Sabato scorso, a Biella, è stato proiettato il breve filmato del regista cagliaritano Davide Mocci, “Dolce pompìa”, con belle immagini della Sardegna di terra e di mare.
“Sa pompìa” è un agrume unico al mondo, sconosciuto in altre parti della terra, una vera e propria rarità, esclusiva della regione della Sardegna Nord-orientale, incastonata tra il mare e la montagna.
“Sa pompìa” – endemica della grande Isola, definita a ragione “quasi un continente” – è pianta spontanea della macchia mediterranea nuorese, presente nell’areale della Baronia, nei comuni di Siniscola, Posada, Torpè e Orosei. Simile all’arancio, rustica e molto spinosa, con frutti grandi, dorati come il cedro, possono raggiungere i 7-800 grammi di peso. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di ibridazione naturale tra arancio/cedro/limone, essenze presenti in associazione negli agrumeti sardi.
“Sa Pompìa” è sfuggita alla classificazione scientifica, nonostante fosse conosciuta nel XVIII secolo, menzionata, per esempio, nel trattato “Agricoltura di Sardegna” pubblicato dal nobile sassarese don Antonio Manca dell’Arca (1780), recentemente rieditato.
Continuano così le lezioni di “Su Nuraghe Film”, rassegna presentatda Sardi di seonda e di terza generazione, nati , cioè fuori dalla Sardegna, “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”.


La serata è stata presentata da Massimiliano Siddi, nato a Biella nel 1972, da Antonello di Capoterra e da Renata Tuveri, di Guspini.