Raccontare il paese attraverso le immagini. Un viaggio in bianco e nero, una sorta di affascinante flash back del secolo passato. È stato presentato qualche giorno fa il libro In Teulada, curato da Sandra Albai, studentessa di Architettura nell’Università di Cagliari. Circa 290 fotografie, scattate dai primi del 1900 sino al 1959, messe a disposizione dalle famiglie di Teulada, hanno permesso di recuperare una preziosa testimonianza sui luoghi e le persone di un tempo. L’iniziativa rientra nell’ambito di un progetto regionale promosso dalla Biblioteca Comunale di Cargeghe.  Sinora sono stati coinvolti 120 comuni e raccolte più di 50 mila foto. Il progetto è denominato Fototeca di Sardegna: un grande archivio multimediale, istituito nel 2008 dalla Biblioteca di Sardegna, con il finanziamento unico dell’Editoriale Documenta.

 

 L’obiettivo è quello di recuperare la memoria storica dell’Isola attraverso la tutela e la promozione delle immagini d’epoca. Sono state individuate delle volontarie, alle quali è stato proposto di raccogliere, acquisire e selezionare le fotografie riguardanti il primo cinquantennio del 1900, nell’ambito del proprio Comune di residenza. Un progetto in rosa affidato a giovani donne diplomate, che, raccolto il materiale, hanno allestito una mostra monografica sul proprio Comune e pubblicato una selezione delle immagini più significative. Per Teulada, tutto il paese ha partecipato con entusiasmo. Sono state messe a disposizione più di 1600 fotografie. Cinquanta di queste sono state esposte in mostra, mentre 285 hanno fatto parte di una bella pubblicazione presentata l’8 gennaio scorso. L’evento è stato accolto con entusiasmo e moltissime persone hanno affollato la sala conferenze del Palazzo Sanjust.

 

È la dimostrazione che quando nasce un libro si prova sempre una grande emozione. Se poi si è avuto la fortuna di condividere il travaglio sfociato nella pubblicazione, quando le emozioni raggiungono dimensioni incontrollabili. Con questo stato d’animo è stato accolto un lavoro che ha come protagonista la  comunità locale. Tutto il paese ha condiviso con grande entusiasmo le preoccupazioni, l’impegno e la competenza dell’autrice che durante la presentazione non è riuscita a nascondere la sua emozione per un’opera che documenta in modo puntuale e scientifico il come eravamo a Teulada nei primi cinquant’anni del 1900.  Il sindaco Gianni Albai ha espresso alcune riflessioni dettate soprattutto dal cuore ed ha ringraziato Sandra Albai per l’impegno profuso nel cercare preziose testimonianze del passato e per la sensibilità e l’amore nei confronti del paese e della sua gente. L’autrice ha ringraziato le famiglie di Teulada per la generosità e la fiducia dimostrate. Senza il loro contributo non sarebbe stato mai possibile comporre quel grande mosaico della società locale, da lei poi completato con pazienza certosina.

 

Le immagini si sono rivelate degli strumenti eccezionali per proporre la realtà e recuperare le antiche radici. La fotografia è un’arte: cattura momenti irripetibili della vita, volti di uomini e donne destinati ad essere trasformati dal tempo, luoghi e situazioni che caratterizzano la nostra esistenza e quella della comunità. Il fatto che Sandra Albai sia riuscita a cogliere con intelligenza i particolari più significativi è anche questa una grande forma d’arte. Qualcuno ha scritto che la fotografia è l’amore, la gioia, il dolore, la sofferenza, la libertà: tutto ciò che un uomo o una donna possono provare. Ogni immagine rievoca, in chi vuole osservare con gli occhi del cuore, queste sensazioni. Lo scopo, dunque, è quello di trasmettere emozioni, messaggi, ricordi e, naturalmente, di documentare.  L’autrice, col suo prezioso lavoro, ha messo insieme le immagini più significative di ciò che si può definire la  memoria dispersa. Ha valorizzato una parte importante di un patrimonio fotografico appartenente al paese ed alla sua gente: fotografie irrigidite dal tempo, ricordi di famiglia, immagini ingiallite. È un sipario che si è sollevato per rivelare frammenti di storia di Teulada. Nel guardare quelle immagini è sembrato quasi di sentire le voci dei bambini, la musica delle feste popolari, il chiacchiericcio della gente. Sono frammenti dispersi di un vissuto collettivo che Sandra Albai ha ricomposto in trama unitaria, una visione tutta al femminile: per questo molto più reale, delicata, a tinte leggere.

 

Questo elemento è così presente da riflettersi in tutto il lavoro dell’autrice che queste 280 fotografie hanno conservato e tramandato sino a noi. Credo si possa affermare che l’idea portante del progetto si fondi su una metafora: la suggestione di tante fotografie depositarie della memoria popolare e delle tradizioni locali, documenti che sono stati e sono importanti per la vita della comunità. Il libro fotografico In Teulada utilizza il legame tra la gente e la fotografia, intrinseco al linguaggio artistico, come asse portante di un’indagine condotta attraverso le vicende iconografiche delle famiglie che componevano il nostro paese: riti religiosi, pranzi e cene di famiglia, case, chiese, piazze, vendemmie, il lavoro nei campi, gli impegni quotidiani sono occasioni in cui la famiglia crea un vissuto collettivo, inserendosi nel tessuto sociale della comunità. Luoghi e momenti in grado di disegnare lo scenario in cui pubblico e privato della vita di paese raccontano una sola storia, quella della gente e del suo territorio, in altre parole, ciò che di più autentico e reale c’è.