Avena  sativa L.

(fam. Graminaceae)

A Nuoro: fenapu

A Orgosolo: abèna agreste

Nel Logudoro: fènaile

Nel  sud Sardegna: enarzu, ervenarzu, ena

A Santa Teresa Gallura: filianu

 

 

“Io sento il suono dell’antica avena / sull’alba ancora scialba, ma serena” recita una poesia di Giovanni Pascoli. Infatti, avena è anche il nome di un antico flauto bucolico costruito un tempo dai pastori con i fusti cavi dell’avena.

 

Ho preso in prestito questi versi per introdurre la presentazione di un’erba umile: l’Avena sativa (cioè mangereccia), molto utile nella nostra  alimentazione. Si coltiva ovunque perché si trova sempre meno allo stato spontaneo. La coltivazione si fa due volte l’anno. I semi e la paglia della pianta si raccolgono alla  maturazione in giugno- luglio per le semine eseguite in autunno; in agosto-settembre per le semine primaverili.

 

È una graminacea, come il frumento, l’orzo o la segale; preferisce gli ampi spazi freschi e ventilati delle pianure. È una pianta anemofila, letteralmente amante del vento, non solo perché ama farsi suonare da lui, ma soprattutto perché gli affida i pollini della sua riproduzione.

 

Eduard Bach, il medico inglese scopritore della “terapia con i fiori” scelse quello fdell’avena selvatica (Wild oat, nella nomenclatura inglese dei suoi rimedi)  per curare coloro che il vento lo amano sin troppo, poiché sembrano da lui trascinati in mille direzioni senza riuscire a concludere nulla perché incerti della loro vocazione. Ciò può causare frustrazione, scontentezza e insicurezza sul ruolo da svolgere nella propria vita.

 

 

L’avena è un’importante pianta medicinale con diversi impieghi terapeutici.

 

 

Parte impiegata

Pianta intera, semi

 

 

Componenti principali

-Flavonoidi

-Triterpeni

-Saponine steroidee

-Alcaloidi  (gramina)

-Avenalumina, zuccheri

-Vitamine A, E, B1, B2; B3, PP e tracce di D

-Sali minerali: calcio, magnesio, potassio, fosforo, sodio, ferro, silicio

-Glutine

 

 

Attività farmacologica

Tonica nervina, antidepressiva, sedativa, tonica cardiaca, diuretica

 

 

Indicazioni terapeutiche

Astenia nervosa

Insonnia

Mancanza di appetito

Surmenage fisico

Convalescenze

Disturbi della menopausa

Depressione

Iperglicemia

 

 

Posologia

-40 gocce di Tintura Madre  2-3 volte al giorno, lontano dai pasti.

-1 cucchiaio di semi (cariossidi) in mezzo litro d’acqua bollente. Riposo quindici minuti.    Bere lontano dai pasti.

-20 gr di farina in mezzo litro d’acqua fredda, bollire  cinque minuti, filtrare e bere durante la giornata (come rinfrescante, diuretica e blandamente lassativa)

Fiori di Bach: quattro gocce, sotto la lingua, quattro o più volte al giorno

 

 

Controindicazioni:  contiene glutine, non deve essere assunta da chi è celiaco.

 

 

Uso esterno

La farina è un rimedio esfoliante e lenitivo eccellente per la pelle irritata e infiammata. È infatti componente principale di creme per il viso, shampoo, bagno doccia, saponi e detergenti per il corpo

Il cataplasma caldo dei chicchi (abbrustoliti e avvolti in un telo) aiuta a contrastare lombalgie, dolori intercostali e reumatici.

 

 

Altre indicazioni

Decotti di frutti di avena e Tintura Madre sono stati utilizzati nella cura del tabagismo e nelle cure da disintossicazione dalla morfina.

In uno studio effettuato per la rivista Nature, il Dott. Anand riferisce di un viaggio in India in cui fece conoscenza con l’antica medicina ayurvedica. Là egli scoprì che il decotto dei comuni frutti di avena era usato per la cura di disintossicazione dall’oppio. Così gli venne l’idea di provare anche per la disassuefazione dalla nicotina. Preparò un estratto alcoolico di pianta fresca e lo somministrò a un gruppo di 26 forti fumatori di tabacco; un altro gruppo ricevette invece un placebo. La superiorità dell’estratto di Avena risultò evidente e statisticamente inattaccabile. Nel primo gruppo il numero di  sigarette fumate diminuì notevolmente e l’effetto di disassuefazione si mantenne evidente per due mesi dopo l’interruzione della terapia. Si conferma, quindi, l’effetto positivo dell’avena come rilassante e rasserenante. Si dovrebbero prendere in maggiore considerazione le antiche notizie e dedicarvi ulteriori studi.

 

Alimentazione

Osserviamo anche l’aspetto curativo con l’uso alimentare di questo preziosissimo cereale: è un alimento nutriente, ricostituente, riscaldante (aumenta la produzione di calore corporeo), stimola l’organismo (anche la tiroide, quindi il metabolismo, per la presenza di avenina) e aiuta in caso di ansia, depressione, superlavoro intellettuale e stanchezza psichica. Inoltre favorisce l’eliminazione del colesterolo nocivo e previene l’arteriosclerosi, ha un’azione diuretica e la ricchezza di crusca la rende preziosa per l’intestino pigro e in caso di emorroidi.  La presenza nei chicchi di un ormone della crescita (auxina), unito all’alta percentuale di fosforo, la rende alimento adatto ai giovani in fase di sviluppo, ma anche durante la gravidanza, l’allattamento e lo svezzamento. Può essere utile anche nei casi di linfatismo e anemia. Poiché contiene un olio essenziale termolabile, il  miglior utilizzo è quello a crudo sotto forma di fiocchi o crusca da aggiungere al latte o allo yogurt del mattino o alle minestre. Molte altre sono le virtù di questo cereale: pare possa avere una favorevole influenza nei casi di sterilità e impotenza, che possa essere un buon stimolante della tiroide e  un protettivo dello smalto dentale, esercitando anche una benefica azione anticarie.

 

La crusca di avena si lega al colesterolo e ai componenti della bile e viene espulsa dall’intestino. Utile quando si sospendono tranquillanti e antidepressivi. Il tè di avena verde viene usato per la dipendenza da farmaci, alcol e nicotina.

 

L’avena si presta ad essere utilizzata in cucina in tanti modi: pane (molto saporito!), torte, biscotti, zuppe, budini, ecc.Una curiosità: è particolarmente indicata in veterinaria come stimolante nella dieta dei cavalli.

Infine c’è da dire che il resto della parte aerea della pianta, la paglia, è molto ricco di silicio che non è solo, come sappiamo dall’elettronica, un ottimo semiconduttore di microchip, per il “sistema nervoso” dei computer; lo è anche per le sinapsi dei nostri circuiti cerebrali. Aiuta a “illuminarli” favorendo l’assorbimento nei tessuti nervosi del fosforo (secondo l’etimologia “colui che porta luce”) di cui, come abbiamo visto, la stessa avena è ricca.

Mi chiedo: se questa umile pianta è così generosa e preziosa per gli umani e gli animali perché è poco conosciuta ai più? Forse perché non fa aumentare il famigerato PIL?