Per rincorrere i suoi desideri, Francesca Petretto, vive da diversi anni a Roma ma ama definirsi “fieramente sarda” da 34 anni. Originaria di Buddusò il paese famoso per il granito, ha vissuto nell’isola tutta la sua infanzia e gran parte dell’adolescenza.

“Ho frequentato il liceo scientifico ad Ozieri e lì ho trovato nuove amicizie e una nuova dimensione un po’ meno chiusa rispetto al paesino. Il periodo del liceo è stato uno dei più belli in assoluto, il mio spirito libero e anticonformista ha cominciato a delinearsi in maniera sempre più netta e ho cominciato ad avere consapevolezza di me e delle mie potenzialità”.

La famiglia ha sempre avuto e ha tutt’ora un ruolo fondamentale nella vita di Francesca.

“I miei splendidi genitori sono sempre stati al mio fianco in ogni scelta, nelle gioie e nei momenti bui, hanno supportato e spesso sopportato il mio spirito libero e le mie follie, mi hanno capita e amata sopra ogni cosa. Mio fratello e mia sorella sono i due pezzi fondamentali del mio cuore, quelli senza i quali non batterebbe con regolarità. Con mio fratello Michele sono cresciuta e non credo di ricordare un solo giorno in cui non fossimo insieme. Ho per lui un amore speciale, raro. Mia sorella è stata la ciliegina sulla torta, l’ho tenuta in braccio appena nata e sono così fiera della donna che è diventata ora. È la mia confidente, la compagna fidata della mia anima inquieta”

Quando aveva sedici anni, Francesca Petretto ha cominciato a lavorare come modella girando l’Italia accompagnata dal padre posando per grandi fotografi: Galimberti, Fontana, Rocchi e Douglas Kirkland il fotografo che ha ritratto Marilyn Monroe in quei famosi scatti tra le lenzuola bianche.

“Ho sempre amato l’obiettivo della macchina fotografica sin da piccola. E’ stato il primo mezzo che mi ha permesso di divertirmi a cambiare identità: posare per un servizio fotografico è come recitare, solo che una foto racchiude ogni emozione in un attimo, unico e irripetibile. È molto affascinante.”

Il passo d’amore verso la recitazione per Francesca è stato breve ed intenso.

“Ho cominciato ad innamorarmi dei film e delle attrici che vedevo al cinema e adoravo il modo in cui erano capaci di trasmettere emozioni”.

Quello per il cinema è stato amore a prima vista.

“All’inizio però non ero abbastanza matura da percepire la reale complessità del lavoro dell’attore, lo studio e la dedizione necessaria.”

In questo frangente, nell’animo di Francesca matura la decisione più sofferta ma necessaria: quello di lasciare l’amata Sardegna per raggiungere Roma, la città del cinema, della Dolce Vita, di Cinecittà. L’unico posto nel quale avrebbe potuto realizzare il sogno di una vita.

“Mi iscrissi ad un’Accademia di recitazione molto famosa e dopo qualche mese, anche grazie all’aiuto di un amico fotografo, trovai un agente e cominciai a fare dei provini. Nel frattempo frequentavo l’Università, Scienze della Comunicazione: alla passione per la recitazione, c’è sempre stata anche quella per la scrittura e per il giornalismo. Poco prima della laurea vinsi il mio primo provino: protagonista della campagna pubblicitaria TIM, accanto a Cristian De Sica per la regia di Daniele Luchetti, un maestro del cinema italiano. Girammo a Cinecittà, sul set di una Roma Antica ricostruita: un sogno!”

Con il cinema per Francesca è stato sin dagli albori un colpo di fulmine. Di quelli che lasciano il segno indelebile sulla pelle per sempre.

“Dopo questa esperienza arrivò il primo film “So che ritornerai”, per la regia di Eros Puglielli: dividevo il set con Giancarlo Giannini, un pezzo di storia del cinema italiano. Poi arrivò il film di Moccia con Raul Bova e numerosi videoclip musicali.”

Il teatro rappresenta per la Petretto un’altra grande passione che coltiva con cura e parsimonia.

“E’ un scuola di vita, prima di tutto, un modo per capire il vero significato del mestiere di attore.”

E fra gli altri interessi di Francesca,  oltre alla recitazione, spicca il grande amore per la scrittura. Cura con orgoglio un blog dal discreto successo sul “Fatto Quotidiano” (http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/fpetretto/).

“Scrivere e recitare sembrerebbero due cose apparentemente distinte, in realtà sono complementari. Entrambe rappresentano un ottimo modo per tradurre la realtà, per capirla meglio. Sono una creativa allo stato puro e mi hanno dato l’opportunità di conoscere meglio me stessa.”