Un viaggio senza tempo dove la musica incontra l’anima di una terra volgendo sempre lo sguardo all’orizzonte internazionale. Un percorso sulle note del jazz in uno scenario ricco di suggestioni che del connubio tra musica, paesaggio e tradizioni ha fatto il suo marchio di fabbrica. E che quest’anno aggiunge un tassello unico: i concerti nelle grotte del Bue Marino. Dal 25 al 30 luglio 2013 a Cala Gonone prende il via la ventiseiesima edizione del Cala Gonone Jazz Festival 2013, CGJF, organizzato dall’associazione Intermezzo di Nuoro.

 

Otto concerti, un film documentario, degustazioni guidate, per un programma musicale che spazia dai paesaggio sonori di Stefano D’Anna e del suo quartetto, al jazz-fusion della Brecker Brothers Band Reunion passando per le armonie del canto a cappella dei cagliaritani Echos Vocal Ensemble. E ancora le sonorità del gipsy-jazz del trio del chitarrista olandese Stochelo Rosenberg che insieme a Battista Giordano sarà poi protagonista di una sessione-incontro tra sonorità gitane e mediterranee. Poi l’omaggio a George Gershwin del Karel Quartet e il pianista Antonio Ciacca che impugnerà la bacchetta per dirigere la Big Band Calagonone Jazz. Un cartellone che lascia spazio ai giovani con il Giovanni Guidi Trio e alle tradizioni insieme al Calagonone Jazz Trad. Completano l’offerta la prima del film documentario di “Hope. “Le nuove migrazioni – Sardi a New York” di Alex Kroke e Gianluca Vassallo, il viaggio enogastronomico “Humus – i sensi e l’arte” e “No flash please!” la mostra itinerante con le immagini di Gino Crisponi.

 

La kermesse, che da ventisei anni dà spazio al miglior jazz mondiale nella splendida location della costa orientale della Sardegna, si alternerà sui palchi allestiti nelle sua sede storica di Villa Ticca, nella Cantina di Dorgali, al Teatro comunale di Cala Gonone e, novità di quest’anno, nelle grotte del Bue Marino. Il suggestivo sito naturalistico, tappa obbligata per i turisti che approdano nel Golfo di Orosei, che per lungo tempo è stato dimora delle splendide foche monache, sarà l’incantato teatro naturale che per tre mattine ospiterà i concerti della manifestazione. Iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione con il Nuovo Consorzio Trasporti Marittimi di Cala Gonone. Da rimarcare la rinnovata disponibilità delle istituzioni, della famiglia Ticca e della Cantina e del Caseificio di Dorgali, con la Cooperativa Dorgali Pastori.

 

Un evento che da più di un quarto di secolo segna la storia di un luogo e della sua gente. “Sono stato presente al Cala Gonone Jazz Festival dal primo giorno in cui è nato e sono stato coinvolto durante gli anni del suo svolgimento”, spiega il sindaco di Dorgali Angelo Carta. “La manifestazione e Cala Gonone sono un binomio inscindibile e, a mio avviso, le ricadute sull’immagine e sul territorio sono assolutamente positive, lo coinvolgono nella sua totalità, offrendo possibilità lavorative in tutti i settori, soprattutto quelli legati al turismo, quello alberghiero, della ristorazione, dei servizi alle persone”.  

 

“Grazie alle istituzioni, in particolare alla sensibilità del sindaco di Dorgali Angelo Carta, e la disponibilità della Cantina, Caseificio di Dorgali e Cooperativa Dorgali Pastori, dalla famiglia Ticca, abbiamo potuto realizzare, con non poche difficoltà, sebbene animati dal forte ottimismo e desiderio di continuare questo progetto, una rassegna ricca di pregevoli eventi tra i quali spicca la novità apportata dal nuovo sito adibito ai concerti: le grotte del Bue Marino”, afferma Giuseppe Giordano, organizzatore e direttore artistico del Festival, “per questo dobbiamo ringraziare il Nuovo Consorzio Trasporti Marittimi di Cala Gonone. Tutto a dispetto delle restrizioni imposte da un’austerità in cui l’arte e la cultura non possono essere circoscritte, ma devono essere riconosciute come lo slancio necessario per incoraggiare la ripresa e favorire l’aggregazione sociale”.

