Questo il messaggio che gli antichi hanno affidato al nome salvia per tramandare il grande potere di questa pianta profumata. Salvia, dal latino salvus, salvo, sano, intero. La salute per i Latini era innanzitutto integrità, quello che i Greci chiamano Holos, un’unità di Terra e di Cielo, di spirito e materia, di corpo e anima.

È stata considerata come la pianta dell’immortalità dagli antichi greci, era essenziale nelle prescrizioni medievali per la longevità e gli elisir di lunga vita. La salvia fa parte della composizione del famoso aceto dei quattro ladroni (con il timo, rosmarino e lavanda). Ricordate la storia? Nel 1630, la città di Tolosa era contaminata da una tremenda pestilenza. Quattro ladri impunemente saccheggiavano e rubavano tutto ciò che potevano agli abitanti delle case, ormai molto malati  e tanti moribondi. Essi non furono contagiati e questo suscitò meraviglia. Quando finalmente furono arrestati e condannati a morte, ebbero salva la vita in cambio della ricetta del liquido che si spalmavano sul corpo prima di entrare nelle case. Era aceto in cui macerarono foglie di erbe aromatiche essenziere! Magari non avevano la conoscenza scientifica odierna, ma sicuramente intuirono le potenzialità battericide e antisettiche di quelle piante. Ma torniamo alla nostra preziosa salvia.

 

È un arbusto cespuglioso sempreverde dalle foglie oblunghe e rugose di un verde cinerino, ricoperte di una morbida peluria e dai fiori azzurro-violetti: una labiata ricca di oli essenziali come molte delle sue numerose consorelle. Nel nostro territorio conosciamo bene la salvia officinalis e la salvia verbenaca ma la vera endemica della nostra isola è la Salvia Desoleana Atzei e Picci, da Luigi Desole, già direttore dell’Istituto di Botanica Farmaceutica di Sassari, al quale è stata dedicata per averla per primo rinvenuta e studiata, si trova spontanea solo a Oliena, Sennori e Loceri ma è coltivata dai produttori di piante officinali e da privati. È alta oltre un metro ed è molto profumata ma il suo profumo è diverso dalle altre salvie. In fitoterapia  è simile alla salvia sclarea, che da noi cresce spontanea solo nei terreni calcarei, aridi e soleggiati. Le proprietà e gli usi sono simili a quelli della salvia officinale.

 

 

Nomi sardi

Salvia bianca (Orgosolo e nuorese)

Salviedda

Lucaja pitica (verbenaca)

Lucaja manna, giorica (sclarea)

 

 

Droga e tempo balsamico

Foglie ben sviluppate e integre, scapo fiorale prima della fioritura (aprile-agosto)

 

 

Componenti principali

Olio essenziale che contiene alfa e beta tuione, pinene, cineolo, borneolo, canfora, sesquiterpeni (è di un colore giallo pallido con densità simile al miele e un profumo ambrato di lavanda)

Flavonoidi

Diterpeni, triterpeni

Acidi fenolici: rosmarinico, ferulico, labiatico, gallico, caffeico, clorogenico

Steroli

Tannini

 

 

Attività farmacologica

Amaro-tonica, stimolante, eupeptica, antisettica, emmenagoga, antiidrotica, leggermente ipoglicemizzante, afrodisiaca (per le donne), spasmolitica, coleretica,

espettorante, astringente, estrogenica.

 

 

Indicazioni terapeutiche

Astenie, convalescenze, amenorrea, dismenorrea, dispepsia, meteorismo, diarrea, sudorazioni profuse, diabete, afte, stomatiti (uso esterno), leucorrea (uso esterno), alopecia (uso esterno),

 

 

La salvia è chiamata anche l’erba delle donne perchè ha una spiccata attività ormonosimile, grazie alla quale si può intervenire su disfunzioni ovariche, infezioni vaginali, ipersecrezione lattea, cistiti, sindrome premestruale (tensione addominale e nervosismo) e menopausale (vampate e abbondanti sudorazioni).

