Tra quelli praticati in Sardegna il culto verso san Giacomo Apostolo, assume una valenza speciale sul piano dell’intensità e della diffusione. Ciascuno dei centri che ospita la chiesa di San Giacomo (Mandas, Cagliari, Goni, Ittireddu, Noragugume, Nughedu Santa Vittoria, Orosei, Perdaxius e Soleminis) diventa l’obiettivo del pellegrinaggio che parte dai paesi circostanti per giungere alla chiesa patronale di questi centri. La chiesa diventa così simbolo di Compostela, cioè la destinazione fisica del pellegrino nel suo lungo cammino. Le chiese prese in esame sono particolarmente interessanti non solo dal punto di vista religioso, ma anche da quello storico e artistico, in quanto rappresentano un’importante testimonianza della storia e dell’architettura medievale e moderna della Sardegna. Accanto a questo percorso fatto di passi e di fede esiste anche il percorso virtuale che vede l’appartenenza al “sistema” di cui fanno parte i Comuni di San Giacomo in Sardegna uniti non solo fisicamente ma anche simbolicamente dalla fede in un ambizioso traguardo che è quello di rendere questo cammino occasione di fede, di divulgazione culturale e di attrattività turistica.  I pellegrini saranno maggiormente coinvolti durante le festività patronali dei comuni di San Giacomo, ma molto più spesso il turismo di nicchia durante tutto l’anno, alla scoperta del culto del pellegrino Jacopeo all’interno del contesto storico-culturale dei comuni dell’itinerario.La natura, il paesaggio e gli elementi caratteristici dei luoghi rendono ancora più suggestiva l’immersione del pellegrino nel suo cammino di fede. Esistono cammini di Santiago in tutti i paesi centrooccidentali europei e altri ne stanno nascendo nel nord e nell’est del nostro continente sotto l’impulso di appassionati che, al loro ritorno a casa, si danno da fare per far rinascere o creare ex novo degli itinerari verso Compostella, come pure verso altre destinazioni. In Francia i cammini sono istituzionalizzati sopra e come vie di trekking e sono gestiti dalla Federazione Francese di Randonnée Pedestre con la tipica segnaletica biancorossa (quella del CAI per intenderci), ma questo comporta che sono loro a pensare, allestire, approvare e pubblicare il percorso con quello che ne consegue in termini di copyright, di “tempi pubblici” e di stile di percorso. In Spagna invece, le differenti autonomie locali e regionali gestiscono a modo loro e ciascuno differentemente i vari cammini, tanto come percorsi che come segnaletica, con il conseguente disordine e scombussolamento di chi percorre i cammini e si trova di punto in bianco una segnaletica opposta e contradditoria, come sul Camino Norte Costa tra Asturie e Galizia. In Portogallo il cammino é opera di appassionati che l’hanno pensato, tracciato e segnato e ha sempre vissuto e si é sviluppato grazie alla percorrenza (eppure 16.000 persone all’anno lo percorrono).
In Austria e Germania, cosi’ come nei paesi dell’est e del nord Europa, stanno operando come noi in forma mista, pubblico e privato, per far nascere nuovi cammini con lo stile organizzato tipico di quei paesi. Oggi molti rivendicano percorsi e itinerari ma nella carta dei cammini europei di Santiago, patrimonio dell’umanità ed itinerario culturale europeo, spiccava l’assenza del cammino di Santiago in Sardegna.
Questo ci spinto a pensare, studiare, mettere in pratica ed istituzionalizzare un cammino di Santu Jacu e di legarlo ai cammini europei con il lavoro volontario di amici dei cammini e con l’accordo e la collaborazione di enti ed istituzioni.