Il filo conduttore e tematica che caratterizza il Calendario 2015 dell’Arma – oltre alla distintiva valenza storica, di memoria e nel segno dei principi e valori immutabili nel tempo – è la grande famiglia (genitori, coniugi, figli e familiari tutti) che gravita e condivide, con partecipata solidale umanità, l’attività di sacrifici con il loro Carabiniere “in una pregnante comunione di servizio e affetti”. L’annuario 2015, che segna il significativo traguardo della prima pubblicazione nel glorioso inizio del terzo secolo dell’Arma, ospita suggestive lettere familiari di carabinieri impegnati in operazioni di polizia o  sul fronte ed interessanti pagine biografiche e storiche di svariati protagonisti dalla grande valenza umana e militare.

 

L’Isola è ben rappresentata con le due pagine dedicate al carabiniere Lussorio Cau (Borore, 11 luglio 1867 – Castelbuono, 10 settembre 1961), mitico comandante di Stazione a Orgosolo sul finire dell’Ottocento e futuro ufficiale con il grado di colonnello. Combatté il banditismo barbaricino da protagonista nelle storiche vicende da “caccia grossa”, che rimandano alle operazioni denominate “Notte di San Bartolomeo” e “Battaglia di Morgogliai”:  la prima operazione (14-15 maggio 1899) si caratterizzò per l’arresto di oltre 600 amici e parenti di ricercati, sulla base di “mandati di cattura in bianco” gestiti personalmente dal Cau; mentre a Morgogliai si consumò una tragica e sanguinaria battaglia militare-coloniale, dove caddero numerosi banditi e latitanti, che all’allora brigadiere riconobbe l’onorificenza della medaglia d’oro al valor militare, così motivata: “Con gravissimo e continuo rischio della propria vita, si recò da solo per due volte a riconoscere i rifugi di alcuni famigerati banditi, che avevano sparso la costernazione ed il terrore nel circondario di Nuoro, giungendo tra le balze ed i cespugli di una località quasi inaccessibile fino a poca distanza da essi. Quindi prese parte all’azione diretta a catturare i banditi e si distinse fra gli altri per coraggio e sangue freddo, esponendo più volte la vita.

 

Ebbe forato l’abito da una palla avversaria e nell’inseguimento dei malfattori uccise il più pericoloso di essi. Orgosolo (Sassari), 10 luglio1899”. Il Cau, che si era arruolato volontario nel 1887 come allievo carabiniere a cavallo, durante l’encomiabile carriera nell’Arma prestò inizialmente servizio nella Compagnia di Ozieri, nella Tenenza di Tricase ed in seguito alla “Battaglia di Morgogliai” trasferito in Sicilia, dove si dedicò ancora al contrasto del banditismo. Partecipò alla prima guerra mondiale, dove fu ancora decorato, e dopo aver diretto un servizio di controspionaggio e d’informazione nel Sud Italia è definitivamente congedato dall’Arma il 30 luglio 1923. Nel 1927, richiamato dal congedo, è nominato giudice del “famigerato” Tribunale Speciale fascista; ebbe parte del collegio giudicante che condannò, tra gli altri, anche Antonio Gramsci, Umberto Terracini, Alessandro Pertini  e con la pena capitale l’anarchico sardo Michele Schirru. Alla fine della seconda guerra mondiale e con la caduta del fascismo il colonnello Cau subì condanne e sanzioni, per il suo operato all’interno del Tribunale Speciale. Solo grazie all’Amnistia Togliatti (23 giugno 1946), tendente ad una pacificazione nazionale, riebbe riconosciuta la pensione, il grado militare e le numerose decorazioni ed onorificenze. Visse gli ultimi anni tra la sua abitazione di Palermo e la fattoria a Castelbuono.

 

Il colonnello Lussorio Cau da Borore, secondogenito del contadino Francesco e della casalinga Maria Francesca Porcu, è stato certamente un servitore dello Stato a tutto tondo, per tutte le stagioni!