Abbiamo trattato (numero 57 di Làcanas) del raggio luminoso che si produce nel giorno del solstizio d’estate dal foro all’apice della “tholos” nella stanza al primo piano del nuraghe Ruju di Torralba.

 

Come mostra la sequenza fotografica, il raggio solare attraversa lentamente la cupola nuragica, procedendo man mano verso il basso; quando il sole si trova ad un azimut (angolo rispetto al nord) di 121° e ad un’altezza di 63° esso illumina, alle 10:45 solari, la nicchia centrale e crea sul suo architrave la singolare forma di una bipenne. L’evento si sviluppa in modo analogo a quanto avviene nel nuraghe Aiga di Abbasanta e in altri casi similari da noi studiati e pubblicati nel libro “La Luce del Toro”.

 

Il Ruju è genericamente inquadrabile come un nuraghe complesso, formato da una torre centrale con una adduzione frontale di altre due torri secondarie collegate da un robusto  paramento murario. Il nuraghe è costruito con conci litici di basalto ben lavorati nelle loro parti e presenta una muratura a filari regolari di eccellente fattura. La torre centrale si erge al di sopra di una collinetta rocciosa e ha la parte della camera di base praticamente interrata. Al di sotto della finestra della seconda camera al primo piano si nota l’architrave e il finestrino della porta principale occultata dai sedimenti. Dalla finestra si accede alla camera secondaria ancora perfettamente conservata, attraverso un corridoio a volta tabulare che viene frazionato centralmente dalla scala elicoidale ascendente. Il nuraghe, che non è stato ancora oggetto di scavo stratigrafico, viene ascritto in una forbice molta ampia, inclusa tra il Bronzo Medio e quello Finale ( 1600-1000 a.C.)

 

L’evento all’alba del solstizio invernale.

La particolarità di questo Nuraghe è dovuta al corridoio diviso in due metà dalla scala, questo dettaglio produce un effetto atipico, rendendo il corridoio una sorta di otturatore fotografico. Le due porte-finestre, essendo tra loro sfasate, limitano la quantità di luce che il sole proietta all’interno della stanza. I raggi luminosi vengono ostacolati dallo stipite destro della porta-finestra esterna e da quello sinistro della porta interna, quest’ultimo infatti è perfettamente in asse con la parete sinistra della nicchia centrale. Una precisione  sicuramente voluta, tantè che al sorgere del sole nel giorno del solstizio d’inverno la nicchia inizia progressivamente ad illuminarsi.

 

Il fenomeno può essere suddiviso in tre fasi salienti:

Ore  8:03  Angolo orario/Declinazione 19h 40m 22s / -23°26’21” Azimuth / Altezza. +123° 43’49” / +2°25’47”. In questa fase i raggi del sole filtrano dalla parete destra della finestra esterna e lambiscono la parete sinistra della nicchia centrale.

Ore 8:15 Angolo orario/De. 19h 52m 36s / -23°26’21” AZ / Alt. +125° 46’22” / +4°21’06”. In questa fase si può osservare l’allineamento del sole, a metà porta, con l’antistante nuraghe Su Tulis e con la nicchia illuminata quasi centralmente dal raggio luminoso.

Ore 8: 26  Angolo orario/De. 20h 03m 59s / -23°26’21” AZ / Alt. +127° 43’44” / +6°06’00”. In questa fase il fascio di luce investe perfettamente la nicchia centrale illuminandola a giorno. Nei momenti successivi il raggio lascerà lentamente la nicchia per andare a spegnersi sul pavimento.

 

La camera del primo piano del nuraghe Ruju di Torralba si è rivelata essere un vero gioiello architettonico progettato in riferimento a i più importanti punti di arresto del ciclo (apparente) del sole durante l’anno. La camera dunque completa la sua funzionalità, già espressa al solstizio d’Estate col fenomeno della luce dall’apice della volta, anche con l’evento all’alba del solstizio d’inverno, poiché entrambi si manifestano illuminando in modo evidente la medesima nicchia frontale. La planimetria e la sequenza fotografica aiutano a capire al meglio quello che avviene (e avveniva in antichità) nella camera. La parete sinistra della nicchia centrale con la parete sinistra del corridoio interno della sala sono metodicamente in asse, con un orientamento di 123° indirizzato in maniera precisa con l’antistante e visibilissimo nuraghe Su Tulis, situato sulla linea dell’orizzonte a non meno di800 metri. Lo spettatore all’interno della sala, in piedi con le spalle rivolte alla nicchia centrale o comodamente seduto dentro di essa, vedrà l’ampiezza del corridoio di ingresso ridursi ad un terzo di quella normale. In questo punto l’osservatore potrà scrutare l’alba del solstizio d’inverno, venendo immediatamente colpito dai primi bagliori del sole. Questo tecnicismo è reso ancor più rilevante dall’importante asse di orientamento con il sopracitato nuraghe Su Tulis, che in questa situazione si comporta da marcatore o da riferimento sul piano dell’orizzonte per il sorgere del sole in questa precisa data. Gli eventi solstiziali che si mostrano come dei raggi luminosi all’interno della chimerica e dualistica nicchia, convincono, se non altro, nell’assegnare a questo nuraghe la funzionalità di orologio annuale.