Sono trascorsi più di cinquant’anni, da quando il giovanissimo Vittorio Vargiu lasciò Ozieri per varcare l’Oceano e attraccare in America Latina. Era il 1954 quando arrivò a Tucumán, Argentina, terra dove si sarebbe stabilito. Tucumán dista oltre 13mila km dalla Sardegna. A Ozieri Vittorio aveva lasciato il cuore: parenti, amici e soprattutto immagini di territori paradisiaci che ancora oggi non sono scoloriti nei ricordi d’infanzia trascorsa tra la scuola e le sue montagne. Nel 1954 i genitori -Giovanni e Pietruccia Meloni- emigrarono in Argentina con Vittorio, Vincenza e Angela per andare a riunirsi agli altri quattro figli, che anni prima avevano fatto questa scelta difficile. Le notizie e le epistole di uno zio che giungevano dall’America Latina erano confortanti: l’Argentina appariva come l’Eldorado. Con il sacrificio e la voglia di lavorare, in quei territori c’era l’opportunità di conseguire le risorse indispensabili per vivere, risorse che la Sardegna non aveva la possibilità di garantire.

 

L’inserimento di Vittorio a Tucumán non fu semplice: la complessità della lingua si sommava all’irrequietudine dell’adolescenza, al pensiero degli amici lasciati in Sardegna. Con il tempo le cose si perfezionarono e la famiglia Vargiu si adattò in pieno alla nuova realtà, comunque composta da un largo numero di emigrati italiani. Era soprattutto nel giovane Vittorio che la Sardegna era ben radicata. Ed è per merito suo e della moglie argentina Sara del Valle Paz se nel nord ovest del Paese, a1.400 kmda Buenos Aires, esiste da un quarto di secolo un circolo sardo degli emigrati. Gli anni di studio e di impegno plasmarono la forte individualità di Vittorio che diversi anni dopo ricevette l’onorificenza massima consegnatagli dal Presidente della Repubblica: l’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, come Grande Ufficiale.

 

La sua partecipazione in seno al circolo sardo di Tucumán lo portò presto anche a contribuire fortemente alla realizzazione della Federazione dei Circoli Sardi d’Argentina. In ambito politico fu eletto membro del Comites (Comitato Italiani all’Estero) e del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) e fu l’unico candidato del nord ovest argentino alle prime elezioni dei rappresentanti degli italiani all’estero al Parlamento. Ancora oggi, Vittorio è Consultore e membro del Comitato di Presidenza della Consulta per l’Emigrazione della Regione Sardegna. Vittorio in Argentina ha sempre svolto lavori che lo hanno riempito di soddisfazioni personali e professionali: è stato maestro di scuola, giornalista, imprenditore. Oggi a Tucumán gode di una confortevole posizione economica grazie all’impresa familiare: due stazioni di servizio e un ristorante amministrati dai quattro figli. La vita familiare si completa con nove nipoti che deliziano la sua vita da pensionato insieme alla moglie.

 

Sara Paz, bruna e giovanissima studentessa di Filosofia, conobbe Vittorio che si  innamorò all’istante dei suoi occhi chiari. Pochi mesi furono sufficienti per stabilire di formare una famiglia. Anche Sara fu immediatamente travolta dalla passione per la Sardegna. Decise d’imparare il sardo (e l’italiano nei corsi della Scuola Dante Alighieri) per interagire con la famiglia Vargiu e in particolare con l’amatissima suocera che chiamava Nonna Pietruccia, come i nipoti. Sara, dopo tre anni di matrimonio, con una figlia e una seconda in arrivo, ottenne la laurea in Filosofia intraprendendo la sua carriera professionale che continua ancora oggi come docente nella facoltà di Filosofia dell’Università di Tucumán, cattedra di Didattica della Filosofia.

 

Parlare e cantare in limba, cucinare piatti tipici isolani, scrivere su Antonio Gramsci e le tradizioni popolari sarde sono gli hobby che Sara concretizza con naturalezza e piacere, senza dimenticare le sue origini argentine delle quali è profondamente orgogliosa. Nell’ultimo congresso della Federazione Sarda, Sara Paz Vargiu ha scritto una relazione intitolata I sardi di cuore per far riferimento a tantissime donne e uomini d’Argentina di diverse origini sposati con sardi, che amano l’isola, terra millenaria che ha saputo impossessarsi del cuore di queste persone. È stata proprio la caparbietà di Sara a sorreggere Vittorio nella gestione del Circolo Sardo che con molta dedizione ed entusiasmo presiede da tre anni.  Il Circolo del NOA (Nord Ovest Argentina) ha festeggiato nel 2012 i 25 anni di vita. Si pregia di avere un’attrezzata dimora in centro città e una bellissima sede sportiva e ricreativa di due ettari, ancora in costruzione, nella località turistica del Lago del Cadillal a15 Km dalla capitale. Senza dubbio si può affermare che un pezzo di Sardegna vive a Tucumán.