Questo pomeriggio ha inaugurato a Cagliari Monumenti Aperti. La manifestazione culturale che apre gratuitamente le porte dei monumenti del capoluogo sardo e in generale dei siti di pregio e valore archeologico, storico, artistico, culturale. Quindi biblioteche, torri, ma anche teatri, scuole e altro.
Quest’anno però, ci si aspettava la novità: abbinata alla visita di monumenti e affini, un gruppo nutrito di artisti (una cinquantina fra scultori, pittori, fotografi, ecc, in sinergia con ristoranti, bar, gastronomie) doveva mettere in scena una mega-mostra diffusa per le strade, stradine, piazze e piazzette dello storico quartiere medievale di Castello.
I promotori dell’iniziativa ‘Crucis Art Meditation’ erano Gianni Simbula dello Studio d’arte Zero e Massimo Antonio Sanna, critico e appassionato d’arte. Ma la telenovela, durata più di due mesi (dalla richiesta delle autorizzazioni e degli spazi) passando per un rimbalzo continuo fra assessorati (Cultura e Attività produttive) sino a carambolare alla Polizia Municipale che però dava – da canto suo – l’agibilità alla manifestazione, terminava con il non lieto fine di ieri.
Quando è stato comunicato agli organizzatori che sì, l’autorizzazione era concessa, e pure il suolo pubblico, ma che il suolo pubblico cagliaritano è molto caro, è prezioso, e ci volevano ben 3800 euro per poterlo ‘utilizzare’ per tre giorni. E utilizzare s’intende poggiare cavalletti, sedie e quant’altro serva per esporre sculture, installazioni, ecc, non granché.
Ovviamente l’organizzazione in accordo con gli artisti ha deciso di non accettare questa proposta, cioè di non pagare un solo euro per una manifestazione assolutamente no profit, in quanto non mostra – mercato ma solo esposizione e in più senza sponsor o contributi pubblici, ma autofinanziata. Spesso le tragedie acquistano connotato comico: l’organizzatore Gianni Simbula si è visto infatti intimare da un funzionario delle Attività produttive l’ordine di ritirare (annullare) immediatamente (entro oggi) la richiesta di utilizzo di suolo pubblico e autorizzazioni varie, pena il pagamento coercitivo della quota in questione: 3800 euro.
Quindi, amici che oggi e domani passeggiando per Castello vi sareste aspettati di imbattervi in creative opere pittoriche, scultoree, fotografiche, installazioni, ecc, sarete delusi, non troverete proprio nulla, così vuole la legge, come spiegano dagli uffici di via Sonnino. Ed una volta in più, la legge è antitetica alla ragione, al buonsenso e soprattutto alla cultura. Ma potrete comunque trovare, un bel po’ di artisti e opere, sparpagliati per qualche locale privato, al Liceo artistico Foiso Fois di via S.Giuseppe e alla Cittadella dei Musei di Castello (sino il 13 maggio), perché sapete, gli artisti sono cocciuti.