Coll’arrivo del bel tempo è utile ricordare i rapporti che intercorrono tra l’esposizione solare e la possibile insorgenza di tumori della pelle e in particolare di uno dei tumori più temibili e pericolosi: che è il melanoma. E’ uno dei tumori meno frequenti del tegumento ma è sicuramente quello che causa la percentuale più alta di morti.
Il melanoma è un tumore maligno che si origina dai melanociti, cellule della pelle deputate alla produzione della melanina, pigmento che conferisce alla pelle le varie gradazioni di colore scuro, che svolge principalmente una funzione di protezione nei confronti dell’irradiazione solare. Ha una insorgenza subdola, soprattutto per un occhio poco esperto, un decorso rapido e una prognosi spesso infausta a causa della precocissima tendenza a dare metastasi prima che venga posta la diagnosi.
Alla insorgenza di melanoma contribuiscono fattori intrinseci , non influenzabili, alcuni dei quali determinati geneticamente, come il fototipo (determinato dalla gradazione di colorazione della pelle), la presenza di particolari tipi di nei, la situazione immunitaria del singolo individuo, ed altri estrinseci, influenzabili, come l’intensa esposizione alla radiazione solare.
Alcuni tipi di nei, come i nevi giganti congeniti, vanno tenuti in particolare considerazione ed osservazione in quanto si trasformano in tumori maligni in percentuali relativamente elevate.
Allo stessa maniera vanno osservati frequentemente e attentamente i nei degli individui che hanno fototipi chiari ed in particolare il fototipi I e II ( pelli chiare).
La diagnosi precoce del melanoma è importantissima al fine della guarigione definitiva perché consente di attuare i provvedimenti terapeutici prima che la malattia abbia dato metastasi, cioè prima che passi da una forma strettamente localizzata ad una forma generalizzata.
Una volta che un melanoma ha dato metastasi significa, come per tutti gli altri tumori maligni, che la malattia ha avuto il sopravvento sul sistema immunitario dell’individuo e quindi non possiamo contare, ai fini della guarigione, sull’azione dei meccanismi di difesa antitumorale naturali del paziente.
Le misure preventive sono però molto più importanti della diagnosi precoce. Per prevenire il melanoma è molto importante, in particolare negli individui che hanno un fototipo I e II, evitare la prolungata esposizione soprattutto nelle ore in cui la radiazione solare è più intensa vale a dire delle ore 11 antimeridiane alle 14 pomeridiane. Altrettanto importante e dimostrato è sapere che l’uso ripetuto ( ogni due ore) di filtri solare durante l’esposizione è in grado di prevenire l’insorgenza del melanoma e di tutti gli altri tumori maligni della cute.
Naturalmente l’esposizione a fonti artificiali di raggi ultravioletti, come le lampade abbronzanti, ha effetti simili a quelli della radiazione solare e quindi vanno usate anch’esse per tempi consigliati da esperti che saranno necessariamente molto brevi.
L’autoesame del paziente è ugualmente importantissimo per porre diagnosi precoce del melanoma. Perché un paziente possa fare l’autoesame è necessario istruirlo sui segni che devono indurlo a rivolgersi immediatamente ad un medico per una valutazione clinica professionale.
I segni che riguardano neoformazioni melanotiche sono i seguenti: il cambiamento della forma ed in particolare la modificazione della simmetria, col passaggio, per esempio, da una forma tonda ad una forma ellittica e da una superficie uniforme ad una disuguale con crescita in spessore di alcune parti della lesione, l’irregolarità dei bordi, il cambiamento di colore col passaggio da uno stato di colore uniforme ad un altro di distribuzione non uniforme, l’estensione della superficie (diametro superiore a 6 mm) in poco tempo, i tempi in cui si verificano tutti i precedenti cambiamenti. Vanno segnalate anche tutte le altre anomalie come un eventuale sanguinamento per traumi non significativi.
L’autoesame dei propri nei ed il rapido ricorso al medico dopo un riscontro positivo sono spesso in grado salvare la vita dei pazienti che dedicano un po’ di tempo all’osservazione del proprio corpo.