DSC 0272Un tuffo nell’incanto della montagna sarda, in giorni magici e sacri. Ritorna anche quest’anno a Seui, nella splendida cornice del centro storico, la manifestazione dedicata a Su Prugadóriu. Una festa legata al culto delle anime che, di volta in volta, accresce sempre il numero dei partecipanti, fino a far giungere nel borgo barbaricino migliaia di persone desiderose di vivere le ricchezze paesaggistiche, culturali e umane del centro Sardegna. L’appuntamento è per gli ultimi due giorni di ottobre e il primo novembre: prevede una cospicua serie di eventi capaci di mantenere vivo l’interesse degli ospiti per tutta la durata del loro soggiorno in paese.

 

La tradizione popolare vuole che, nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre, le anime dei morti relegate nel secondo regno vagassero nel mondo dei vivi alla ricerca di un segno di perdono, che potesse riportarle nella grazia divina. Proprio per questo, nei giorni de Su Prugadóriu, i poveri e i bambini, in rappresentanza delle anime, andavano a bussare di casa in casa per chiedere un gesto di solidarietà – una piccola offerta di cibo: noci, uova, fichi secchi, dolcetti, un bicchiere di vino – che potesse alleviarne le pene. Questo gesto, nella simbologia, rappresentava una mano tesa alle anime vaganti, un assenso da parte dei vivi perché i penitenti potessero terminare il loro peregrinare e approdare, finalmente, in Paradiso.

 

Oltre ad aver la possibilità di visitare il percorso museale storico etnografico seuese, composto da una bellissima palazzina in stile liberty, dalla casa Farci, dal Carcere Spagnolo e dalla Galleria Civica, i visitatori potranno scoprire Sa ’omu de sa maia, una casa dove verranno riproposti is atitidus: i canti che, specialmente in Barbagia, accompagnavano la veglia funebre. Su Prugadóriu sarà anche l’occasione per presentare al pubblico Sa Mamulada, l’antica maschera seuese riportata alla luce dopo rigorosi studi antropologici.

 

Altre due maschere gireranno per il paese accompagnandosi a Sa Mamulada: S’Urzu e Su Pimpirimponi di Sadali e Sos Boes e Merdules di Ottana. La tre giorni sarà animata da convegni sul tema: ‘Magia e superstizione in Sardegna’, da una rappresentazione teatrale dal titolo Sa Majarza, e arricchita da proiezioni cinematografiche e dalla mostra fotografica Lethargy of custom: Castiai cun atrus ogus su chi portais in cariga’. Non mancherà la musica, con una street band che interpreterà celebri brani del Novecento e un suonatore di organetto che farà rivivere le note della tradizione sarda. Oltreché a piedi sarà possibile visitare il paese anche su un piccolo trenino, che toccherà alcuni tra gli angoli più caratteristici del centro storico.

 

Gli amanti della buona cucina e dei sapori genuini potranno deliziarsi coi tipici culurgionis, con is civargeddus prenus, e con le altre numerosissime squisitezze, non ultimo l’ottimo vino che il territorio seuese produce. Gli splendidi colori autunnali daranno un tocco magico al panorama già di per sé magnifico di queste montagne, vero cuore generoso della nostra isola.