesaggio senza forzature, seguendo i capricci della montagna e consentendo ai passeggeri di immergersi in quel mistero straordinario di rocce e di vegetazione plasmato dalla natura. Un’opportunità ricca di fascino per chi desideri raggiungere Sadali gustando visuali esclusive, come un geografo curioso ed attento del secolo scorso, pronto ad annotare ogni particolare. Giunti a destinazione, il paese si rivela immediatamente insolito rispetto ai caratteristici borghi di montagna, sia per la sua particolare disposizione pianeggiante che per lo sviluppo urbano tipicamente moderno, contraddistinto da larghi viali alberati e nuove costruzioni.

 

Bisogna avere la curiosità di spingersi oltre le apparenze per scoprire più in profondità, nella parte bassa dell’abitato, un cuore storico rimasto quasi intatto, l’anima antica di Sadali, silenziosa e immobile nella sua fisionomia originaria. Un paese nel paese, celato dal quartiere di recente costruzione, al quale si può accedere percorrendo la via Roma: da essa si dipana una rete di antiche stradine secondarie che conducono ai tradizionali rioni, is bixinaus. Gli stretti sentieri, le piccole abitazioni in pietra dalle tonalità tenui, i portoni e le finestre in legno, i balconcini in ferro battuto: così si presenta il centro storico, come in una foto d’altri tempi mai sbiadita, rapita al bianco e nero.

 

Alcune vecchie costruzioni sono state restituite alla loro originaria bellezza grazie a un lavoro minuzioso di recupero. Un esempio eloquente è rappresentato dall’affitta- camere Il folletto, un complesso di tre antiche abitazioni che si affaccia su un caratteristico cortiletto interno. Il lavoro di ristrutturazione ha ridato dignità e valore alla costruzione, nella quale è possibile soggiornare in ambienti rustici e tradizionali, realizzati nel rispetto dello stile antico, riproposto con gusto e semplicità.

 

Fra le tante abitazioni di cui è ricca la zona storica di Sadali, spicca la casa padronale della famiglia Podda, contenente parte dell’originario mobilio del secolo scorso e divenuta di recente, grazie ad una donazione, proprietà del Comune. Nella piazza Eleonora si trova invece Sa Domu ’e zia Cramella, caratteristica casa museo privata che conserva una raccolta di antichi oggetti della tradizione, legati alle diverse attività locali. Il tacco roccioso su cui è collocata Sadali è simile ad un’isola circondata da torrenti che, alimentati dalle numerosissime sorgenti, dopo aver attraversato ignoti tragitti sotterranei, scaturiscono in parte nell’abitato. Passeggiando all’interno del paese, si avverte di sottofondo la musica prodotta dall’acqua che alimenta le molte fontane presenti. Dinnanzi alla piazza parrocchiale si trova la bellissima cascata di San Valentino, la cui forza motrice veniva sfruttata da un antico mulino ancora funzionante. ”In antichità Sadali era famosa per i suoi mulini, dai paesi vicini si veniva fin qui per macinare il grano – racconta il sindaco Ubaldo Meloni-. Ce n’erano circa sette, ed attualmente stiamo cercando di recuperarne almeno una parte”.

 

Sadali ha l’unica parrocchia dedicata al Santo degli innamorati: sorge proprio accanto alla cascata. Venne edificata alla fine del 1500 e, grazie ai lavori di restauro a cui è stata soggetta, ha riportato alla luce alcune antiche sepolture di epoca romana. Le acque che scorrono sotterranee lungo gran parte della zona storica di Sadali, ed anche quelle provenienti dalle sorgenti di Riu Alinus e Procargiu, riemergono in maniera suggestiva dopo aver percorso un centinaio di metri all’interno di una grotta-galleria chiamata Sa ’Uca Manna, una delle attrattive del paese che presto verrà resa accessibile al pubblico.

 

In virtù del patrimonio naturalistico che propone il suo territorio, Sadali negli ultimi anni si sta aprendo risoluto all’offerta turistica, sia attraverso il potenziamento delle sue strutture ricettive che con la promozione della propria immagine e dei prodotti locali, presenti quest’anno anche al Bit di Milano. La promozione gastronomica punta in particolare sui tradizionali culurgionis, ai quali è dedicata una sagra annuale giunta ormai alla tredicesima edizione, che richiama a Sadali ogni estate un buon numero di visitatori. ”Il nostro paese vive attualmente una fase di forte riscoperta del suo passato, che giova alla nostra comunità anche in chiave turistica- precisa il sindaco-. Il centro storico, che si era svuotato negli anni Settanta in seguito alla vendita dei lotti della zona periferica, si sta lentamente ripopolando, i giovani stanno ripercorrendo con passione alcuni mestieri della tradizione, dalla lavorazione della pelle a quella del ferro battuto e del legno”.

 

I progetti relativi alla completa valorizzazione della zona delle acque sono quelli più ambiziosi e importanti per la reale promozione di quanto offre l’intero territorio sadalese. Primo tra tutti l’eco-museo dell’acqua, che mira a tutelare e rendere fruibili per i visitatori le sorgenti e le cascate, attraverso percorsi e sentieri attrezzati ed un centro di documentazione. Grazie alla collaborazione tra la Comunità Montana, l’Università di Cagliari e l’Ente Foreste, nell’impianto di acquacoltura verrà inoltre favorita la riproduzione della microstigma, la tipica trota sarda attualmente in via di estinzione. Le bellezze del territorio, congiunte ad una buona cucina, rendono Sadali un centro appetibile per chi ama un turismo a tutto tondo, dove si sposano storia, natura, cultura e sapori locali.

 

E non manca neanche un pizzico di poesia, quella che Paolo Meloni ha regalato al suo paese, cantandole un augurio affettuoso che sembra non aver mai fine:

 

 

E deu, fillu tuu, cun amori

in genugu ti fatzu preghiera,

chi is virtudis possas allogai,

po benidoris, po su mundu intreu.

Ti possat sa Fortuna a manu prena,

a Tui eternamente acuntentai.