Cinquantuno comuni in Sardegna e due in Piemonte, quasi settecento monumenti aperti gratuitamente in sette settimane e raccontati da oltre undicimila volontari. Questi i principali numeri della diciannovesima edizione di Monumenti Aperti, che dal 18 aprile al 31 maggio hanno aperto i propri beni alla curiosità dei visitatori.

 

A Cagliari il tema di Monumenti Aperti del 2015 è stato “La città del Novecento: luoghi e personaggi di Cagliari nel XX secolo”. L’obiettivo è stato quello di privilegiare gli edifici di tutto il Novecento e, ancor più, il mezzo secolo più vicino a noi per una conoscenza delle parti della città che vengono vissute tutti i giorni ma che sono le meno conosciute. A ciò si accompagna un’attenzione verso i protagonisti – artisti, architetti, scienziati, politici, scrittori – che hanno “fatto” la città. Il racconto della città moderna è partito dalla demolizione delle mura che ha consentito di espandere la città dapprima a Nord-Ovest/Nord-Est e poi a Est dal tardo Ottocento in poi, tenendo conto di diversi fattori quali la viabilità, i nuovi assetti urbani e il trasferimento dei poteri dal Castello alla parte bassa della città, con la “discesa a mare”.

 

Il racconto è continuato nell’analisi della città di oggi per individuarne le componenti più significative e il loro ruolo nella vita di tutti i giorni, attraverso le visite degli edifici pubblici e privati, collezioni d’arte e luoghi di culto, senza dimenticare le periferie, luoghi che offrono multiformi chiavi di lettura, continuando le azioni già intraprese dall’Amministrazione comunale per valorizzarle e collegarle maggiormente al Centro. Nell’edizione del 2015  grande interesse anche a Pirri, S. Elia, Is Mirrionis, Molentargius, tutte zone con delle peculiarità territoriali, culturali e socio economiche sconosciute alla gran parte dei cittadini, che si sono inserite perfettamente nel tema di questa edizione. Cinquemila le guide volontarie impegnate. Visitabili, per la prima volta, il palazzo del Cis e del Banco di Sardegna, la facoltà di Ingegneria, il Palazzo delle scienze e il liceo Dettori, a Pirri il Cimitero comunale e l’Exmè.  “Ogni anno risultati sempre superiori, Monumenti Aperti rappresenta il filo naturale dei luoghi artistici della città. Dal Novecento a oggi Cagliari è cambiata, sono stati fatti balzi in avanti”, ha detto il sindaco Massimo Zedda, “ciò che rimane è l’immenso patrimonio culturale e ambientale”.

 

L’assessore alle attività produttive e turismo, Barbara Argiolas: “Anche per via del progetto “Gusta la città” (molti ristoranti cagliaritani infatti propongono menù tipici) Monumenti Aperti è stato precursore del turismo responsabile, nel pensare alla città come destinazione turistica”. Per i siti dell’Università di Cagliari, aperti al pubblico nelle due giornate del 9 e 10, è stato registrato un incremento dei visitatori, dai 21.223 del 2014 al successo di 26.269 presenze di quest’anno. Una forte  crescita, non solo in confronto alle edizioni precedenti, ma soprattutto per l’interesse dimostrato per il ruolo e le attività di studio e ricerca dell’Ateneo, insieme all’ammirazione per i suoi gioielli naturali, storici e architettonici. Monumenti Aperti è ormai considerato un appuntamento fisso non solo perché è una straordinaria occasione di riscoperta del territorio e delle proprie radici, contribuendo ad accrescere la consapevolezza delle ricchezze archeologiche, storiche ed ambientali, ma anche perché è un’importante opportunità di crescita e sviluppo turistico.