Il libro è una trilogia che raccoglie tre episodi dello stesso personaggio, Socrates, ‘filosofo’ cagliaritano ideatore di una rivoluzionaria teoria, dice lui, che spiegherebbe lo sfacelo del mondo contemporaneo e la sua inarrestabile corsa verso il baratro. La comunità scientifica però si guarda bene dall’accogliere le sue speculazioni costringendo il sedicente filosofo a trovarsi un altro lavoro per campare. La soluzione più veloce per fare soldi gli pare quella di vendere il proprio corpo, per quanto non più tanto prestante, così da dover evitare lavori ben più faticosi e impegnativi. Contando unicamente sul fascino della sua personalità, le sue avventure si snoderanno tra signore annoiate di Cagliari e dintorni, giovani arricchite, ragazzotte superficiali ed emarginazioni varie. Avventure tragicomiche dunque al limite del grottesco, raccontate tra ironia e amarezza della sconfitta, di chi non riesce a vivere della sua passione ma si piega a fare un lavoro qualsiasi pur di campare, nell’insoddisfazione. Queste avventure si svolgono nel primo capitolo intitolato ‘In medio’.

 

Nel secondo ‘No pain’, come giusto contrappasso alla mercificazione che fa del suo corpo, Socrates si innamora perdutamente ma viene abbandonato, senza un motivo apparente. Continuerà a lavorare, ma dovrà metabolizzare e gestire questa ondata di dolore inspiegabile in totale solitudine, cercando di non sprofondare ulteriormente nel baratro. Il racconto si chiude con due finali, alternativi ma a loro modo complementari.

 

Nel terzo e ultimo capitolo ‘La colazione dei cretini’ il nostro gigolò filosofo ha un incidente sul lavoro, piuttosto doloroso, che gli impedirà di esercitare. Annoiandosì mortalmente si dedicherà allora a sfatare una leggenda metropolitana con l’aiuto di due amici virtuali, convocati e conosciuti apposta per l’occasione e di una ex amica capitata in Sardegna a sbrigare alcune pratiche personali. Anche qui la narrazione si svolge a Cagliari, in maniera un po’ diversa dagli altri due capitoli ma sempre con lo sguardo cinico e disincantato di Socrates, che seppure infortunato, non manca di far sentire la propria voce sarcastica, critica e tagliente anche in questa ultima avventura.

 

Ambientato a Cagliari e in Sardegna, la storia riprende comunque tematiche universali che sono dell’uomo in quanto tale e che possono quindi, potenzialmente, applicarsi a qualsiasi luogo del mondo.
‘Il club degli intelligenti’ racchiude tre capitoli delle avventure di Socrates, In medio, No pain e La colazione dei cretini. Questi è un gigolò-filosofo cagliaritano autore di una rivoluzionaria teoria della mediocrità come causa della fine del mondo conosciuto che però non viene accolta dalla comunità filosofica internazionale, costringendolo a vendere il suo corpo, non più tanto prestante, pur di portare il pane a casa. Una serie di grottesche avventure tragicomiche condite da massime esistenziali di tutto rispetto. C’è spazio anche per una storia d’amore, nel secondo capitolo, naturalmente vissuta alla maniera di Socrates, per un singolare incidente sul lavoro, nel terzo capitolo, e per una leggenda metropolitana da sfatare. In una parola l’antologia definitiva di Socrates, il gigolò-filosofo casteddaju.

 

Il linguaggio del libro, colorito e spesso esplicito, dato il lavoro del protagonista, ne consiglia la lettura a un pubblico non giovanissimo, o comunque sia abituato a una letteratura di tipo bohémienne, Bukowski, Henry Miller per intenderci.

Ciò nonostante il testo si compone di una narrazione spesso ironica e surreale, grottesta e tragicomica che non mancherà di divertire il lettore, pur nel suo cinismo.

 

La scrittura è lineare e scorrevole, semplice ed asciutta rendendo la lettura agevole e veloce.

La narrazione procede su un doppio binario, da un lato speculazioni filosofiche e visioni del mondo spesso catastrofiche e dall’altro avventure galanti che si risolvono a volte in maniera comica a volte in maniera cinica e fredda senza che il protagonista dimostri la minima intenzione di attivarsi per cambiare le cose, anzi cedendovi con disillusa rassegnazione.

 

 
Ivo Murgia (Cagliari 1974).
Laureato in psicologia, ha conseguito il master ‘Approcci interdisciplinari nella didattica del sardo’ a Cagliari.
Da circa quindici anni lavora con la lingua sarda nei comuni, nelle università, nei conservatori, con editori, giornali, riviste, festival letterari, rassegne culturali, radio e televisioni.
Ha scritto nei giornali ‘Sardinna’, ‘Sa Republica Sarda’, ‘Superga Cinema’, ‘La Patrie dal Friûl’, nel portale on line ‘Arrèxini’ e in vari siti e blog. Ha pubblicato una dozzina di volumi, tra traduzioni e saggi, cinque ebook di narrativa in italiano e tre di narrativa in sardo. Si è anche cimentato come perfomer in vari reading, tra i quali ‘Micro-contus’.