Séneghe in-d-una fèrtile collina/ a pes de Montiferru est collocada/ de bundantes sorgentes adornada/ de abba pura, frisca e cristallina. La forza espressiva della poesia è la più adatta a descrivere i luoghi del cuore. Due noti poeti seneghesi, Totoi Catzeddu (noto Cullecrobe) e Raimondo Catzeddu (noto Luchete), offrono con i loro versi una tenue istantanea del proprio amato paese. Seneghe è un piccolo ma grazioso Comune della provincia di Oristano che conta poco meno di 2.000 abitanti. Situato sul versante sud-orientale del Montiferru a 305 metri sul livello del mare, gode di una visuale aperta sull’intero Campidano e Golfo di Oristano, sui monti Arci e Grighine, fino alle vette del Gennargentu. I pascoli ed i seminati, assieme a vigne e oliveti, si collocano nei declivi attorno all’abitato e su parte del costone, verso il monte Sos Paris che, con i suoi 800 metri d’altezza, ospita ricchi boschi in prevalenza di leccio.

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Sul significato del toponimo si sono espressi in tanti, a partire dal canonico Spano. Analizzando la radice ena o bena, (vena o striscia di fertile terra), e il ghe finale che deriverebbe dalla lettera ebraica ghimel, da cui la voce ghil, che assume il senso di allegra o alta, Seneghe vorrebbe dire “terra alta” per il suo posizionamento geografico in cima a una collina.

 

Monsignor Deriu, parroco del paese dal 1885 al 1927, scriveva che bene conviene a Seneghe il nome di vena di terra fertile, feracissima per frumento, olive vigne, castagneti, pascoli, con montagne ricche di boschi di sugheri e di elci, irrigata da copiose fonti di finissime acque. Meta molto apprezzata dagli appassionati di archeologia, Seneghe vanta un cospicuo patrimonio costituito da proto-nuraghi, nuraghi, complessi nuragici con più torri, fortificazioni, numerosissime tombe a cumulo, tombe dei giganti, dolmen, menhir, betili. Anche i Fenici e i Romani dimostrarono grande interesse per la zona di Seneghe. Ne sono testimonianza l’altissimo numero di reperti rinvenuti, in particolare oggetti d’utilizzo comune. In località  Sa Funtana Fraigada si trova una fonte termale risalente all’epoca romana e in regione Barile si possono osservare degli interessanti ruderi dello stesso periodo, che hanno restituito monete e ceramiche varie.

 

Una passeggiata all’interno dell’abitato è d’obbligo per scoprire gli scorci più suggestivi di Seneghe. Il centro storico si mantiene ben conservato e costituisce il nucleo più antico del paese, risalente all’epoca dei protosardi. Questo centro in passato rappresentava un punto di confluenza per coloro che stanziavano nel territorio, e da qui si spostavano per tentare di contrastare le continue scorrerie dei popoli invasori. Col tempo molti di essi vi si insediarono permanentemente, dando così origine alla Villa de Seneghe. Costituito da un complesso di viuzze che si diramano dalla chiesa parrocchiale, il centro storico presenta interessanti edifici nobiliari che conservano elementi decorativi nelle cornici delle finestre e dei portali con motivi goticheggianti realizzati da abili scalpellini locali. Cuore del quartiere è il complesso costituito da due chiese del 1600, la parrocchiale di Santa Maria Immacolata e il vicino oratorio del Rosario.

 

La posizione geografica di Seneghe, a cavallo tra il Campidano ed il Montiferru, ha condizionato notevolmente la sua economia e la sua società. Ha sviluppato infatti elementi appartenenti ad entrambe le aree: l’attività agricola e quella pastorale. Gli oliveti e le vigne si stendono intorno al paese caratterizzandone il paesaggio, a memoria di un tempo in cui le zone coltivate erano molto più estese. La principale attività lavorativa è costituita dall’allevamento di ovini e bovini, questi ultimi in particolare rinomati per la carne del cosiddetto bue rosso. Negli ultimi anni ha preso piede l’esportazione dei prodotti tipici locali: l’olio, la carne e il formaggio. In particolare la cultura dell’olio ha profonde radici storiche e la raccolta ed il trattamento delle olive ha per i seneghesi un grande valore economico e sociale. Seneghe fa parte dell’associazione italiana “Città dell’olio”, il cui scopo è promuovere l’olio extravergine d’oliva e i suoi territori di produzione, esaltandone il ruolo nella tradizione agricola, alimentare e culturale.

 

Da anni il paese è sede di una importante manifestazione connessa alla valorizzazione dell’attività olivicola, il Premio Montiferru. Si tratta di un concorso dedicato all’olio extravergine d’oliva italiano che premia il prodotto qualitativamente più valido e ne tutela l’immagine agli occhi dei consumatori. Mostre e degustazioni fanno da contorno alla manifestazione. Seneghe vanta una lunga serie di feste ed eventi che conservano la memoria delle antiche tradizioni locali, accompagnando tutto il corso dell’anno. Il ballo ed il canto rappresentano un importante patrimonio collettivo. In particolare si distingue per la sua unicità il modo di cantare dei seneghesi, il cosiddetto cuntrattu, in cuiil basso è di gola, ma emette un suono cupo e chiuso. Nel paese esistono diversi cori a cuntratu che riscuotono larghi consensi.

 

Fiore all’occhiello del calendario di Seneghe è da alcuni anni la rassegna del primo fine settimana di settembre, Cabudanne de sos Poetas. Un appuntamento importante che richiama numerose persone da tutta l’isola: poeti e cantastorie, pensatori e musicisti. Quattro giorni dedicati alla letteratura e all’arte, ricchi di appuntamenti giornalieri per gustare la poesia dalla voce degli stessi autori. Festival ma soprattutto festa, Cabudanne de sos Poetas coinvolge l’intera comunità a dare prova del suo caloroso senso di ospitalità, ed offre ai visitatori una vacanza alternativa nel segno della familiarità, in cui Seneghe diventa la casa di tutti, con le sue piazze, i balli, i luoghi di ritrovo, la cordialità della gente. Un paese accogliente e generoso che sa farsi apprezzare, non solo a settembre.