 

 

Uso e dosi

Infuso di foglie: 2 cucchiai in mezzo litro d’acqua bollente. Riposo per 15 minuti. Filtrare e bere 2-3-volte al giorno.

Tintura Madre: 35 gocce 2-3-volte al giorno, in poca acqua, dopo i pasti.

Olio essenziale distillato in corrente di vapore: da1 a4 gocce al giorno.

 

 

Tossicità ed effetti secondari

I preparati di salvia sono controindicati in gravidanza, nell’allattamento (perchè riducono la produzione del latte), nella ipertensione e in caso di insufficienza renale. In forti dosi e per lunghi periodi può risultare tossica.

 

 

Uso esterno

La lozione antisettica per tagli, ustioni, morsi di insetto, problemi cutanei, foruncoli, geloni.

Il colluttorio per le gengiviti e le infiiammazioni del palato, le afte, le carie e gli   ascessi dentari.

La soluzione con TM o infuso per il mal di gola e le tonsilliti.

La sclarea è usata anche in profumeria perchè ha proprietà fissatrici dei profumi senza alterarne le caratteristiche chimiche. Utilizzata anche per saponi e detersivi, per cosmetici e acque di colonie.

 

 

La foglia fresca è il più antico dentifricio conosciuto: passata più volte sui denti e sulle gengive profuma la bocca, pulisce i denti, irrobustisce le gengive.

A questo proposito ricordo una bambina della scuola materna che, durante una lezione sulle piante medicinali, chiese di intervenire e disse: “Ora ho capito perchè i fazzolettini si chiamano salviette!”. Che bella la logica dei bambini!

 

 

La raccolta si fa nel periodo balsamico, cioè poco prima della fioritura. Si raccolgono le foglie e gli scapi fiorali lasciandoli ad essicare in luogo ombroso e arieggiato. Saranno poi conservati per l’inverno in sacchetti di tela di cotone o di carta scura.

 

La salvia è un aromatizzante molto usato in  cucina per rendere più saporiti e digeribili i cibi: sulle zuppe, nelle carni, nel pesce, nelle minestre, nei sughi, ma anche da sola.

Salvia fritta: raccogliete le foglie più grandi della pianta, pulitele e friggetele nell’olio d’oliva buono. Sentirete lo sfrigolìo accattivante, tempo due minuti, toglietele dal tegame e fatele asciugare sulla carta assobente. Salate e mangiatele subito. Sono croccanti e squisite.

Vino di salvia: su un litro di vino rosso portato a ebollizione versate due manciate di foglie di salvia. Lasciate in infusione per 15 minuti. Filtrate e bevetene un bicchierino dopo i pasti come digestivo, fortificante e ricostituente.

Tante sono le ricette che si possono consigliare con questa meravigliosa pianta, ma sarebbe una ripetizione: tante, infatti, se ne trovano nei libri e giornali di cucina.

 

 

L’olio essenziale di salvia sclarea è molto utile nell’aromaterapia (2-3 gocce in acqua bollente da nebulizzare nella stanza). È una fra le essenze più interessanti perchè ha un forte effetto sulla psiche. Penetra a livello fisico, psichico e nervoso e può rimuovere tensioni anche profonde; ha un effetto rivitalizzante e stimolante che può aiutare le persone indebolite dal continuo nervosismo. Grazie al suo calore e alla sua forza vitale, la salvia sclarea dona calma interiore e combatte la malinconia. È anche l’essenza per le persone creative perchè stimola l’ispirazione. Il diffusore di aromi con essenza di salvia sclarea è perfetto, per esempio, vicino al quaderno degli appunti, al diario personale, accanto al cavalletto o al pianoforte… alla chitarra…

Chiudo ricordando che i Romani chiamavano la salvia herba sacra. Sicuramente avevano ragione!