Su Comitadu pro sa Limba Sarda ha inviato al Presidente Napolitano ed al Presidente Pigliaru una lettera che denuncia la discriminazione della minoranza linguistica sarda causata dalla proposta di legge elettorale in discussione alla Camera. I meccanismi scelti, il riferimento alla menzione delle lingue riconosciute dalla legge 248/99 negli Statuti e la soglia del 20% dei voti nella circosrizione elettorale di appartenenza, penalizzeranno la presentazione di liste autonome e in rappresentanza della minoranza linguistica sarda con un minimo di possibilità di successo.
Su Comitadu pro sa limba sarda richiamando la sentenza della Corte costituzionale n. 215 del luglio 2013 che non ammette discriminazioni fra le 12  minoranze linguistiche riconosciute dall’art.6 della Costituzione e dalla legge di attuazione 482/99, sottolinea al Presidente Napolitano come la proposta in discussione sia anticostituzionale, invitandolo implicitamente ad intervenire.
Al Presidente Napolitano viene fatto notare come la medesima discriminazione per la minoranza linguistica sarda è attuata dalla legge elettorale europea in vigore che, oltre ad accorpare la Sardegna con la Sicilia nel medesimo collegio elettorale e quindi con un divario di popolazione che impedisce ai sardi ormai da molti anni di avere una propria rapresentanza nel Parlamento europeo, viola non solo l’art.6 della Costituzione che tutela la minoranza linguistica sarda ma anche i trattati internazionali in materia quali, la Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa, ratificata dall’Italia e la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie colpevolmente non ancora   ratificata dal Parlamento italiano.
Per altre minoraze linguistiche riconosciute, invece basta raggiungere un minimo di 50.000 voti per avere almeno un rappresentante sicuro in Europa.
Al Presidente Pigliaru, Su comitadu pro sa limba sarda manifestando la medesima problematica e denuncia della discriminazione subita dai sardi in quanto minoranza linguistica riconosciuta e chiede di attivarsi in difesa della Sardegna e dei suoi diritti nazionali e linguistici con ogni azione politica necessaria..
In caso non venissero accolte le proposte de Su comitadu pro sa limba sarda, quali il riferimento esclusivo alla legge 482/99 e l’eliminazione della soglia del 20 per cento per le elezioni al Parlamento e la costituzione almeno del Collegio unico sardo per le elezioni europee, lo stesso ricorrerà in sedi internazionali e in particolare presso il Consiglio d’Europa per la violazione dell’Accordo-quadro sulla protezione delle nazionalità e della Carta europea delle lingue regionali.