L’Associazione Nazionale Città della terra cruda nasce a Samassi il 16 Novembre 2001. Fondatori dell’Associazione sono per la Sardegna i Comuni di Samassi, Villamassargia, Serramanna, Ussana, Guasila, Vallermosa, San Sperate, Musei, Samatzai, Serrenti, Segariu, Nuraminis e Selargius, per le Marche Montegranaro e Treia e per l’Abruzzo Casalincontrada e Roccamontepiano. Oggi aderiscono all’Associazione 40 Comuni in rappresentanza delle Regioni Sardegna, Abruzzo, Marche, Piemonte e Basilicata, Enti territoriali, un Ente Parco, liberi professionisti, Associazioni e Imprese. Tra gli interessanti lavori tesi al recupero e alla valorizzazione delle costruzioni in terra cruda c’è il libro “Questa è la mia Terra – immagini e racconti delle case di terra in Italia, un viaggio tra Sardegna, Abruzzo, Marche e Piemonte” realizzato dall’Associazione nazionale città della terra cruda con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna. Concepito “a meta tra il manuale e guida operativa”, il volume indaga efficacemente le potenzialità di un antico materiale da costruzione, la terra, svelandone caratteristiche, peculiarità e limiti, rammentandoci che “laddove sia impiegata, la terra non è altro che una risorsa come molte altre”. Nelle fotografie di Marco A. Desogus e Giovanni Sacchetti, si snoda il racconto di un’architettura popolare assolutamente presente nella contemporaneità, tramandatasi fino a diventare oggi un valore molto più condiviso: rispetto per l’ambiente e per la sostenibilità, per la diversità culturale e lotta contro la povertà. I protagonisti di questo viaggio sono gli abitanti delle case di terra, ritratti nei loro interni domestici. I loro racconti, raccolti da M. Chiara Esposito, conducono all’interno di storie personali e familiari, intime ma al contempo parte della memoria collettiva. Valori storici, architettonici ed estetici ma ancor più sociali e culturali, connessi a un voler vivere in sintonia con “la terra” nella sua accezione più ampia e in quella più specifica, come risulta dalle esperienze delle nuove generazione di abitanti delle case di terra cruda. Molte realizzazioni architettoniche in terra sono esemplari, innovative e belle. Rispondono esattamente a ciò che vogliamo per il nostro tempo e per le generazioni future, eppure oggi esse sono spesso sottovalutate, disprezzate o ignorate. Questa è la mia Terra – immagini e racconti delle case di terra in Italia contribuisce a dare riconoscimento al valore di un’architettura perfettamente in sintonia con i bisogni e desideri dell’abitare contemporaneo. Il Focus della tradizione è la terra battuta, una delle tecniche di costruzione utilizzate in Italia ed in particolare nel territorio piemontese ricompreso nell’area fra Alessandria, Novi Ligure e Tortona. Il testo -articolato in tre sezioni, tre appendici e quaranta box di approfondimento – affronta il tema delle criticità tecniche correlate al recupero del patrimonio esistente e si propone come strumento capace di colmare l’interruzione di memoria e l’oblio culturale che hanno causato la perdita di conoscenza sia del materiale (la terra) che del saper fare (progettuale e tecnico). L’attenzione dell’autrice si è concentrata soprattutto sul corretto impiego della terra (battuta) – con incursioni nel mondo dell’architettura contemporanea – nel tentativo di recuperare quella confidenza e familiarità necessarie al mondo professionale, alle maestranze e alla committenza affinchè la terra torni ad essere riconosciuta, innanzitutto, come materiale da costruzione.