È veramente opportuno ricordare frequentemente Cicito Masala, – uno dei pochi poeti ampiamente stimati da Francesco Alziator di cui, pure si è recentemente parlato in città – perché i grandi che appartengono alla letteratura universale non vengano dimenticati  o non continuino a vivere  solo nella mente e nel cuore dei parenti stretti e degli amici. Quando Cicito non era mai stanco di ripetermi che la storia dei sardi è storia di vinti, non mancavo mai di dirgli affettuosamente che, della battaglia democratica che noi sardi avremmo continuato a combattere, lui era già un autentico vincitore. Un vincitore costretto o deciso, – come la maggior parte dei sardi che aborriscono il servilismo per non assumere il ruolo di  canes de istelzu – a vivere per vocazione in ammirata solitudine, a sa sola.