CAGLIARI IN CAMMINO PER CONOSCERE LE STORIE DEL PASSATO

Chi dice che il trekking è solo quello in mezzo alla natura? Da qualche anno sono sempre più diffusi i trekking urbani, passeggiate alla scoperta di luoghi e storie delle città.

Cagliari con i suoi quartieri storici di Marina, Villanova, Castello e Stampace e con le sue aree verdi dei colli San Michele, Sant’Elia e Calamosca, con i suoi parchi e giardini e le ville storiche della vecchia nobiltà locale è oggi meta di tante camminate turistiche.

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I camminatori urbani non sono solo visitatori in arrivo da fuori, ma per la maggior parte residenti alla ricerca di suggestive storie del passato e angoli poco conosciuti della città. A curare i trekking urbani sono associazioni, società e guide pronte a raccontare la storia dei luoghi attraverso le camminate, con tappe diverse raggiungibili a piedi che si snodano insieme ai racconti.

Una delle realtà più attive nel capoluogo sardo è Me and Sardinia: nata da un’idea di Roberta Carboni, cagliaritana, laureata in Beni culturali con specializzazione in Storia dell’arte, propone oggi soprattutto itinerari a tema.

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“Quella del trekking urbano è oggi una pratica diffusa in tutta Italia – sottolinea Roberta Carboni, che è anche guida turistica – cresciuta soprattutto negli ultimi anni con l’obiettivo di far scoprire a cittadini e turisti le bellezze di una città che è luogo da vedere e contemporaneamente scenario narrativo per racconti e vicende storiche”.

Ciò che caratterizza questi tour, oltre il fatto che si tratta di una attività adatta per tutte le stagioni e non solo quella estiva, è sempre lo spostamento a piedi tra le diverse tappe del percorso: sono camminate talvolta impegnative, che prevedono anche salite, percorsi scoscesi, scale alternate a momenti di pausa con la narrazione. Nell’offerta di Me and Sardinia ci sono soprattutto gli itinerari tematici: oltre ai percorsi attraverso la storia di Cagliari, dalla preistoria fino ai quartieri storici ai musei e gallerie d’arte, l’originalità sta nei temi attorno ai quali si sviluppano le visite alla città.

C’è la Cagliari del mistero, la Cagliari spagnola tra delitti e congiure, quella della Belle epoque raccontata attraverso lo sguardo degli scrittori di Ottocento e Novecento. C’è l’itinerario tra scienza, arte e occulto con tappa fondamentale nei musei di Arte siamese ‘Stefano Cardu’ e delle cere anatomiche di Clemente Susini, alla Cittadella dei Musei di Castello, o quello ben poco conosciuto dell’inquisizione e stregoneria a Cagliari, durante il periodo della dominazione spagnola.

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Ad accompagnare Roberta Carboni nei suoi trekking urbani c’è spesso Federica Marrocu, anche lei guida turistica: “Un itinerario a tema nasce innanzitutto dallo studio. Leggiamo le storie, le approfondiamo, verifichiamo le fonti che devono essere autorevoli e coerenti, e infine proponiamo i racconti in base ai luoghi che incontriamo. Un trekking urbano deve avere un buon equilibrio tra camminata e racconto”.

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Si tratta di camminate da un’ora e mezza fino a due ore, due e mezza; l’appuntamento coincide solitamente con la prima tappa, poi si parte verso le altre tappe dove i luoghi si intrecciano con le storie e i visitatori sono immersi nelle vicende del passato. “Ogni strada, piazza, edificio o chiesa ha una storia da raccontare – conclude Roberta Carboni – e il nostro compito è tirarla fuori e trasmetterla agli altri. Solo così le persone impareranno a guardare e conoscere la città con occhi diversi, non solo con quelli del turista”.

Francesca Mulas

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