Tempo fa, mentre descrivevo le erbe officinali ai bambini di una terza elementare, chiesi di sfregare tra le dita e di annusare alcune foglioline odorose. Ero sicura del facile compito da svolgere e diedi per scontato che tutti riconoscessero il profumo della menta, ma rimasi delusa perché la maggior parte degli alunni rispose: “È facile, è l’odore di nelsen piatti”.

Non mi scoraggiai, ma capii che dovevo tentare di porre rimedio al bombardamento mediatico e consumistico cui sono sottoposti i nostri bambini. Iniziammo così una vera e propria lezione all’aperto dove il tatto e l’olfatto di ciascuno di essi si sono sbizzarriti e, senza rendersene quasi conto, a fine mattinata ognuno di loro è tornato a casa felice di far vedere ai propri cari un raccoglitore ricco di esemplari di piante odorose e medicamentose: è nato così il  primo erbario in erba, con la richiesta di arricchirlo di altre piante nel prossimo anno scolastico. Che gioia per me, e che bella gratificazione per il mio lavoro!

Dunque, parliamo della Menta e dei vari tipi  di questa conosciutissima pianta.

 

Nomi sardi

–         per la menta dolce: menta ’e farre, menta de farri, menta de ortu, menta birde

–         per la menta piperita: amenta peperita, menta longa, menta piperina

–         per la menta puleggio: puleju, abuleu, puleu, aboleu, menta abuleu

–         per la menta acquatica: menta aresti, menta de arriu, mentastro, menta de rena, mentoni, amenta.

 

Esistono una trentina di specie del genere Mentha e un gran numero di sottospecie e di varietà ibride che si trovano praticamente in tutte le parti del mondo. Fra queste la  menta piperita è la più conosciuta e la più impiegata in campo medico ed erboristico per il suo alto contenuto di olio essenziale. La mentha piperita quindi non è una specie a sé, ma un incrocio tra la m. aquatica e la m. viridis. A sua volta la m. viridis è un ibrido tra la m. silvestris e la m. rotundifolia, perciò la m. piperita è un triplice ibrido. In ogni modo è bene sapere che tutte le mente sono buone e benefiche e qualunque menta troverete allo stato selvatico o pianterete in giardino vi darà giovamento  medicinale.

Le prime coltivazioni sono state effettuate in Inghilterra, ma grandi aree coltivate si trovano negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina per non parlare degli  arabi che hanno un vero culto  per questa pianta: dalle misere casbe ai fantastici palazzi incrostati di mosaici non si respira che il profumo inebriante e sottile di quest’erba magica. Il più misero fellah come il più potente emiro non mancherà mai di avere addosso un mazzetto di menta: per il povero funge da antisettico perché allontana le mosche apportatrici d’infezioni (per via del mentolo), per il gran signore serve da messaggero d’amore e da pegno d’amicizia.

Le qualità afrodisiache della menta sono state tanto decantate da non essere più messe in dubbio.

È una pianta perenne, dal fusto eretto, quadrangolare, ramificato, leggermente pubescente, alta da 40 a 80 centimetri. Le foglie sono opposte, con un corto picciolo. La forma può essere più o meno allungata, di varie gradazioni di colore verde. I fiori  sono raggruppati e formano una sorta di spiga di colore che va dal viola chiaro al rossastro, a volte azzurrognolo. Il sapore di questa labiata è fortemente aromatico, caldo, pepato e canforato. Lascia poi una sensazione di freschezza pronunciata e gradevole. L’odore, che si spande diffusamente, è intenso, fortemente balsamico, persistente anche dopo l’essiccazione.

 

Parte impiegata

–         Pianta intera fiorita fresca oppure essiccata (in luogo pulito e ombroso)

Si raccoglie prima della completa fioritura, dalla primavera all’autunno inoltrato.

 

Componenti principali

–         Olio essenziale: mentolo (30-50%), mentone, mentile acetato, isomentone, isomentolo, cineolo, pulegone, alfa e beta-pinene, limonene, viridiflorolo, mento furano, ledolo.

–         Flavonoidi: mentoside, rutina

–         Acido rosmarinico, acido caffeico, azuleni, colina, caroteni, ac. clorogenico

 

Attività farmacologica

–         Tonica stimolante del sistema nervoso, eupeptica, carminativa, spasmolitica, colagoga, coleretica, antisettica, balsamica, anestetica delle mucose, antiemetica, diaforetica

 

Indicazioni terapeutiche

–         astenie

–         cefalee

–         dispepsie, crampi gastrici

–         nausee

–         vomiti, vomiti gravidici

–         epatocolecistopatie

–         coliti, coliche intestinali

–         enteriti, meteorismo

–         bronchiti, catarro, tossi spasmodiche

–         dismenorrea

–         prurito (uso locale)

–         herpes labialis (uso locale)

 

Posologia

Infuso: due pizzichi di foglie fresche o secche in una tazza bollente. Riposo per un quarto d’ora. Berne  da una a tre tazze al giorno.

Tintura madre: 40 gocce 2-3 volte al giorno, in poca acqua, dopo i pasti

– Olio essenziale: 2-5 gocce, in un cucchiaino di miele o di zucchero di canna due volte al giorno (data l’alta  concentrazione dell’olio essenziale è raccomandato di non superare le dosi).

 

Controindicazioni

In soggetti particolarmente sensibili i preparati di menta possono dare eccitazione nervosa.

L’olio essenziale è bene non farlo assumere ai bambini al di sotto dei tre anni né alle donne in gravidanza.

 

Usi vari

L’olio essenziale di menta trova vasto impiego,come aromatizzante, nell’industria di liquori, caramelle, pastiglie, gomme da masticare e  pasticceria.

In cucina si utilizza nella preparazione di molte gustose ricette.

In campo farmaceutico lo si utilizza come correttore di sapore nei medicinali.

Nella cosmesi è un componente molto importante per saponi, dentifrici, colluttori, detergenti, shampoo, ecc.

Molto utili sono le pomate “fredde” a base di mentolo da spalmare sulle gambe gonfie e bollenti delle persone che stanno molto in piedi o troppo sedute, soprattutto nelle giornate afose estive. Esternamente è usata per frizioni stimolanti, nei reumatismi, nelle nevralgie e nelle malattie della pelle.

Tutti gli scrittori antichi che si sono occupati di medicina  ne hanno parlato: Ippocrate la annovera tra le piante ad azione diuretica, Carlo Magno ne rese obbligatoria  la coltivazione includendola nel Capitulare, Galeno  la incluse tra le piante forti, Catone la consiglia nella cura delle piaghe.

 

Infine, una curiosità:

la mitologia narra di Minta la bellissima ninfa figlia di Cocito (fiume infernale dell’oltretomba), amata da Ade (Plutone) e per tale ragione perseguitata dalla moglie legittima Persèfone (Proserpina), la quale, trasportata da furiosa gelosia, la trasformò in un piccolo vegetale. Ade, non potendo fare altrimenti, diede alla ninfa il bellissimo profumo che tutti conosciamo.