A Nuoro: capumilla

A Dorgali: cambamilla

 

Nell’isola varianti come: caboniglia, cabroniglia, camamilla, capumilla, crabuniglia.

 

 

Aroma di un mondo antico.

 

Il nome “camomilla” evoca immagini di sonni tranquilli, raggiunti magari durante fredde e piovose notti invernali, dopo averla bevuta in tisana. Quando si parla di tisane inevitabilmente vien fatto di pensare alla camomilla, una delle erbe preferite dalle nostre nonne,  che in fatto di rimedi empirici la sapevano lunga. Ai nostri nonni invece queste proprietà medicamentose interessavano meno, tanto che ne essiccavano i fiori per fumarli poi nella pipa imvece del tabacco che a quel tempo era piuttosto raro e costoso.

 

Tenuta in grande considerazione per le sue enormi qualità terapeutiche, questa piantina è una delle erbe officinali più  conosciute e diffuse tanto da essere servita anche nei bar. Cercherò di non tediarvi ma vorrei descrivere fisicamente questa delizia della natura: è una pianta erbacea annuale, spontanea  e/o coltivata  dal livello del mare fino ai mille metri di altitudine. Ha fusto eretto, ramificato e raggiunge il mezzo metro d’altezza. Le foglie bipennate sono color verde chiaro, i fiori vistosi presentano un cuore giallo circondato da petali bianchi. Fiorisce da maggio a tutta l’estate. Si utilizzano i capolini  raccolti in giornate asciutte e preferibilmente al mattino, rigorosamente  a mano o mediante speciali pettini. I fiori raccolti devono essere essiccati in un luogo al riparo dal sole e con una buona ventilazione, adagiati ordinatamente su un lenzuolo in un unico strato. Vanno quindi conservati in un barattolo a chiusura ermetica e tenuti lontano dall’umidità, onde evitare la formazione delle muffe.

 

E’ importante in ogni caso consumarli entro un anno affinché la loro efficacia sia massima, quindi è  buona norma etichettare il barattolo con la data di raccolta. Ricordiamoci che la raccolta deve essere effettuata lontano sia da zone  urbane sia da zone di agricoltura intensiva, per evitare contaminazioni con inquinanti ed erbicidi. Occorre poi riconoscere la specie spontanea dalle comuni margherite di prato. E’ facile distinguere perché nella Matricaria la parte interna del capolino giallo intenso ha una forma conica con un piccolo incavo vuoto sulla sommità, senza alcuna peluria, mentre le foglioline color bianco sono rivolte verso il basso.

 

 

Componenti principali: olio essenziale nel quale si trovano dei procamazuleni (matricina e matricarina) che durante la distillazione in corrente di vapore dànno origine a camazulene al quale si devono le azioni antiflogistica e antiallergica;: flavonoidi- cumarine- sostanze amare- colina.

 

Attività farmacologia: blandamente sedativa, antinfiammatoria, spasmolitica, immunostimolante, emmenagoga, antidismenorroica, eupeptica.

 

 

Indicazioni terapeutiche: insonnia, irritabilità, ansia, nevralgie, ulcere gastroduodenali, gastriti, coliti, turbe della menopausa, amenorrea, dismenorrea.

 

 

Usi e dosi: infuso di capolini (un cucchiaino di fiori in 100 gr.di acqua bollente, riposo per 5 minuti, filtrare e bere) 2-3 volte al giorno; oppure Tintura madre o estratto idroalcoolico (35 gocce in poca  acqua) 2-3-volte al giorno prima o dopo i pasti. È  da far notare che alte dosi e un tempo eccessivo di infusione possono scurire la bevanda e in soggetti sensibili avere come effetto quello di eccitare invece di calmare.

 

Tutta la pianta emana un piacevole  odore intenso e penetrante. La camomilla è il classico esempio di quei rimedi empirici che solo qualche decennio fa erano oggetto di scherno da parte degli scettici modernisti,  ma di cui oggi la medicina con grande stupore riscopre le virtù. Messo in ombra dalle tante erbe in uso oggi nella fitoterapia, questo umile e prezioso rimedio per prendere sonno, calmare gli animi agitati, per attenuare i crampi e i dolori mestruali torna a far parlare di sé. Il caro vecchio infuso torna in auge dopo che un piccolo ma sofisticato studio condotto con analisi avanzate ne ha evidenziato e confermato le proprietà curative.

 

Questo studio ha anche evidenziato la presenza di glicina, un aminoacido che aiuta a calmare gli spasmi muscolari, il che spiegherebbe l’efficacia per i dolori mestruali o gli spasmi addominali. La stessa azione calmante l’ha anche sui nervi, da cui l’effetto rilassante.

 

Per uso esterno:

-antinfiammatoria e antiallergica: congiuntiviti, dermatosi, eczemi pruriginosi, orticaria, arrossamenti cutanei degli adulti e dei neonati.(In pomata, olio,impacchi)

 

-antireumatica (frizioni con l’olio di c.)

 

-lenitiva per pelli secche e irritate (in crema o emulsione)

 

-cicatrizzante (gli impacchi accelerano la guarigione di ascessi, foruncoli, piaghe infette e   ustioni lievi)

 

-schiarente e rinforzante per capelli biondi (100 gr.di fiori di camomilla in1 litroe mezzo di acqua, bollire 20 minuti,filtrare e applicare dopo lo shampoo)

 

 

Sapevate che:

 

– in Spagna è usanza aromatizzare con la camomilla uno sherry, chiamato Manzanilla, che così trattato pare abbia proprietà toniche e contemporaneamente rilassanti?

 

– in Irlanda un infuso di camomilla e salvia in parti uguali trova impiego nella terapia degli alcolizzati?

 

– l’olio di camomilla, in mistura con lo zucchero di datteri costituisce uno dei più antichi rimedi mediorientali per ripristinare le energie maschili?

 

Un’antica credenza popolare bulgara vuole che un bouquet di fiori di camomilla sospeso sopra la porta eviterà l’ingresso del diavolo. Questo a patto che i fiori siano colti il giorno della purificazione, cioè il 2 di febbraio…data nella quale nessuno li ha mai visti in fiore!

 

Nella simbologia dei fiori quest’erba è la rappresentazione della forza nelle avversità, quindi oltre ad essere dolce e amorevole la pianta dà la forza di combattere contro le avversità della vita quotidiana. È  un ennesimo motivo per apprezzare  e quindi utilizzare ancora di più questa umile ma importante erba officinale.