Il sole è fonte di vita ma qualche volta è causa o concausa di malattie tra cui le più importanti sono alcuni tumori della pelle. Tra questi il più conosciuto e temibile è senz’altro il melanoma. Ma il sole può causare anche altre forme tumorali cutanee tra cui le più frequenti sono gli epiteliomi spinocellulari e gli epiteliomi basocellulari che traggono origine nell’epidermide, uno nello strato spinoso e l’altro nello strato basale, dai quali questi tumori prendono i loro nomi.

 

Le regioni delle pelle in cui questi insorgono dànno già un’indicazione: il sole ha un ruolo importante nel loro sviluppo. Interessano quasi sempre le zone scoperte colpite costantemente dai raggi solari: volto, capo, collo e, con minor frequenza, mani. Un altro indizio importante che conduce il sole sul banco degli imputati è la professione del malato: spesso questi tumori colpiscono soggetti che lavorano all’aperto per la maggior parte della giornata come i contadini e i naviganti. L’età del paziente è il terzo indizio che ci  indica l’esistenza di un legame tra una lunga esposizione al sole e la comparsa del tumore, raro in individui giovani.

 

Questi tumori si manifestano inizialmente con la comparsa di una piccola crosta o tumefazione in una regione fotoesposta. Se la crosticina viene rimossa si riforma rapidamente e, se di nuovo rimossa, in breve si riforma ed il decorso si prolunga ciclicamente per molto tempo, spesso anche per anni. A un certo punto la lesione si ulcera e aumenta la sua estensione. Lasciata al suo naturale decorso l’ulcera si ingrandisce in superficie raggiungendo talvolta dimensioni superiori a 10 centimetri di diametro. Può estendersi anche in profondità distruggendo strutture sottostanti la pelle che, in rapporto alla localizzazione, possono essere, ad esempio, le cartilagini auricolare e nasali, portando, nei casi specifici, a deturpazioni notevoli del volto.

 

Il tumore è aggredibile in ciascuna di queste fasi del suo decorso con l’esito finale della totale guarigione, salvo che prima dell’aggressione abbia già dato metastasi.

 

Dal punto di vista prognostico esiste una fondamentale differenza tra l’epitelioma spinocellulare e l’epitelioma basocellulare. Entrambi sono biologicamente maligni ma mentre l’Epitelioma Basocellulare è biologicamente maligno ma clinicamente benigno, l’Epitelioma Spinocellulare è maligno sia biologicamente che clinicamente. Tra i due tumori infatti solo l’Epitelioma Spinocellulare è in grado di dare metastasi per contiguità e a distanza, seppure dopo un lungo decorso e in misura nettamente minore rispetto a tumori che insorgono in altri organi: questa caratteristica lo rende maligno anche clinicamente.

 

Oggi entrambi i tumori vengono trattati in prima istanza con la rimozione chirurgica immediatamente dopo la loro diagnosi. I medici non vedono ormai quasi più quelle forme che dopo un  decorso di tanti anni avevano causato notevoli distruzioni del tegumento e dei tessuti sottostanti e vedono ancora meno forme di spiteliomi spino cellulari che, per diverse ragioni ma soprattutto per noncuranza del paziente, erano arrivate a dare metastasi.  

 

Nel recente passato un’opzione terapeutica alternativa alla chirurgia utilizzata quasi con pari frequenza era la radioterapia. Oggi la radioterapia è un’opzione secondaria o aggiuntiva riservata a forme particolari, ormai rare, in rapporto alla sede del tumore o alla sua estensione.

 

Clinicamente non è facile neppure per un occhio esperto distinguere un epitelioma spinocellulare da un epitelioma basocellulare. La certezza diagnostica si ottiene solo eseguendo un esame istologico. Il motivo principale per il quale oggi si preferisce ricorrere immediatamente alla chirurgia è quello delle dimensioni del tumore che, in fase iniziale, sono sempre così esigue che il prelievo bioptico per l’esame istologico coincide con la rimozione radicale del tumore. Ciò è possibile perché oggi il ricorso immediato a una visita specialistica dermatologica consente una diagnosi precoce del tumore, prima che nel suo lungo decorso naturale abbia raggiunto grandi dimensioni e causato distruzione dei tessuti sottocutanei o, peggio ancora, metastasi.

 

La prevenzione consiste principalmente nell’evitare l’eccessiva esposizione diretta della cute ai raggi solari. Una barriera fisica protettiva tra sole e pelle è sicuramente l’abbigliamento, soprattutto l’uso di particolari accorgimenti per proteggere le zone fotoesposte come l’uso di cappelli larghi o con visiera per riparare il capo e il volto. È utile anche l’uso contemporaneo di creme protettive contenenti schermi solari con alto fattore di protezione (UV-B 50) da rinnovare, in caso di lunghe esposizioni, ogni due ore (tempo occorrente a una sudorazione abbondante di rimuovere la crema). L’uso dello schermo totale diventa indispensabile in regioni del corpo come le mani, difficilmente proteggibili con l’abbigliamento. A meno che in estate non vengano usati guanti…..