Si chiama Maria Grazia Loddo, nuorese. Un diploma di geometra nel cassetto e una qualifica di hostess congressuale. Di professione è modella. Una modella atipica, di quelle che non fanno fronte all’immaginario collettivo. Una modella dalle forme generose che tanto vanno di moda negli ultimi tempi. Il famoso calendario Pirelli di quest’anno ha permesso l’irruzione della “signorina grandi forme” con una modella oversize di curve e rotoloni. Si infrange il clichè Kate Moss della magrezza a tutti i costi. E’ un segnale che i tempi stanno cambiando.

 

“Son stata contenta di questa scelta. Candy Huffine è una modella bellissima in salute, che pesa 90 kg per 1,80 di altezza, pienotta ma non obesa :la differenza tra l’esser curvy e l’esser grasse sta proprio qua. Pirelli detta i canoni della moda ormai da decenni, il suo calendario è l’icona della classe e delle tendenze beauty. Quest’anno ha voluto promuovere una bellezza genuina e sana, piena di curve, un po’ per provocazione, un po’ per scongiurare la presenza di scheletri in foto, cataloghi e passerelle.”

 

Maria Grazia hai cominciato a fare la modella nel 1994. 

“Si per gioco, anche se è stato il mio sogno fin da bambina. Non essendo altissima ho dovuto abbandonare l’idea delle sfilate e delle grandi passerelle, riversando le mie attenzioni sulla fotografia e la sala posa. Gli inizi son stati molto complicato: tutto mi andava contro. Per un bel po’ di anni ho accantonato la mia passione per dedicarmi ad altro. Ma ogni cosa mi riportava sempre là. Così un giorno ho deciso di rimettermi in gioco, riprendere i contatti con i fotografi e provare a fare qualche scatto.”

 

E da lì il percorso è stato tutto in discesa?

“Assolutamente no. Fu una psico-tragedia. La richiesta era solo per modelle magrissime, filiformi. Io tipica mediterranea, seno abbondante e fianchi prominenti, non trovavo spazio per niente. Stavo per cadere nella ragnatela dell’anoressia. Saltavo pasti per giorni, mi distruggevo con l’attività fisica, ma non ottenevo nessun risultato: mi vedevo sempre troppo grassa e fuori luogo. Un giorno, senza tante speranze, partecipai ad un concorso fotografico. Lo vinsi, schiacciando la mia avversaria in finale, con più di 1000 voti! Ricevetti un sacco di complimenti da parte di fotografi e addetti al settore, che mi misero al corrente della nuova tendenza del settore:quello delle modelle curvy. Per me fu una sorpresa e una nuova possibilità. Iniziai a posare in modo convulso per seminari di nudo artistico, workshop e shooting, facendo risaltare le mie rotondità e il mio essere pienamente sarda. Tutto un altro mondo! Ora sono 8 anni che lavoro intensamente per promuovere un idea di modella sana, che abbina l’alimentazione allo sport, ma che non ha paura di mostrare il suo essere femmina e donna, le sue curve e qualche forma in più! E devo dire che ci sto riuscendo bene perché ho tante richieste. Sto cercando di mettercela tutta per diventare un esempio per le ragazze che non si sentono a proprio agio con il proprio corpo, e spesso cadono nella trappola dei disturbi alimentari. In Sardegna sarei la prima, e i numeri mi stanno dando ragione”.

 

Parliamo dell’anoressia: gli psicologi hanno difficoltà nel definire le cause di questa malattia. Spesso moda, mass media e modelle sono stati accusati di esserne il pretesto.

Ho molte colleghe che, per poter lavorare ad alti livelli, sono state sedotte dalla magrezza estrema. Alcune durante la settimana della moda di Milano, si alimentavano con una mela al giorno. Immaginiamoci i danni fisici e psicologici permanenti che una cosa così può creare. Purtroppo gli anni 2000 son stati deleteri per quanto riguarda la bellezza femminile, e chi ne ha fatto le spese siamo soprattutto noi mediterranee. I disturbi alimentari hanno avuto un incremento pazzesco in quel periodo, proprio per il messaggio sbagliato che i mass media davano. Non dimentichiamoci le numerose morti in passerella di modelle (Ana Carolina Reston, Luisel Ramos,Isabelle Caro etc) e tutte quelle che sono scampate alla morte solo per merito della famiglia. L’anoressia colpisce una donna ogni 200, è una malattia che distrugge anima e corpo, una realtà molto vicina ma che in tanti si rifiutano di capire e di conoscere meglio e che viene spesso sottovalutata.”

 

C’è uno slogan che è diventato l’input di molte giovani donne che vogliono entrare a far parte del mondo della moda: “la magrezza è la base della bellezza”. Cosa ne pensi?

“Per tutte è stato lo slogan che ti seguiva da quando aprivi gli occhi la mattina a quando li chiudevi la sera. Inventavi un sacco di scuse per evitare di mangiare, di andare nell’occhio durante i lunghi pranzi in famiglia, ti creavi un sacco di alibi inutili. Finche non tocchi il fondo e non ti accorgi che sei talmente debole da non reggere più nemmeno una passeggiata con le amiche. Onestamente credo che ormai e fortunatamente sia uno slogan che non serve più, non trova più terreno fertile se non sulle poche ragazze che ancora adorano la magrezza estrema. Il segreto è l’accettarsi cosi come si è, migliorare il proprio aspetto curando il look, creandosi uno stile adatto alla propria morfologia. Nel futuro mi piacerebbe aprire una scuola incentrata sul piacersi e sul valorizzarsi, alzando l’autostima.”

 

Curare questa malattia è un processo molto lungo e difficile, e solo 1/3 delle pazienti ne esce completamente. Molte di loro conservano un rapporto ossessivo con il cibo e restano comunque molto magre. il 10% ne muore, per suicidio o per denutrizione. Cosa vuoi dire a riguardo?

 “I numeri sono pazzeschi, ma purtroppo c’è tanta cattiva informazione a riguardo. Oliviero Toscani è stato il primo a promuovere la campagna pubblicitaria anti – ana, scattando Isabelle Caro, morta subito dopo a 25 kg di peso corporeo. Son mali silenziosi, che si fa fatica ad accettare e di cui si parla pochissimo. Uno dei miei obiettivi è quello di far conoscere il più possibile questo grosso problema, ma non so ancora come”.

 

E sulla bulimia?

“La bulimia a volte è l’anticamera dell’anoressia. La particolarità è che mentre un anoressica la si riconosce subito, la ragazza bulimica è quasi impossibile da scoprire, in quanto il peso non subisce variazioni, perché alterna periodi di normalità a periodi di diete estreme e abbuffate, alla quale seguono vomito indotto, attività fisica estrema e uso esasperato di lassativi, tutti fattori che portano alla distruzione del fisico, a problemi gastrointestinale e cardiaci. Dalla bulimia è più facile guarire, dall’anoressia non si esce quasi più, l’anoressica si vedrà sempre grassa anche con un peso sotto i 30 kg.”

 

Un plauso per Maria Grazia Loddo e la sua matura consapevolezza di come sia spesso difficoltoso il mondo di cui fa parte. Altro merito della modella sarda quando nello scorso inverno è stata protagonista di un calendario i cui proventi sono stati completamente destinati a sostegno degli alluvionati nell’isola del disastro ambientale del novembre 2013.