Il cuore della Sardegna offre ai viaggiatori più audaci rare perle di bellezza naturale, che niente hanno da invidiare alle reclamizzate mete costiere, prese d’assalto durante la stagione estiva. Chi ama questa terra bizzarra e i suoi mutevoli paesaggi sa che il mare è una splendida cornice, dentro c’è tutto un mondo di antichi paesi e storie millenarie in cui l’elemento naturale predominante non è più l’acqua ma la roccia, la pietra. Se ci si sente motivati a tale scoperta, un itinerario interessante è quello che conduce nelle zone più impervie e selvagge della Sardegna attraversando i sentieri del Gennargentu.

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Anello di congiunzione con le diverse zone della Barbagia, il Sarcidano, il Mandrolisai e l’Ogliastra è il paese di Seulo, la cui strada provinciale, tortuosa ma scenografica, spinge l’uomo a misurarsi con la maestosità della natura. Antico borgo a spiccata vocazione agro-pastorale, Seulo dà nome alla più meridionale delle Barbagie, comprendente anche Sadali, Esterzili, Seui, Ussassai. L’origine della denominazione di quest’area geografica risale al periodo romano. Il nome Barbagia deriva dall’antico uso di definire “barbari” coloro che non parlavano la lingua latina. I romani chiamarono in tal modo le zone montuose dell’interno della Sardegna che per impenetrabilità del territorio e bellicosità resistettero alle milizie di Roma.

 

L’abitato di Seulo, adagiato fra una catena di rilievi e colline alle pendici del monte Perdedu, si affaccia sulla valle del rio Medau. Come annotava Charles Edwardes durante il suo viaggio nell’isola, le montagne lo sovrastano alle sue spalle. Le valli più vicine sono di grande effetto scenografico e sull’altro lato dell’avvallamento, nelle vicine colline più elevate, vi sono degli strapiombi calcarei impressionanti. Il comprensorio seulese è un susseguirsi di bellezze ambientalistiche. Ci troviamo nel nucleo roccioso e più selvaggio della Sardegna, immutato da millenni e dominato esclusivamente dagli agenti naturali, che hanno inciso e modellato quest’area dando vita a straordinarie opere d’arte naturali.

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Numerosi sono i tacchi calcarei, alcuni di grandi dimensioni come Sa Corona ’e Toni, visibile dalla strada provinciale. Particolari le conformazioni geologiche quali S’Arcu ’e su Cuaddu e Tacu ’e Tici. Altopiani di origine calcarea, tacchi, gole ed alte pareti rocciose regalano un continuo e suggestivo spettacolo. Un museo della natura ricco di boschi, anfratti e bellezze ambientali quali le grotte Domus de is Janas, Su Stampu ’Erdi, Gruta de is Bitulleris e Gruta ’e su Longufresu. Spettacolare è Su Disterru, grossa e profonda spaccatura in un tacco calcareo, percorribile sul fondo per una decina di metri. Al confine con Sadali si trova Su Stampu ‘e su Turrunu valutato dall’Unesco monumento naturale di inestimabile bellezza.

 

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Piscina Is Caddaiasa-Flumendosa

Si tratta di un singolare inghiottitoio-risorgente le cui acque fuoriescono a cascata da un buco della roccia, cadendo poi al centro di un incantevole laghetto. Il Flumendosa scorre tra boschi e monti seulesi insinuandosi con impeto fra strette gole. Il suo tortuoso percorso dà vita a cascate e giochi d’acqua ed origina numerose piscine naturali, balneabili anche in piena estate. La più singolare è senza dubbio quella denominata Is Caddaias, caratterizzata da un sistema di tre piscine poste a quote differenti e collegate da bellissime cascatelle. Seulo è ricco inoltre di boschi di castagno e di leccio, di cui restano alcuni esemplari secolari come S’Ilixi de Dabbareddu e S’Ilixi de Olissa. Importante la presenza della rosa peonia, tipico fiore di montagna che da alcuni anni è diventato protagonista di una festa paesana. Oltre che bellezze naturali, Seulo vanta la presenza di testimonianze archeologiche: Su Nuraxi e Su Nuraxeddu, pressoché intatti, il villaggio nuragico di Tacu ‘e Tici, le domus de janas della foresta di Addòli e il ben conservato nuraghe Pauli, posto quasi a controllo del paese.

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L’abitato ha l’aspetto tipico dei vecchi centri di montagna: strade strette e tortuose e case in pietra a più piani. Alcune delle antiche costruzioni hanno lasciato il posto ad abitazioni più moderne e confortevoli, sviluppatesi prevalentemente in altezza. L’edificio più importante è la chiesa parrocchiale della Beata Vergine Immacolata, che dalla sua alta posizione domina la parte bassa del paese e la sottostante vallata. Costruita nel Cinquecento, sebbene modificata profondamente nei secoli successivi, conserva ancora un bel portale in stile gotico-aragonese. Interessanti sono anche le chiese campestri di Santa Barbara, posta all’ingresso del paese, e quella dei Santi Cosma e Damiano, con portale e rosone tardo-gotici.

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Oltre all’attività agro-pastorale, da sempre principale settore dell’economia di Seulo, attualmente è in costante aumento l’impegno a favore della promozione turistica, che mira a far conoscere la Barbagia dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e culturale. L’Ecomuseo dell’Alto Flumendosa, abbracciando questa filosofia, nasce con l’intento di valorizzare i prodotti agro-alimentari seulesi, i territori ove questi si originano e il prezioso patrimonio botanico di Seulo. L’Ecomuseo rappresenta un modo nuovo e insolito di raccontare un territorio e di salvaguardarlo, ”è una storia di uomini e di luoghi, di paesi e di campagne, di fiumi e di monti, di memoria e di futuro, di ospitalità e di sapori e di molte altre cose ancora”. Fiore all’occhiello di Seulo è l’ormai nota manifestazione Àndalas, nata quindici anni fa per promuovere e tutelare la Valle dell’Alto Flumendosa. Appuntamento imperdibile per appassionati del trekking e delle bellezze ambientali, Àndalas rappresenta una brillante alternativa al ferragosto in spiaggia. L’escursione e il pranzo tipico all’aperto caratterizzano questa giornata: fanno conoscere le peculiarità del territorio condividendo con i partecipanti lo spirito di ospitalità che da sempre è proprio dei seulesi. Un’occasione unica per vivere da protagonisti la Barbagia lasciandosi allietare dal suo fascino misterioso. Per chi ama gli itinerari naturalistici e culturali e l’attività sportiva all’aria aperta, Seulo offre una vasta gamma di interessanti proposte, da accompagnare anche ai piaceri del palato, con gli ottimi culurgionis locali e un bicchiere di buon vino rosso. Il tutto sapientemente condito con la sincera ospitalità di Seulo. La tradizione vuole che nessuno si senta forestiero, su strangiu no est allenu in bidda nosta.