 

L’edizione numero ventisei segna anche il ritorno alla sede storica che per anni ha ospitato la manifestazione: i giardini di Villa Ticca. Si parte giovedì 25 luglio alle 22 proprio nel Parco di Villa Ticca con l’ormai consolidata formula del connubio fra gastronomia tipica e musica jazz  “Humus – i sensi e l’arte”, con le degustazioni guidate di vini e formaggi di Dorgali. Poi il CGJF alza il sipario nel segno di Soundscape, il suggestivo paesaggio sonoro del nuovo progetto di Stefano D’Anna. Sarà proprio il quartetto del sassofonista siciliano dal cuore sardo, composto da Enrico Bracco (chitarra), Nicol Muresu (contrabbasso) e Gianrico Manca (batteria), a fare da apripista della ventiseiesima edizione con percezioni e battiti che improvvisano e disegnano una ideale jazz-skyline tra la Sardegna e la Sicilia, in questo lavoro discografico prodotto da S’ardmusic. Il quartetto propone un repertorio costituito da composizioni originali del musicista e compositore siciliano, sviluppate nel solco della moderna tradizione jazzistica, che è senz’altro l’ambito in cui si inscrive tutta la musica proposta dalla band. Una delle caratteristiche di Soundscape è lo spiccato senso collettivo della narrazione musicale col quale la band riesce a condurre le proprie esibizioni attraverso l’invenzione, lo sviluppo e la risoluzione di dinamiche esecutive al tempo stesso molto efficaci ed eleganti, il tutto senza perdere mai di vista la spontaneità della scoperta e la comunicativa con gli ascoltatori.

 

Venerdì 26 alle 22 Villa Ticca ospiterà il funky-fusion dei Brecker Brothers in una reunion capitanata dal trombettista Randy Brecker con una formazione di alto livello, tra cui il “già collaudato” Dave Weck. Il gruppo riunisce vecchi e nuovi elementi per un lunghissimo tour, omaggio al passato di Randy Brecker e allo scomparso fratello Michael. La band si rifà stilisticamente ai fasti del passato, quando i due talentuosi fratelli si imposero in tutto il mondo come formazione di punta nel genere jazz-fusion. La morte improvvisa di Michael nel 2007 ha interrotto il percorso del gruppo fino ai giorni nostri, in cui Randy ha ripreso in mano il progetto assieme alla compagna e virtuosa sassofonista Ada Rovatti e a molti degli storici partner degli anni più recenti. L’organico vanta alcuni dei massimi strumentisti del genere, dal tastierista George Whitty, al chitarrista Dean Brown, al bassista elettrico Chris Minh Doky, al batterista Dave Weckl, per molti autentica icona del drumming jazz-fusion.

 

E da sabato si parte con la novità. Lo scenario delle incantevoli grotte del Bue Marino sabato 27 luglio alle 11,30 accoglierà i giovani “Echos Vocal Ensemble” (Alice Madeddu , Tiziana Pani, Eva Pagella , Grazia Marta Melis, Manolo Pisano, Gabriele Broccia, Manuel Cossu , Rodrigo Rojas), già ospiti della scorsa edizione, che si esibiranno nel canto “a cappella”. Il repertorio spazia dal contemporary (Africa, Isn’t she lovely, Bohemian rapsody) alle trascrizioni di brani celebri della tradizione classica (Aria sulla IV corda), del tango argentino (Libertango) e del folklore sudamericano (Aquarela do Brasil), ma anche della canzone italiana d’autore, fino ai più celebri “Christmas carols” di tradizione anglo-sassone (Deck the halls, Carol of the bells).

