Ancora una pennellata e il quadro è pronto. Nella bottega laboratorio di Tramariglio arrivo nel momento più bello per un artista. Elio Pulli guarda il suo ultimo lavoro, un coloratissimo vaso di fiori, e firma soddisfatto. Poi mi saluta, con l’affetto di sempre.
Elio Pulli è un personaggio straordinario, per bravura e semplicità. Pittore, ceramista e, all’occorrenza, falegname e fabbro. Sembra un uomo del Rinascimento impegnato com’è a lavorare con allievi e familiari, a cominciare dal figlio Tiziano. Del resto, anche lui, ha appreso i segreti dell’arte, con i fratelli Claudio e Livio, nella bottega del padre Giovanni, pittore e scultore, che aveva lasciato la Puglia nel 1929. Destinazione Sassari dove ben presto era riuscito a trasformare il suo spazio di lavoro in luogo di incontro tra i grandi pittori della città.
A Tramariglio, nel meraviglioso litorale di Alghero, poco prima di Capo Caccia, Elio Pulli ha ricreato un ambiente simile, ancora più spazioso. “Questa è la mia casa da 50 anni” dice con orgoglio quando ci sediamo attorno al grande tavolo dove si chiacchiera e si apparecchia per gli ospiti.
Visitiamo la bottega. “Qui lavoro la ceramica; questo spazio è officina e falegnameria. Come vedi, creo cassapanche e sedie, restauro pale d’altare e lavoro il ferro battuto; dietro c’è l’angolo della pittura, più appartato, dove mi ritiro a dipingere, in solitudine”.
Il colore è il grande protagonista delle sue tele dipinte ad olio con spatola e pennelli. Blu, rossi, gialli, verdi e neri vengono alternati con una straordinaria armonia, seguendo un percorso pittorico di grande impatto in cui prendono forma ritratti, paesaggi, nature morte, dipinti religiosi.
Poi, ecco la stanza della ceramica, quasi un’esposizione permanente di altissimo livello.
“Cosa ti dà più gioia?” gli chiedo dopo aver ammirato i suoi lavori. “Non so risponderti. Pittura e scultura mi hanno conquistato. Ma, ad essere sincero, mi esalta dipingere sulla ceramica. Lì riesco a fondere le mie passioni”.
“È vero, la mia sardità traspare sempre. L’isola mi ha rapito. Ah quanto mi sarebbe piaciuto nascere nella parte più interna, nel cuore della Barbagia, ecco a Lollove!”.
L’attività artistica di Elio Pulli è contrassegnata da centinaia di mostre. La prima a Francavilla a Mare, dove l’artista espone nel 1952 quando ha appena 18 anni; l’ultima – in corso nella sede del parco di Porto Conte, ad Alghero – è ispirata al Piccolo Principe. Ma la sua consacrazione arriva con l’esposizione del Vittoriano, a Roma, nel 2013: 80 pezzi tra quadri e ceramiche, su cui spicca “il folle”, un’affascinante scultura in cui l’artista, sovrapponendo più strati, fonde modernità e classicismo ed esalta tutta la sua potenza.
“Questa ceramica resterà qui”, dice Pulli mentre osserva la sua ‘meraviglia’. Poi, sottovoce, aggiunge: “Il folle mi sarebbe piaciuto guardarlo con Michelangelo e Picasso. Seduti qui, in questa panca”.
E quasi si commuove, questo grande artista dalla creatività vulcanica, mentre svela timidamente il suo sogno di fanciullo incantato. Capace ancora di emozionarsi e di trasmettere emozioni.