Foto Archivio GAL SULCISUn nuovo stile a tavola. La dieta mediterranea come mezzo per un’alimentazione sana e come fattore identitario e culturale delle popolazioni. Il Gal del Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari è il capofila di un progetto di cooperazione fra nazioni e territori diversi per rilanciare, soprattutto fra i giovani,  uno stile alimentare basato sulla dieta mediterranea e sul consumo di prodotti locali di qualità.

 

L’iniziativa, denominata “MeDieTerranea” rientra nell’ambito del programma di sviluppo rurale, 2007/2013, finanziato dalla Comunità Europea. I partner del progetto sono quattro Gal (Gruppi di azione locale) di Sardegna, per altrettanti territori: Sulcis, Capoterra e Campidano di Cagliari, Linas, Sarcidano, Barbagia di Seulo, Marmilla. Inoltre il Gal Adige (Veneto) e Marmo Melandro (Basilicata), L’Altra Romagna e i Gal spagnoli La Manchuela e Sierra del Segura. I partner hanno deciso di destinare a questa finalità la somma di  600 mila euro. I primi atti per l’avvio del progetto sono stati l’incontro dei primi di ottobre a Teulada e l’accordo di cooperazione firmato il 12 novembre ad Arezzo, all’Agri&Tour (Salone nazionale dell’Agriturismo). Ora l’autorità di gestione darà il via libera definitivo.

 

La dieta mediterranea, dunque, con il suo grande patrimonio di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni. Si tratta di una riscoperta e valorizzazione di un itinerario che va dalla terra alla tavola per il consumo del cibo quotidiano. C’è da recuperare un modello nutrizionale costituito da alcuni elementi tipici: olio di oliva, frutta fresca e secca, cereali, verdure, pesce, latticini, carne, miele, vino: “È molto di più di un semplice alimento – spiega, Nicoletta Piras, direttore del Gal –: promuove, infatti, l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi e delle festività condivise dalle nostre comunità. Ha dato luogo ad un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La dieta mediterranea si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca ed all’agricoltura, in tutti i Paesi mediterranei”.

 

Obiettivo ambizioso: accrescere la consapevolezza e l’attenzione verso la dieta per incrementare la domanda di prodotti tipici sia da parte delle popolazioni locali sia dai turisti. Potrà essere un modo per avvicinare gli operatori del settore ricettivo ai produttori agroalimentari: “Il progetto intende inoltre diffondere un modo sostenibile di visitare i nostri territori – commenta Daniele Serra, animatore dei progetti Gal – i turisti devono poter vedere ed assaggiare i prodotti tradizionali e capire i processi-base  di produzioni rigorosamente di qualità. L’aspetto innovativo del progetto è la ricerca di una forte relazione tra due settori, turismo e alimentazione, che appartengono alla stessa industria che è l’offerta turistica di servizi sostenibili”. Obiettivi specifici del progetto sono: rafforzamento dell’identità rurale, divulgazione del messaggio che la dieta mediterranea è salutare; incremento del commercio dei prodotti tradizionali attraverso uno stretto legame col turismo; approfondimento del legame tra produzioni tradizionali e società; valorizzazione dei processi produttivi ed i luoghi di produzione degli alimenti.

 

Per portare avanti il progetto è prevista una lunga serie di operazioni ed iniziative: “La prima cosa da portare avanti sarà lo sviluppo di un menu tradizionale euro-mediterraneo – conferma, Cristoforo Luciano Piras, presidente del Gal –: strumento che si associa ai prodotti tipici di ciascun territorio nel segno dell’identità, qualità e sicurezza alimentare. Sarà composto da piatti cucinati con prodotti delle diverse regioni, frutto di metodi e materie prime utilizzati da coltivatori ed artigiani locali. Sarà proposto anche un menù per bambini da introdurre nelle mense scolastiche”. Proseguendo nell’esame delle iniziative, meritano qualche riflessione la Fiera della Dieta Mediterranea  e la Conferenza (sullo stesso tema): “La prima è un modo per rilanciare le abilità di arte e di produzione – aggiunge Cristoforo Luciano Piras – attraverso un evento differente dalle classiche fiere dell’agroalimentare.

 

Proporremo dei momenti di approfondimento in cui la dieta diventa veicolo emozionale e percorso sensoriale. Il cibo, gli oggetti, la dieta, gli alimenti e le storie o le leggende saranno presentati quali parti di un insieme di elementi storici e culturali in grado di suscitare sensazioni positive. La Conferenza, infine, sarà aperta ai produttori agricoli e alle piccole e medie imprese turistiche. I visitatori sperimenteranno le tecniche che sono alla base dello stile alimentare mediterraneo”. Non poteva mancare un concorso gastronomico a tema. Nella Conferenza sulla dieta mediterranea, cuochi e chef si confronteranno con piatti e ricette che rappresentino  specificità dei territori di provenienza. Una giuria valuterà i risultati.

 

Infine i partner hanno pensato a una pubblicazione che descriva gli alimenti caratteristici delle antiche civiltà e delle nazioni moderne: un lavoro di ricerca di storie e di esempi da tradurre in elaborati idonei all’uso didattico di educazione alimentare, sotto forma di cartone animato. Per la produzione di questi materiali sarà bandito un concorso di idee indirizzato agli alunni delle scuole primarie dei territori aderenti. Non mancherà una ricerca storico/antropologica e la realizzazione di un libro, affidati a esperti del settore. Il progetto prevede anche una complessa serie di attività collaterali. Ogni Gal dovrà curare un’iniziativa specifica sul proprio territorio. Il Gal Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari sperimenterà un progetto pilota di educazione alimentare per le classi terze e quarte delle scuole primarie: menù a tema nelle mense scolastiche; laboratori di educazione alimentare; realizzazione di materiale didattico.