Il levriero sardo (Cani de lèpiri / lèpori / lèpuri e Cane curridore; in ambito locale: levriero di Ploaghe, levriero di Posada, cane/cani lebrariscu / lebrerincu / lebreriscu / lebriscu / leparinu / leperincu / leperinu / leporincu / leporinu / lepurinu, pasatinu, levrieri, libreri, livreri) è una razza autoctona diffusa e utilizzata in Sardegna in ambito rurale per la difesa delle greggi e la caccia. L’origine di questa popolazione canina è ancora poco chiara: numerose testimonianze storiche rivelano la conoscenza del levriero in Sardegna in diverse epoche della sua storia. Più recentemente i documenti fotografici, le opere letterarie e le testimonianze degli anziani attestano la presenza di questi cani in ambito rurale sin dal XIX secolo.

 

La distribuzione della popolazione nell’isola, l’entità, le caratteristiche morfologiche, lo stato di salute, non erano mai stati oggetto di studio. Dal 2011 è stato avviato un programma teso al miglioramento delle conoscenze sul levriero sardo. Le prime fasi del progetto contemplano il censimento e la distribuzione geografica dei cani presenti nell’isola, la loro caratterizzazione fenotipica, la raccolta di informazioni sull’utilizzo tradizionale della razza e sulla storia ed origine delle varie linee. La ricerca sul campo è stata realizzata in tutto il territorio della Sardegna.

 

Ogni individuo rinvenuto è stato caratterizzato dal punto di vista fenotipico utilizzando criteri cinognostici riconosciuti dalla bibliografia scientifica. Quando possibile, per ogni individuo sono state raccolte informazioni sullo stato di salute, sulla genealogia e sull’ ambito di utilizzo nel lavoro. Tutte le informazioni vengono inserite in un database costantemente aggiornato. Questo primo anno e mezzo di indagine ha dato i risultati sperati aprendo un nuovo scenario sullo stato di diffusione della razza.

 

Attualmente, sono circa 55 i paesi in cui è stata rilevata la presenza del levriero sardo, consultando oltre 75 allevatori per un totale di oltre 300 levrieri censiti. La presenza della razza è stata riscontrata in tutta la Sardegna, in particolare nelle regioni di pianura e bassa collina. Il maggior numero di individui è concentrato in Campidano, Marmilla, Logudoro, Meilogu, Sarcidano. Dalle testimonianze emerge che il levriero un tempo diffuso in tutta l’isola, in epoca recente sia scomparso in alcuni centri, soppiantato nella difesa del gregge e nella caccia da altre razze canine.

 

Dalle analisi morfologiche è emersa una taglia variabile secondo determinate proporzioni che si ripetono, sia all’interno di una stessa linea sia tra linee diverse. I cani censiti presentano un’altezza al garrese compresa tra i 59 ed i70 cme una groppa altrettanto alta o maggiore. In media la proporzione cranio-muso è di 1:1, le orecchie a riposo si presentano a rosetta, in attenzione a padiglione, semi-erette o erette. Occhi color nocciola sino a gialli, sporadicamente azzurri o in eterocromia. L’ampio torace non oltrepassa mai il gomito, la coda ossuta, spesso frangiata, raggiunge sempre e spesso supera il garretto. Piede di lepre con cuscinetti ben sviluppati, assenza di speroni. Il pelo degli animali esaminati si presenta da raso a corto, eccezionalmente semi-lungo, fornito di un foltissimo sottopelo. Il colore del manto risulta assai variabile: molto comune la totale monocromia, la dicromia dorso-ventrale, la tigratura uniforme o non uniforme, il manto a macchie monocromatiche o con tigratura. Sono frequenti gli individui con estremità (muso, zampe, punta della coda) di colore differente rispetto al manto e/o evidente diluizione del colore. I colori di fondo più frequenti sono il sabbia, miele, rosso, nocciola, bianco, crema.

 

In ambito rurale il levriero svolge tuttora un ruolo di notevole importanza: dotato di un forte istinto predatorio nei confronti della volpe e di altra fauna selvatica, viene affiancato al gregge o ad altra tipologia di allevamento. Gli individui sono spesso tenuti in libertà, hanno possibilità di movimento senza controllo e stabiliscono da sé i confini del proprio territorio. Ciò che emerge comunemente del carattere del levriero è la sua pacatezza, il suo equilibrio nei confronti del proprietario, delle altre persone e degli animali di casa, la sua vitalità e attitudine al gioco.

 

Gli individui censiti risultano generalmente ben nutriti, pelo lucido e occhi brillanti, ma non mancano gli individui denutriti o malnutriti ed esposti a gravi pericoli di travolgimento stradale. Le cucciolate sono numerose, composte dagli 8 ai 15 cuccioli. Spesso è difficile risalire alla genealogia degli individui censiti perché oggetto continuo di scambi e regali, ma il più delle volte confrontando i parametri fenotipici e intervistando gli allevatori è possibile individuare precise linee di selezione e l’origine orientativa di ciascun individuo. A questo proposito si sta proponendo a ciascun proprietario la possibilità di tenere un archivio in cui registrare le nascite, i cuccioli, gli scambi e gli accoppiamenti dei propri cani.

 

Si ipotizza che le linee di levriero sardo siano il frutto di ripetute introduzioni susseguitesi nel tempo fino ai giorni nostri, della selezione compiuta secondo le necessità e i gusti dei singoli allevatori e delle comunità locali, e dell’adattamento degli animali stessi all’ambiente naturale e culturale. In questo primo anno di lavoro sono stati pianificati quattro accoppiamenti controllati, seguendo individui dei quali è nota la genealogia. I cuccioli nati nell’ambito di questi accoppiamenti sono stati adottati a titolo gratuito o dietro un modico rimborso per le spese di gestazione, svezzamento e vaccinazione. Un ulteriore obiettivo del progetto è quello di mettere in contatto i vari detentori di cani, al fine di creare una rete di conoscenze che possano garantire lo scambio di informazioni sul levriero sardo, e la possibilità di organizzare incontri, riunioni formative, piccoli eventi dedicati al levriero e agli altri cani sardi. I risultati ottenuti in questo primo anno e mezzo di lavoro sono assai soddisfacenti e rappresentano per noi un importante incentivo per proseguire con le ricerche previste per le prossime fasi del progetto.