Le commosse parole con le quali Paolo Pillonca e i colleghi poeti Salvatore Murgia Niola, Bruno Agus e Salvatore Scanu hanno pianto  Marieddu Màsala degnissimo figlio della sua terra non lasciano indifferente alcuno dei sardi ancora in grado di sentire il fascino della Poesia: molto o poco conta che Masaleddu la componesse e la ricamasse in sardo. E se il minore  e il più dolce dei pericoli è la morte di un poeta che ha generosamente cantato anche la progressiva e naturale scomparsa delle cose più belle e più care, verrebbe da immaginare opportuna l’edificazione  a Marieddu di un perenne monumento d’amore.

 

Rimane purtroppo in pericolo, senza legittimo necessario sostegno, la lingua che Mario Màsala adoperò con perizia e con amore.

Mario Màsala, vale! Aeternum vale!