Da quando il giovane vescovo fu proclamato santo per volontà popolare, ancora in vita, il culto di San Giorgio non si è mai interrotto. L’ultimo lavoro che celebra la sua figura è “Vida e oberas spantosas de Santu Giorgi de Sueddi”, un libretto che dagli studi di Angela Floris operatrice culturale per il turismo con una tesi in archeologia cristiana: luoghi di vita e del culto di San Giorgio Vescovo e dalla devozione che caratterizza i fedeli di Suelli. Si tratta di un lavoro di traduzione in Lingua Sarda Comuna (LSC) meridionalizzata, cioè basata sulle norme di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta in uscita dell’Amministrazione regionale ma che adotta un’ortografia più estesa alla varietà meridionalizzata del sardo. “La curiosità verso questo personaggio storico che da sempre, essendo suellese, mi affascina- dice Angela Floris-  mi ha portato ad approfondire scientificamente le varie fonti sulla vita del Vescovo durante la tesi di laurea triennale” Grazie agli studi precedenti,  in particolare quelli del Monsignor Piseddu (San Giorgio di Suelli nei più antichi documenti, del 1998) e di Padre Cannas (San Giorgio di Suelli – Primo Vescovo della Barbagia Orientale, del 1976) Angela ha potuto ricostruire la vita e i fatti prodigiosi a lui attribuiti. In seguito, durante l’incarico come operatrice della Lingua Sarda presso s’Ufìtziu de Sueddi, nel 2013, è nata l’idea di tradurre la cosiddetta “Prima fonte agiografica”, la “Legenda sanctissimi presulis Georgii Suellensis”, scritta da un tal Paolo, sacerdote a Suelli, vissuto intorno al 1117.  <<Apu bòfiu contai de candu Santu Giorgi iat fatu mizai s’acua in su sartu de Sueddi (Mitza de Santu Giorgi) e de candu, andendi a Osini, depiat passai in d-unu territòriu prenu de montis e, pensendi a su fadiori suu e de is agiudantis suus, cun sa pregadoria iat pratziu su monti in duus diaici iat aparigiau e incurtzau sa bia (s’Iscala de Santu Giorgi)>>. Il tutto è accompagnato da disegni a pittura in acquarello, eseguiti da Maria Antonietta Matta, che rappresentano alcuni miracoli del Santo e i luoghi che ancora oggi ne custodiscono la memoria. San Giorgio nacque tra l’ XI e il XII sec. nel regno di Calari con capoluogo Sant’Igia (attuale quartiere di Stampace – Cagliari) da Lucifero e Vivenzia, servi della gleba di una nobildonna di nome Greca di Surapen dalla quale fu dichiarato libero per poter accedere allo stato clericale, in quanto già da bambino si dimostrò penitente e pieno di virtù.   Fu avviato allo studio delle lettere, divenne esperto di latino e greco e a soli 22 anni fu consacrato Vescovo della Barbagia con sede a Suelli. E proprio in virtù dell’estensione di quella diocesi che portava il vescovo da Suelli all’Ogliastra e Barbagia sta nascendo un percorso turistico-religioso inserito negli itinerari dello spirito della Regione Sardegna con lo scopo di unire la fede con la cultura, le tradizioni e il paesaggio.