Conto alla rovescia per Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, che dall’8 al 16 agosto taglia il traguardo della sua ventiseiesima edizione. Un’edizione che, completato (l’anno scorso) il ciclo quadriennale dedicato agli elementi naturali (aria, acqua, terra e fuoco), sceglie come titolo e tema caratterizzante Il Quinto Elemento. “Un tema apparentemente labile e misterioso” che “tocca religione e filosofia, medicina e psicologia ma anche chimica, astrologia e pensiero, offrendoci spunti interessanti per divagare intorno al tema attraverso la musica e l’arte”, come spiega Fresu nelle sue note di presentazione. Quinto elemento come “il nulla e il vuoto, teorizzati a suo tempo da Aristotele (…) concetti che appartengono alla musica e all’arte più di qualsiasi cosa. Suono e silenzio, spazio e materia”. Concetti evocati dall’immagine scelta per questa edizione di Time in Jazz, la campana di una tromba che richiama l’idea di un “buco nero stellare”, e che offrono un ampio spazio di interpretazione al programma del festival.

 

L’impianto della manifestazione è quello consueto, e prevede ancora una volta una settimana con tanta musica (e non solo), da vivere in luoghi e contesti differenti. Berchidda, naturalmente, resta il centro del circuito di concerti che quest’anno farà tappa in dodici centri diversi del nord Sardegna: Ardara, Calangianus, Chiaramonti, Ittireddu, Mores, Ozieri, Pattada, Posada, Sant’Antonio di Gallura, Telti, Tula, Tempio Pausania. Un circuito che vedrà scendere in pista musicisti internazionali del calibro di Joshua Redman, Django Bates, Jaques Morelenbaum, il trio Medeski Martin & Wood, il coro A Filetta, gli italiani Ludovico Einaudi, Petrina, Daniele Di Bonaventura, Mauro Ottolini, Tino Tracanna, i percussionisti del Parco della Musica Contemporanea Ensemble, oltre ai sardi Salvatore Maiore, Francesca Corrias, Peo Alfonsi, la Funky Jazz Orchestra, la Banda Musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda e lo stesso Paolo Fresu. A giochi conclusi, anche quest’anno – ed è il settimo consecutivo – Time in Jazz passerà poi il testimone al suo “prolungamento” nel Sassarese: il 17 e 18 agosto ritorna infatti la rassegna Time in Sassari che, oltre al capoluogo turritano, andrà a far visita a Cheremule, Osilo, Ploaghe e Sorso.

 

Più di trenta concerti, vari appuntamenti collaterali, oltre al consueto apparato di mostre, performance ed eventi espositivi del P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, l’altrettanto immancabile rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, e l’ormai abituale serie di iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale del programma Green Jazz: così l’associazione culturale Time in Jazz allestisce ancora una volta un fitto cartellone, reso possibile grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo), della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo e EventiSardegna), della Fondazione Banco di Sardegna, del Comune di Berchidda, dell’Unione Europea, della Comunità Montana del Monte Acuto e dei Comuni di Ardara, Calangianus, Cheremule, Chiaramonti, Ittireddu, Mores, Osilo, Ozieri, Pattada, Ploaghe Posada, Sant’Antonio di Gallura, Sassari, Sorso, Telti, Tempio Pausania e Tula, con la partecipazione di Ente Foreste della Sardegna, Banco di Sardegna, Banca di Sassari, Corsica Ferries – Sardinia Ferries, Ichnusa, Geasar, Itituto Superiore Regionale Etnografico, Clarin Italia, Jazz HotelSecauto, Confalonieri, FAB, associazione culturale Boghes de Cheremule, A.S.CU.N.A.S., Ente Musicale di Nuoro e I-Jazz.