 

 

Sempre sabato 27 luglio alle 22 a Villa Ticca il ritorno del Trio Rosenberg (Stochelo Rosenberg – chitarra, Joel Locher – basso, Sebastien Giniaux – chitarra). Dopo tre anni il trio del gipsy jazz ricalca il palcoscenico del Festival guidato dallo stile inconfondibile della chitarra del musicista olandese  instradato dalla mano del mitico Django Reinhardt, chitarrista gitano inventore del genere nella prima metà del secolo scorso in Francia. Reinhardt fu il primo ad avere l’intuizione di accostare gli accordi del jazz ai ritmi della tradizione gitana, creando così un personalissimo swing, una musica allegra caratterizzata da improvvisazione e ritmiche dolci. Oggi  Stochelo Rosenberg ne raccoglie l’eredità: a quarantacinque anni è già una autentica leggenda vivente del gypsy jazz.

 

 

Nuova formazione, e ritorno sul palco di Cala Gonone, anche per i Karel Quartet. Il quartetto d’archi cagliaritano sarà presente al festival con un concerto dedicato al compositore statunitense George Gershwin domenica 28 luglio alle 11,30 alle grotte del Bue Marino. Il quartetto d’archi cagliaritano composto da  Francesco Pilia – violino, Federico Sanna violoncello Marco Fois – viola,  Alessio Devita – violino, si esibirà in un tributo al grande compositore americano e padre dell’intramontabile opera Porgy and Bess.

 

 

Un grande ensemble per lo spettacolo di domenica 28 luglio alle 22 al Parco di Villa Ticca. Il pianista Antonio Ciacca, una delle figure più complete della scena newyorkese contemporanea, si esibirà in veste di direttore con una produzione originale in collaborazione con Twins Music Enterprise’s: la Big Band Calagonone Jazz. Direttore e pianoforte Antonio Ciacca, voce Pina Muroni, contrabbasso Daniele Pistis, alla batteria Luca Deriu, alla chitarra Sasha Laurent, primo sax alto sarà Andy Farber, secondo sax alto Ester Laurent, sax baritono Giordano Carnevale, prima tromba Alesssio Ruzzeddu, primo trombone Odeson Laurent, Clarinetto Rachel Laurent. Il laboratorio musicale a Calagonone nasce dall’idea di Antonio Ciacca di coinvolgere i giovani musicisti della Sardegna e farli lavorare con un gruppo di insegnanti provenienti dagli USA alla preparazione di un repertorio per Big Band o grande ensamble. Il laboratorio comincia il 26 luglio e termina il 28 luglio con il concerto sul palco del Festival.

 

La trascinante musica del leader sinti Stochelo Rosenberg sarà replicata lunedì 29 luglio alle 11,30 nelle grotte del Bue Marino, accompagnata stavolta dal polistrumentista e compositore nuorese, Battista Giordano in un incontro tra differenti radici culturali e musicali che si sviluppano in un crescendo armonico di travolgenti strimpellate esotiche e mediterranee. Enfant prodige della chitarra, Battista Giordano ha vinto nel 1987 il primo premio al Festival Jazz Sant’Anna Arresi con il disco “Présage”, di cui è il compositore. Ha collaborato tra gli altri con Billy Cobham, col soprano Antonietta Chironi, il compositore Antonio Doro. Con Omar Sosa ha elaborato le musiche della produzione internazionale “Isolanos”. Ha scritto composizioni originali per opere teatrali e di danza e composto musiche di recital come “Caminantes” andata in scena a New York all’Istituto Italiano di Cultura. 

 

 

Sempre lunedì 29 luglio alle 21,30 la kermesse si sposta al Teatro comunale di Cala Gonone per la prima del docu-film “Hope. “Le nuove migrazioni – Sardi a New York” di Alex Kroke e Gianluca Vassallo. La pellicola è un progetto di format/documentario già realizzato al 60 per cento attraverso l’investimento diretto da parte degli autori. Un’indagine sulla nuova emigrazione, sulle ragioni che hanno spinto migliaia di “Migranti della Conoscenza” a lasciare i propri confini per trovare l’opportunità di trasformare il percorso formativo, le attitudini, il talento e le ambizioni in uno strumento di reddito e di crescita. I sardi a NY, dunque, una migrazione nuova, fatta non più di braccia, ma di intelligenze disposte a tutto pur di rendere possibile l’affermazione delle proprie capacità.

