Nome sardo: Lúpulu. Il luppolo è conosciuto soprattutto per il suo impiego aromatizzante nella produzione della birra. Anche se coltivato per questo utilizzo, come pianta spontanea è abbastanza diffusa. È perenne (cioè vive molti anni), vivace (la parte aerea muore ogni inverno e dal rizoma sotterraneo rispunta in primavera la nuova vegetazione) ed è rampicante.

Anni fa abbiamo piantato, nel nostro giardino botanico di Montricos, alcune piantine di Luppolo. Ora è veramente emozionante raccoglierne i numerosi germogli, le foglie tenere, i fiori e i frutti. Che pianta generosa! Dalla primavera all’autunno ci regala cibo buono: germogli, foglie, fiori. In primavera la pianta può crescere anche15 cmal giorno, sino a raggiungere anche i6 metridi lunghezza. Se non ha a disposizione un palo o una buona canna come sostegno, cammina sul terreno e si avviluppa al primo albero o rete metallica che incontra. In questo periodo possiamo cucinare, o mangiare crudi, i giovani germogli. Si raccolgono le cime, includendo gli ultimi 2-3 nodi, che portano foglie non ancora ben sviluppate, o i getti appena spuntati dal terreno, alti 15-20 cm, tagliandoli raso terra.

Sempre in primavera raccogliamo le foglie tenere e le cuciniamo come bietole o spinaci, il loro sapore è delicato e perciò si prestano anche ad essere utilizzate come ripieno per ravioli o frittate o nelle minestre, ecc. Le foglie ricordano quelle della vigna: il fusto ha minuscole setole “in contropelo” che graffiano la pelle di chi lo raccoglie. Siccome cresce in terreni che ospitano diversi altri rampicanti, bisogna saper riconoscere bene la pianta. Per farlo basta far passare un germoglio sul dorso della mano tenendolo sul lato inferiore: se vi si attacca con i suoi mini-artigli significa che è luppolo, nessun altro rampicante ha infatti questa caratteristica così pronunciata. In estate la pianta fiorisce producendo fiori maschili (poco vistosi) e femminili (belli, a grappolo, somigliano a tenere pigne), su individui separati.

In farmacopea si utilizzano soltanto le infiorescenze femminili, chiamate coni o strobili, e la polvere dorata e resinosa che le ricopre, la luppolina. Questi “coni” sono noti soprattutto per le loro proprietà antispasmodiche e sedative, attive sul sistema digestivo e nervoso. Il luppolo è un valido aiuto nei disturbi di origine nervosa e nell’insonnia, ma contiene notevoli quantità di sostanze estrogeniche, utili nella donna per favorire la comparsa o l’aumento delle mestruazioni, perciò sono meno utili nell’uomo, su cui hanno un effetto anafrodisiaco.

Osserviamone  bene tutti i benefici:

 

Parte impiegata: infiorescenze femminili fresche (nella Tintura Madre), invece essiccate all’ombra e all’aria e conservate in contenitori opachi e con chiusura ermetica (per gli infusi)

 

Componenti principali

olio essenziale: umulene, beta-cariofillene, mircene, farnesene.

Flavonoidi: quercetina, camferolo, leucodelfinidina, leucocianidina.

Resine: acidi amari (umulone, coumulone, lupulene, colupulene, ecc).

Sostanze ad azione estrogenica, tannini, lipidi.

 

Attività farmacologica: eupeptica, stomachica, sedativa, antispasmodica, anafrodisiaca (nell’uomo), antibatterica (soprattutto delle vie urinarie), diuretica, antinfiammatoria.

 

Indicazioni terapeutiche:

gastropatie nervose, insonnia, ansietà, nevrosi sessuali (calma il desiderio sessuale negli uomini e lo aumenta nelle donne), infezioni delle vie urinarie, anoressia, dispepsia, enuresi notturna, dismenorrea (riduce i crampi muscolari; contribuisce a controllare i cicli mestruali e i sintomi della menopausa), galattogena (aumenta il flusso di latte nelle puerpere).

 

Usi e dosi

Infuso dei coni: due g in 200 ml di acqua bollente. Riposo 10 minuti. Filtrare e berne 1-2 tazze al giorno.

Tintura Madre: 50 gocce, con acqua, la sera contro l’insonnia; 35 gocce 2 volte al giorno dopo i pasti principali nelle altre indicazioni.

Olio essenziale: 3 gocce, con acqua, 1 volta al giorno.

Uso esterno: per gli insonni e i sofferenti di nevralgie al capo è consigliabile usare un cuscino ripieno di coni di luppolo essiccati.

 

Tossicità ed effetti secondari: da non usare se si stanno assumendo farmaci ad azione antidepressiva.

 

Il luppolo in olio essenziale viene impiegato come ingrediente di fragranza in profumi, specialmente nei tipi speziati ed orientali. Lo si usa anche per aromatizzare il tabacco, alcune salse e condimenti speziati. Oggi esistono più di cento cultivar di luppolo e si riconoscono diversi chemotipi: questo è in larga parte dovuto alla necessità di selezionare particolari caratteristiche organolettiche per migliorare la qualità della birra. Cosa non si fa per il palato.