Tra la primavera e l’autunno si svolgono in tutta la Sardegna feste e sagre campestri che riportano il profumo della tradizione negli antichi siti dove un tempo fiere del bestiame, mercati e balli animavano la vita contadina. Anche a Serri da diversi anni la popolazione e le istituzioni locali hanno riscoperto e valorizzato la festa di santa Lucia, la prima di tutto il territorio circostante nel calendario annuale degli appuntamenti tradizionali che precede la mietitura ma è contemporanea al taglio dei primi foraggi. Mentre il secondo appuntamento con la festa sarà in autunno, con l’inizio della nuova annata agraria.

 

Domenica 17 maggio 2015, si terrà il primo appuntamento annuale con la Fiera di Santa Lucia, una manifestazione che vanta antiche origini, oggi divenuta importante per la valorizzazione dei prodotti eno-gastronomici e artigianali del territorio, nonchè vetrina di promozione culturale e turistica del grande patrimonio storico e naturalistico che il Sarcidano e la Barbagia di Seulo offrono.

 

Il programma prevede una mostra di Bonsai con visite guidate tra gli stand espositivi e due seminari aperti al pubblico (ore 11.00 e ore 15.00), teorici e pratici, con dimostrazione sulla lavorazione dei bonsai. Il mercato dei produttori e vendita di filiera corta, mostra mercato delle produzioni eno-gastronomiche e dei lavori artigianali con dimostrazioni e degustazioni.  E ancora la XIV Rassegna Enologica a cura dell’ A.T. Pro Loco di Serri e dell’ Agenzia LAORE. Dal grano alla pasta al pane: laboratorio di panificazione e pastificazione a cura delle massaie locali, del C.A.S. di Serri, della Coop. La Clessidra e dell’ Agenzia LAORE. Lavorazione e degustazione di pitzottis, fregola, civraxiu, cocoi e cocoi pintau. Laboratorio archeologico di scavo simulato (ore 10.00 – 13.00 e ore 15.00 – 18.00).

 

Presente in fiera lo stand pubblicitario dei siti archeologici di S. Vittoria di Serri, Nuraghe Arrubiu di Orroli e Pranu Mutteddu Goni. Intrattenimento con musica della tradizione sarda. Apertura de La Fiera del Bestiame – Festa del Cavallo. Sagra de sa Fregula Serresa con salsiccia, lavorazione a mano e degustazione, secondo le ricette delle massaie locali.

 

Nel grande paniere delle prelibatezze gastronomiche ereditate da generazioni e ancora cucinate dalle massaie e presenti alla festa di Santa Lucia c’è la ricetta tipica de is Pitzottis serresus. Gli ingredienti per sei persone sono: mezzo chilo di farina, acqua e un po’ di sale.  Si prepara l’impasto all’interno di un recipiente, lavorando la farina e versando pian piano l’acqua, alla quale è già stato aggiunto il sale. Ottenuto un impasto uniforme, lo si lascia riposare per un’ora. Dopodiché si preparano forme allungate, simili a funi, delle dimensioni di un mignolo, si tagliano a piccoli pezzi e si lavorano con le dita, passandoli sopra le trame di un setaccio. Is pitzottis così ottenuti, possono essere cucinati freschi oppure, asciugandoli, si possono consumare anche dopo diversi mesi.

 

Inoltre per gli amanti dell’archeologia sull’altopiano di Serri e nel territorio attorno è presente un grande patrimonio storico-archeologico, importanti testimonianze a partire dal periodo nuragico, passando per quello romano e per le epoche successive, che rendono il piccolo paese del Sarcidano quasi un museo a cielo aperto.  L’espressione principale è il Santuario Federale Nuragico di Santa Vittoria, ma sono meritevoli di particolare attenzione anche i diversi nuraghi dislocati nel territorio serrese, i resti della città di Biora e le altre tracce del passato.  Una grande varietà di elementi, rinvenuti nelle diverse aree di scavo, sono custoditi presso il Museo Nazionale di Cagliari. Tra questi, i bronzetti raffiguranti il Capo Tribù, l’Arciere Saettante, il frammento di Carretto Votivo e la Pisside con coperchio; la testa taurina e il nuraghe a forma di altare in calcare; pilastrini betilici in pietra.