Aloe Vera  L. (Fam. Liliaceae). A Quartu è chiamata Carrucciu. In Logudoro è Galu, ma il nome Aloe prevale dovunque in la Sardegna.

 

È un’erba perenne, alta sino ad un metro che cresce bene nei terreni rocciosi, sabbiosi e con scarse precipitazioni annue. Il genere Aloe comprende circa 360 specie di piante succulente ed appartiene alla famiglia botanica delle Liliacee. Le più utilizzate sono le varietà Arborescens (di cui vi sono una ventina di tipi), Barbadensis Miller, Succotrina, Sinensis, Ferox. Originaria di regione con clima tropicale, si è poi diffusa nelle aree mediterranee. Le foglie sono succose e appuntite, con margine spinoso inizialmente di color verde chiaro e poi più scuro: sono raccolte in una rosetta, al centro della quale cresce lo scapo fiorale che porta un racemo di fiori rosso-gialli pendenti. Semplici, lunghe 40-60 cm, presentano cuticola molto spessa e sono carnose a causa degli abbondanti parenchimi acquiferi presenti al loro interno.

 

Il nome potrebbe derivare dall’arabo Alba che significa cosa amara o dal greco Alo che significa mare. Pianta dell’immortalità per gli Egizi, guaritrice silenziosa tra gli Indù, rimedio armonioso in Cina, ricca di simboli legati alla gioia e all’armonia, l’Aloe Vera, per la quale sono state coniate espressioni talmente suggestive e accattivanti da sembrare persino eccessive, negli ultimi decenni è stata oggetto di numerosi studi scientifici che hanno attirato su di essa grande interesse in campo medico, riconoscendola come una delle più versatili piante medicinali, dalle numerose applicazioni terapeutiche. Ebbe origine nel caldo asciutto clima africano per cui da noi ha trovato il suo habitat ideale. Dall’Europa gli spagnoli la portarono poi nel Mondo Nuovo, in America Meridionale e nei Carabi. È stata conosciuta attraverso i millenni ed è passata alla storia nelle culture e civiltà più diverse come pianta del mito e della magia, utilizzandola come pianta medicinale ma senza apporto scientifico.

 

Dal1930 inpoi molti studiosi si dedicarono alla pianta, sezionandola e analizzandola dentro e fuori. Ma solo nel 1941 il professor Rowe ne ha registrato i risultati nel giornale dell’Associazione Farmaceutica Americana. Da allora molti ricercatori e scienziati hanno dato un prezioso contributo per completare le conoscenze di questa meraviglia della natura. Oggi è usata in tutto il mondo, particolarmente negli Stati Uniti e Canada, sia per uso interno che esterno, curativo e cosmetico.

 

Gli studi, ormai completati, hanno evidenziato grandi proprietà: antibatterica, antivirale, antifungina, cicatrizzante gastrica, depurativa e disintossicante. Dà beneficio nel trattamento di disordini gastrointestinali vari, ulcere gastriche, peptiche, stipsi. È un valido aiuto per stimolare le difese immunitarie dell’organismo, vista la ricca composizione di sali minerali, vitamine e amminoacidi contenuti in essa. Nell’Aloe Vera, infatti, sono contenute le vitamine A, C, E, B1, B2, B3, B6, B10, B12. Lisina, treonina, valina, tionina, leucina, isoleucina, fenilanina, istidina, arginina, alanina: sono solo alcuni degli aminoacidi identificati nel gel della foglia e i minerali quali: Calcio, Fosforo, Manganese, Cromo, Ferro, Zinco, Rame, Sodio e Potassio e diversi enzimi.

 

Padre Romano Zago, frate francescano brasiliano, ha divulgato, e continua a farlo in giro per il mondo, una ricetta casalinga dello sciroppo di Aloe Arborescens facile da fare e molto efficace: gr.250-300 di foglie di aloe  pulite e liberate dalle spine, senza togliere la buccia, gr.500 di buon miele biologico,1-2 cucchiai di grappa o altro distillato. Tagliare le foglie, unire il miele e il distillato, quindi frullare bene. Non cuocere.  Conservare in barattolo o bottiglia scura in luogo fresco o frigo.

 

Dosi: 1-2 cucchiai 20-30 minuti prima dei tre pasti.

 

Per uso esterno si utilizza il gel contenuto sbucciando la foglia e spalmandolo sulla pelle. È utilissima nel trattamento degli eczemi, eritemi solari, punture d’insetti e ogni qualvolta c’è da eliminare prurito, calore e rossore della pelle. Si consiglia l’uso quotidiano preventivo per chi soffre di eritemi solari. Per le sue proprietà rigeneranti sui tessuti risulta molto utile nel riparare i danni subiti dall’epidermide ed è quindi largamente utilizzata nel campo cosmetico per creme, lozioni e shampoo. La recente diffusione di questi preparati non fa che riprendere un uso antichissimo: Aristotele nel325 A. C. pregò Alessandro Magno di studiare il metodo di estrazione del succo di Aloe presso gli abitanti dell’isola di Socotra. Dell’Aloe ci sarebbe tanto da scrivere e raccontare ma vorrei che questa sua breve presentazione dia qualche spunto di riflessione e possa servire ad allargare gli orizzonti sulle conoscenze di questo “rimedio portentoso” offertoci dalla Terra come per magia.