 

 

Un giorno ricco lunedì 29 luglio. Alle 22,30 sempre al Teatro comunale di Cala Gonone  sarà il turno del Giovanni Guidi Trio (Giovanni Guidi, Francesco Ponticelli e Enrico Morello), con il suo On the Brink. Classe ’85, il giovanissimo musicista di Foligno, compagno di tutte le avventure degli ultimi anni di Enrico Rava, ma anche partner privilegiato di Gianluca Petrella, Fabrizio Sferra, Roberto Cecchetto, Lello Pareti, con cui ha condiviso palchi e studi di registrazione, non è più una promessa, ma un artista di alto livello che si colloca tra i pianisti più originali del jazz contemporaneo. Il repertorio è quello dell’album registrato per la prestigiosa ECM di Manfred Eicher, l’etichetta di Keith Jarrett e Hilliard Ensemble alla quale pochi italiani hanno avuto accesso (Rava, Fresu, Bollani, Trovesi) e pubblicato nei primi mesi del 2013. Le trame apparentemente semplici dei brani sono sempre lucide e coerenti, sia in quelli aggressivi, nervosi e sorretti da una tensione sempre vibrante e ricchi di una tumultuosa energia, sia in quelli che si abbandonano ad aperture liriche e notturne, che esaltano la vena melodica e cantabile – tutta italiana – di Guidi. Tutto  è messo in evidenza grazie ai suoi telepatici partner: Francesco Ponticelli, contrabbassista ricco di pathos e Enrico Morello, batterista capace di produrre un articolato tappeto percussivo con cui Guidi stabilisce un interplay equilibrato ed intenso.

 

 

E martedì 30 luglio cala il sipario sul Cala Gonone Jazz Festival. Lo scenario per la serata conclusiva sarà la cantina di Dorgali. Alle 21,30 la rassegna si chiuderà con un tuffo nella tradizione, dai sapori tipici alla musica. Si parte con “Humus – i sensi e l’arte”, con le degustazioni guidate di vini e formaggi di Dorgali, poi il testimone passerà al  Calagonone Jazz Trad  protagonista di un concerto con un’interessante rivisitazione delle radici musicali sarde che vede riconfermata la presenza di Gavino Murgia al sassofono e come tenore. La ricerca della tradizione, rielaborata nella musica contemporanea, utilizza gli strumenti tipici senza che questi impongano la loro naturale predisposizione alla spasmodica ricerca del folklore ad ogni costo. Ogni musicista saprà invece rendersi interprete delle radici evocate dalle sonorità proposte dall’organeddu, le launeddas, su sulittu e sa chiterra – massimi rappresentanti del costume sardo, insieme al canto a tenore – unendole alle proprie esperienze artistiche, e dunque, a nuove e aperte sperimentazioni. Protagonisti: Carlo Boeddu, organeddu, Carlo Crisponi, boche, Fabio Calzia chiterra, Gianmichele Lai, boche e trunfa, Giuseppe Cillara, percussioni, Giacomo Longoni, launeddas e pipiaiolu, Fabrizio Bandinu, chiterra, Giovanni Magrini, boche, Gavino Murgia sax. Tenore Goine Antonello Mura boche e mesuboche, Francesco Pintori boche e mesuboche,  Giovanni Mossa contra, Gavino Murgia bassu.

 

 

Negli spazi dedicati ai concerti sarà possibile ammirare le immagini della mostra itinerante “No flash please!” del fotografo Gino Crisponi.

I biglietti per i concerti costano 15 euro interi, 10 euro ridotti. L’ingresso agli spettacoli alle Grotte del Bue Marino costa cinque euro, la crociera 4 euro.  I traghetti partiranno alle 11 dal molo di Cala Gonone.